Creato da cajen.1972 il 23/09/2011

Informarsi meglio...

... per evitare le cavolate e correggere le bufale che si leggono in giro

 

 

« Craxi, il finto riformista.Neoliberisti allo sbaraglio »

Venditori di fumo

Post n°60 pubblicato il 23 Aprile 2012 da cajen.1972

 

"PUBBLICITA' PROGRESSO"

 

 

Grazie a qualche faziosità letta in giro, ho scoperto che in questo mondo di ladri non ci sono solo i venditori di fumo ma anche chi da imbonitore, vende almanacchi e così gli imbonitori sono raddoppiati. Io non ci trovo così tanta differenza tra gli uni e gli altri. Si tratta sempre di demagogia e in politica se ne vende molta ma non capisco come mai certi preferiscono fare un discorso striminzito che non riguarda tutti. Gli imbonitori vanno tutti discussi e non vanno risparmiati a proprio piacimento, così, come al solito, tocca a me fare un discorso diverso ma più completo. Premesso che a criticare i nemici è troppo facile, meno facile invece è fare sana autocritica. Mi impegnerò a ricordare ai soliti imbelli le caratteristiche dei venditori di fumo ma non solo, chiederò a chi mi legge, chi negli ultimi anni ha rappresentato al meglio la categoria suddetta.

Se penso ai sindacati dico che loro non possono più promettere molto perché in pochi credono ancora al sindacato. In questi decenni sono stati persi molti diritti sul lavoro quindi escluderei la categoria dei sindacati dai vendtori di fumo. Al giorno d'oggi un sindacato al massimo ti compila  un modulo 730 al posto di un costosissimo commercialista. Poi abbiamo quelli che siedono a nostre spese in parlamento. Cominciamo con Di Pietro. Di lui si può dire che vende poca roba, è un modesto artigiano con la sua piccola impresa, un micro che non può competere di certo con la grande azienda chiamata Italia dove tutti noi italiani siamo stati chiamati a partecipare a questa grande azienda con l'unico amministratore non delegato che a tempo perso gli piace fare anche il presidente del consiglio. Oggi, destino infame, ci ritroviamo con 5 milioni di disoccupati di cui 3 milioni non cercano più lavoro, sono quelli che hanno perso ogni speranza. Poi abbiamo Beppe Grillo che se per venditore di fumo vuol dire riciclare gli spot della Lega sugli immigrati, possiamo metterci l'animo in pace perché il problema sugli immigrati sarà il tema che l'Europa dovrà affrontare nei prossimi 50 anni. Mi dispiace per Beppe Grillo ma il tema sull'immigrazione non va affrontato con gli slogan. Lega nord, negativamente, insegna. Dice anche che se tutti noi pagassimo le tasse, i politici ruberebbero di più ma questo non è vendere fumo ma dissacrare lo Stato. Poi abbiamo Nichi Vendola che dopo lo stop delle risorse alle regioni voluto da Tremonti, gli imbelli criticano il governatore per aver fatto spese folli, computer agli amici, soldi ai parenti e tutti. Mi chiedo solo come abbia potuto fare così tanto il generoso dal momento che le risorse da Roma, non sono mai arrivate. Le risorse regionali, ottenute rimpiazzando il ticket e altre tasse, sono servite ad evitare a malapena il commissariamento. Il governatore pugliese è stato chiaro, da Roma non è arrivata una beata mazza, così dicendo non ha potuto vendere nulla. Poi abbiamo De Magistris che un merito ce l'ha. Da quando è diventato sindaco di Napoli, si sono spenti tutti i riflettori sui rifiuti. Sono spariti quei venditori di fumo che promettevano di risolvere il problema dei rifiuti in tre soli giorni. I cittadini non sono più in protesta, i camion della spazzatura non vengono più assaliti, questo vuol dire che qualcosa può cambiare anche senza vendere fumo.

Se a questo punto ho citato tutti o quasi, chi può mancare all'appello? I soliti imbelli ci stanno molto attenti ad usare certi termini perché se avessero detto "venditori di fumo" tutti avremmo capito di chi si parlava e poi li avremmo corretti spiegando a loro di usare il singolare e non il plurale. Quando si vuole raccontare di qualcuno che vende qualcosa, si deve sempre dire anche della merce che vuole vendere, altrimenti non si capisce di che cosa si vuole accusare quell'imbonitore. Se io parlo di fumo venduto devo fare anche l'esempio. Un ottimo esempio è il fallimentare piano casa, un vano tentativo di copiare la riforma degli anni 80 di Fanfani, riproposto e venduto in saldi di fine stagione dal re della demagogia. Il piano casa non è stata l'unica promessa non mantenuta ma sicuramente è stata quella più esagerata visto come certi imbelli ne ricordano ancora il tema e ne fanno un motivo per vantare le doti di un imprenditore datosi alla politica. Uno spot per poi accusare i rivali comunisti di contestare qualcosa di buono che purtroppo non c'è stato.

Urca, dimenticavo, non sono stati citati Alfano, Bersani e Casini, l'A, B, C del nostro parlamento. Da me non sono stati citati perché ne faccio molto volentieri a meno, invece chi ne dovrebbe parlare, tace. Vuoi vedere che i soliti imbelli non ne parlano per non contraddirsi quando parlano di maleodorante consociativismo? Questi imbelli così allarmati da questa piaga da prima repubblica, non si accorgono che le prime tre lettere gliela stanno facendo sotto il naso? A,B,C sono d'accordo quasi su tutto, vogliono mantenere inalterata la legge sui rimborsi elettorali, una legge elettorale salvacasta e i soliti idioti stanno ancora a far la guerra ai comunisti...

 

Mentre l’economia tedesca corre quella italiana è ferma. La disoccupazione è cresciuta (oltre l’11 per cento se si tiene conto dei cassaintegrati) e due milioni di giovani italiani né studia né lavora (un nostro tragico record negativo). Migliaia di piccoli artigiani e di partite iva hanno chiuso. Chi è ancora attivo viene terrorizzato dalla preannunciata nuova tassa IMU che comporterà un aggravio fiscale pari a mezzo miliardo di euro, soprattutto a carico delle piccole imprese. Berlusconi però nel pieno di questo disastroso scenario economico e sociale non rinuncia a fare il comico. Annuncia in televisione che farà crescere l’economi a italiana del 4-5 per cento (quest’anno se va bene cresceremo dello 0,9 per cento secondo le previsioni del Fondo Monetario) con interventi mirabolanti: una modifica dell’art. 41 della Costituzione e un ennesimo “Piano Casa”.

Come Mussolini che nelle parate faceva sfilare due o tre volte gli stessi reparti per far credere che l’esercito italiane avesse molti carri armati, così Berlusconi  ricicla misure già preannunciate e già fallite. Il “Piano Casa” fu già lanciato dal Governo Berlusconi due anni fa, nel marzo 2009. Anche allora fu strombazzato ai quattro venti come un vero provvedimento epocale che avrebbe spinto la crescita dell’Italia.  Si disse allora che grazie al “Piano casa” ci sarebbero stati nuovi investimenti per 59 miliardi di euro. Ma è stato un flop clamoroso. Il “Piano casa” prevedeva la possibilità di interventi di allargamento degli immobili con procedure semplificate.

Nell’aprile 2009 ci fu un accordo con le Regioni ma i numeri sono lì a testimoniare un grande fallimento. Prendiamo il caso della Lombardia. Formigoni annunciò trionfalmente che il “Piano Casa” avrebbe generato nuovi investimenti per un valore compreso tra 5,8 e 6,6 miliardi di euro. Nel primo anno di applicazione tuttavia le richieste di intervento sono state solo 189. Molte Regioni in realtà hanno prodotto nuova normativa che ha complicato le procedure per i cittadini e per le imprese. Ma il provvedimento è fallito anche per colpa diretta del Governo che non ha mai approvato le misure di semplificazione.  Il “Piano Casa” però non ci piace neanche sotto il profilo della sostanza. Ha senso consentire indiscriminatamente un ampliamento dei volumi degli immobili già esistenti, anche nei centri storici e nei luoghi di pregio paesaggistico? L’Italia è  fin troppo cementificata e deturpata.

La misura su cui puntare semmai sono gli incentivi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente per ridurre il consumo energetico e installare fonti di energia rinnovabile o per introdurre la domotica, per far arrivare le fibre ottiche in tutte le case. È il momento di pensare alla qualità dello sviluppo. E gli eco-incentivi introdotti dal governo Prodi nel 2007 infatti hanno costituito un grandissimo successo: 843 mila interventi di eco-riqualificazione finanziati con un volume d’affari stimato in 11,1 miliardi. Berlusconi vende fumo, il governo Prodi ha prodotto fatti.

http://www.italiadeivalori.it/economia-e-finanze/1639-la-riedizione-del-piano-casa-berlusconi-venditore-di-fumo

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

JIMI HENDRIX - SUSPICIOUS

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

ULTIME VISITE AL BLOG

studiomassimomaninicarmelodorsaottino.bznnnicolacassetta2animabileAndreaaRodolfimax_6_66ITALIANOinATTESAma.zingaandrea_palazzetti88yaky1albegraz59margiela87Grillo.Maria
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

IDEOLOGIE

SOCIALISMO:
Hai 2 vacche. Il tuo vicino ti aiuta ad occupartene e tu dividi il latte con lui.

COMUNISMO:
Hai 2 vacche. Il governo te le prende e ti fornisce il latte secondo i tuoi bisogni.

FASCISMO:
Hai 2 vacche. Il governo te le prende e ti vende il latte.

NAZISMO:
Hai 2 vacche. Il governo prende la vacca bianca e uccide quella nera.

DITTATURA:
Hai 2 vacche. La polizia te le confisca e ti fucila.

FEUDALESIMO:
Hai 2 vacche. Il feudatario prende la metà del latte e ti scopa la moglie.

DEMOCRAZIA:
Hai 2 vacche. Si vota per decidere a chi spetta il latte.

DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA:

Hai 2 vacche. Si vota per chi eleggerà la persona che deciderà a chi spetta il latte.


ANARCHIA:
Hai 2 vacche. Lasci che si organizzino in autogestione.

CAPITALISMO:

Hai 2 vacche. Ne vendi una per comperare un toro ed avere dei vitelli con cui iniziare un allevamento.


CAPITALISMO SELVAGGIO:

Hai 2 vacche. Fai macellare la prima e obblighi la seconda a produrre tanto latte come 4 vacche. Alla fine licenzi l'operaio che se ne occupava accusandolo di Aver lasciato morire la vacca di sfinimento. Poi ricominci da capo.

 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963