Avasinis -UD- 2.5.45

Oggi, 65 anni fa: 4 maggio


Venerdì 4 maggio 1945 Mentre ad Avasinis si provvedeva al recupero delle salme degli uccisi, aveva luogo una dura vendetta contro i prigionieri cosacchi. Sulle montagne sopra Avasinis e Alesso trovarono la morte, nei primi giorni di maggio, complessivamente una ottantina di cosacchi che erano stati fatti prigionieri dai partigiani. Le esecuzioni (o quantomeno la maggior parte di esse) avvennero dopo il 2 maggio, e furono quindi frutto di una reazione istintiva alle dimensioni della strage compiuta in paese dai nazifascisti. Le vittime tra i cosacchi furono complessivamente una ottantina: 9 in "Prà di Stepa", 17 in "Mont di Cuar", 6 nel Melò, 13 in "Narusêt" e 33 in "Bosc Cjanâl" (il numero riportato si riferisce a quello delle salme recuperate nel dopoguerra).  Alcune testimonianze al proposito:I cosacchi catturati ad Avasinis li avevano tenuti prigionieri prima nelle scuole e poi li avevano fatti salire in montagna. Sono andati sù in fila indiana, con in testa il loro comandante, che aveva un cappello da borghese in testa e portava un bambino in una gerla. Li hanno tenuti per un po' negli stavoli del "Papa" e di "Costanza", in località "Prà da Stepa". Mentre ad Avasinis era poi in corso la strage li hanno portati in un' altra montagna, il "Bosc Cjanal", dove poi sono stati uccisi dai partigiani. (G.C.)I cosacchi che erano ad Alesso non avevano fatto del male a nessuno, ma sono stati ammazzati in Amula. Ne avevamo fatti prigionieri 40 e portati nel Bosc Cjanâl (altri invece sono stati consegnati agli inglesi a Gemona).Dopo la strage di Avasinis, alcuni partigiani sono saliti su in montagna e hanno ucciso i 40 prigionieri per vendicarsi, anche se loro non avevano nessuna colpa diretta. Sono stati uccisi in diversi posti: nel Bosc Cjanâl, in Armentaria, sulla Forcja… in tutto 50 o 60. (G.T.)