Avasinis -UD- 2.5.45

"Avasinis, un giorno per caso. La strage del 2 maggio 1945" - 5° parte


 (Quinta e ultima parte della tesi di Carolina Leone sulla strage di Avasinis)Conclusione e considerazioni personali Le 51 vittime del 2 maggio 1945 sono ricordate ogni anno con una messa di commemorazione e una breve processione fino al monumento per loro eretto, dove all’interno vi sono alcune foto e tutti i nomi di quegli innocenti. Fa caso come per spiegare un simile crimine colui che lo ha vissuto sostenga che i soldati tedeschi fossero sotto l’effetto di droghe. L’uomo, per concepire tanta violenza verso altri esseri umani, deve ricercare qualcosa che ne ha alterato le facoltà mentali, ma la verità è probabilmente un’altra e di più difficile comprensione. I soldati erano coscienti di ciò che stavano facendo. È la guerra che cambia l’uomo e lo rende "bestia" dove a prevalere non è l’intelletto ma il puro istinto di sopravvivenza e forse la paura. Lo stesso è capitato alle persone sopravvissute, che alla vista di alcune SS fautori della carneficina, hanno sfogato su di loro tutta la loro violenza e rabbia Nessuno è giudice di nessuno ma solo di se stesso. Il tempo e Dio soltanto potranno puntare il dito contro queste persone che si sono macchiate di 51omicidi. L’importante è non dimenticare. La memoria è atto dovuto verso tutte le vittime delle stragi della guerra, e si dovrebbe evitare di ripetere certi orrori. Invece il mondo è invaso ogni giorno da scenari di conflitto e impregnato di sangue innocente. Perché l’uomo continua a commettere simili errori? Forse perché è nella sua natura cercare di prevalere sui più deboli. Spero tanto che non sia così, altrimenti ci dovremmo vergognare di far parte di questa umanità.                               Carolina Leone  BIBLIOGRAFIA:Novocerkassk e dintorni, l’occupazione cosacca della Valle del Lago (ottobre 1945-aprile 1945), di Pieri Stefanutti, Ifsml 1995Avasinis 1940-1945. Il diario del Parroco di Avasinis e altre testimonianze sulla seconda guerra mondiale nel territorio di Trasaghis, Comune di Trasaghis, 1996, a cura di Pieri Stefanutti