Avasinis -UD- 2.5.45

RICORDATO IL 64° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI AVASINIS


Anche quest'anno è stato ricordato l'anniversario dell'eccidio di Avasinis. L’Amministrazione comunale di Trasaghis ha   predisposto per  sabato 2 maggio uno specifico programma che ha previsto, alle 10.30, la celebrazione  di una santa messa nella chiesa parrocchiale da parte di don Giulio Ziraldo;  successivamente, la deposizione di tre corone d’alloro al monumento alle vittime ed i discorsi del sindaco di Trasaghis Ivo Del Negro e, in rappresentanza dell'Anpi provinciale, di Giulio Magrini , già consigliere regionale.Del Negro, nel salutare per l'ultima volta gli intervenuti in qualità di Sindaco, ha sottolineato la concordia che, nel corso degli anni, è venuta a manifestarsi con la effettuazione di una cerimonia condivisa e sentita, mentre Magrini, oltre a ricostruire le circostanze storiche che hanno portato all’eccidio, ha voluto accostare il sacrificio di Avasinis a quello del paese di Onna in Abruzzo, due località entrambe segnate dalla violenza della natura e da quella degli uomini, col terremoto in un caso e con la guerra nell’altro. Magrini ha anche rimarcato la rilevanza del lavoro di documentazione attuato sulle tematiche storiche (da "Avasinis 1940-1945", il diario dei fatti della guerra curato da Pieri Stefanutti al video "Avasinis luogo della memoria" di Dino Ariis) auspicandone una capillare diffusione.Ha preso la parola anche la rappresentante dei familiari delle vittime civili di guerra, la signora Adriana Geretto che, in un commosso intervento, ha sottolineato il sacrificio dei civili (una componente predominante anche nell’eccidio di Avasinis), auspicando che simili misfatti non abbiano più a ripetersi, mentre Serena Chiapolino ha letto una toccante poesia di Stefania Pagliari dedicata ai bambini che sono rimasti vittime innocenti dell'eccidio: Dopo tante Primavere, a noi che siamo rimasti a ricordarvi, fa male ancora il cuore per come ci siete stati strappati, per come siete dovuti fuggire via, come uccelli spaventati che cercano riparo dalla tempestaII suono truce della guerra, con le voci delle bombe e delle mitragliatrici, vi aveva circondati senza capire, nella sua colpevole cecità di odio, che non eravate voi il nemico.Voi giovani donne e anziani inermi, stretti tra di voi come eroi di Masada, con gli occhi colmi di terrore, a guardare la cupa faccia della Morte sputata da una canna di fucile….Ermida, Giacomina, Miriam, Luigi, Maria Pia, Giovanna, dove sono le vostre vite con noi? Qui era il vostro posto. Qui dovevate correre nei prati con la vostra giovinezza. Qui a scoprire con occhi luminosi il vostro giovane amore e la famiglia e altri bambini e le sagre e le feste. Gioie e dispiaceri di paese, ma qui fra noi.E tu Giuliana, piccola coniglietta bianca, sei caduta dalle braccia di tua mamma con una rosa rossa di sangue sul petto. Non cosi dovevi essere strappata via Non così dovevi sfuggire dalle dita rosa della Vita che ti avrebbe fatto, come una Buona Fata, tutti i suoi regali più belli.Il coro delle vostre voci bianche si unirà a quello dei bimbi di Beslan e a tanti altri cori di bambini morti nelle Guerre.Il loro canto, se lo ascolteremo, ci strazierà l’anima. Stefania Pagliari