Avasinis -UD- 2.5.45

AVASINIS, 2 MAGGIO: PERCHE' ESSERCI


Ancora una volta, ritrovarsi ad Avasinis. Ogni volta  pare di seguire lo stesso cerimoniale, ma ogni volta è diverso. La gente, innanzitutto: per tanti è un ritrovarsi, magari solo una volta all’anno, il 2 maggio. “Chi c’era”  può, ancora una volta, raffrontare la propria esperienza con quella del vicino, ricordare la paura, ricordare il devastante suono delle raffiche, ricordare l’angoscioso suono dei colpi singoli, ricordare le grida e ricordare l’assordante silenzio del dopo; ricordare anche- di fronte ad increduli ascoltatori – l’incredibile contrasto offerto dalle risate, dalle urla scomposte della “squadra del massacro” che, lasciate le vittime sull’uscio di casa o abbandonate ai lati della strada, cantavano le loro canzoni di guerra, fra una bevuta e l’altra, prima dell’ultimo stupro…Avasinis è soprattutto questo: flash di memoria che  coscientemente riaprono ferite dolorose.Poi, e la commemorazione di quest’anno lo ha dimostrato una volta di più, è un’occasione per pensare e ragionare .Alcuni spunti della manifestazione 2008: don Giulio che, nell’omelia invita a riflettere sulla ragione, sulla vendetta, sul perdono (nello svolgersi degli episodi di questo specifico fatto ma anche nella spicciola pratica quotidiana), il sindaco che ribadisce come una cerimonia come questa  sia stata ormai capace di aver fatto superare steccati e divisioni (religiose, ideologiche e politiche), il sen. Carpenedo che affianca alla ricostruzione storica una profonda riflessione sul senso dell’impegno nella società contemporanea…Avasinis … ancora, e a lungo, Luogo della memoria.