Avasinis -UD- 2.5.45

Avasinis e la giornata della memoria: ricordo del 30-6-44


Nell'occasione della "giornata della memoria"  proponiamo la testimonianza di Igino Di Gianantonio tesa a rievocare il rastrellamento tedesco del 30 giugno 1944 ad Avasinis durante il quale egli stesso venne imprigionato assieme al padre. In quella stessa giornata i tedeschi uccisero un uomo di Alesso e ne deportarono altri due.  "Il 30 giugno 1944 verso le 7.30 del mattino avevo già aperto il negozio quando è arrivato mio padre con degli uomini in divisa. Dato che avevamo la bottega, il sospetto era che fossimo fornitori di partigiani! Senza dare spiegazioni, ci hanno caricati su un camion e ci hanno portati ad Alesso, prendendo alcune persone lungo la strada e caricandole anch'esse. Poi hanno visto Livo di Baula che stava cercando di scappare sulla montagna e hanno fatto fuoco uccidendolo.Quando siamo arrivati a Interneppo, un commerciante, amico di mio padre, e sua moglie ci hanno visti sul camion e hanno iniziato a sbraitare che noi non avevamo fatto niente di male. Li hanno però cacciati in malo modo, col calcio dei fucili; ci hanno portati alla sommità del  paese e pareva che volessero farci scendere per ammazzarci; poi però hanno proseguito per Somplago, Tolmezzo, Venzone; poi dalle parti di Pinzano ci hanno portati fino a Spilimbergo. Infine ci hanno portati a Martignacco dove, al centro del paese, in una villa, avevano il comando e lì siamo stati interrogati.Ci hanno poi portati a Udine, a Madonna di Grazie, da dove, dopo un altro interrogatorio, ci hanno spediti in prigione per un mese e mezzo. L'avv. Ros e l'avv. Asquini di Pordenone erano anch'essi in prigione!Dopo qualche tempo mio padre è stato liberato. Io sono rimasto ancora diverso tempo dentro, mi hanno anche mandato a lavorare in una fabbrica in Austria da dove, grazie all'intervento di un medico che parlava italiano, sono riuscito a farmi mandare a casa".(Igino Di Gianantonio, intervista del 2 maggio 2004)