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La Revolución spiegata agli scemi del villaggio


 
~ Scemo del villaggio irascibile a un cespuglioSi differenzia dal riservato per l'elevata dose di sclero. È probabilmente quello più burlato, canzonato e preso per il culo, perché spesso scherzosi adolescenti si dilettano nel farlo incazzare. Il primo esemplare di questa specie può considerarsi papà incacchiato. Come il riservato borbotta e parla da solo, ma senza alcun motivo, di getto, urla frasi insensate in linguaggio klingon, bestemmia, indica sorpreso e/o terrorizzato oggetti inanimati. È vittima di numerosissime burle, da applicare da soli o in compagnia per svagarsi un po'.Da sempre ho la sana convinzione di dire che un'individuo, se finge di non capire, si dimostra per ciò che è veramente: uno scemo. Così nascono gli scemi del villaggio. Questi primi cittadini, partendo dagli ultimi, fingeranno di non capire fino alla fine dei loro giorni e così facendo, moriranno scemi.Ho cercato di spiegare le ragioni di una rivoluzione a Cuba ma niente da fare, uno scemo del villaggio non può apprendere o fingerà di non capire ma ripeto, se fingerà sempre di non capire, resterà uno scemo per tutta la vita. Nascondere la propria intelligenza è la peggior cosa che possiamo fare a noi stessi ma perché accada ciò, bisogna appunto essere lo scemo del villaggio. Fidel Castro, grazie alla rivoluzione, ha confiscato le terre ai latifondisti, ha statalizzato settori privati. Ha alleggerito le tasse dove ha potuto, ha fatto spendere meno soldi ai più poveri e ha garantito la sanità a tutti. Bene, ora spieghiamo allo scemo del villaggio che cosa c'era prima della dittatura di Fidel. Un paradiso? No. Prima di Castro c'era un altro dittatore di nome Batista, un proprietario di grandi terre, un latifondista che sfruttava i più poveri per arricchirsi e portare le proprie ricchezze all'estero, in America per la precisione. Un po' come succede da noi con Emilio Fede e amici quando portano i soldi in Svizzera. Un dittatore che faceva i suoi personalissimi affari con gli amici americani mandando in miseria il suo paese. A quei tempi, i cubani più indigenti non avevano nemmeno la luce in casa ma per uno scemo del villaggio era pur sempre un paradiso. Fu la dittatura comunista a rovinare il magnifico paradiso che c'era stato fino a quando non arrivarono quei rompiscatole di rivoluzionari. Mah... Allora uno scemo quando non sa più rispondere, rispolvera i dissidenti. Vorrei far notare che io non ho nascosto nè la realtà dei dissidenti nè la galera inflitta a loro, basta leggere il post precedente per non essere smentito. Uno scemo del villaggio parlerà dei dissidenti cubani contro la dittatura comunista quando in Italia, i dissidenti, erano proprio i comunisti contro il regime fascista. Italiani finiti in galera o al confino solo perché erano comunisti, e come i dissidenti cubani, contestavano una dittatura. Ma per uno scemo, i dissidenti comunisti, erano i soliti rompipalle. Lo scemo non si è fatto entrare ancora in testa che i lager fascisti sono esistiti e si autolimita a riconoscere che aver mandato in galera centinaia se non migliaia di persone solo perché erano comuniste, sia stato il male minore della dittatura fascista. Uno scemo nota anche che la riforma agraria non seppe organizzarsi per mancanza di dirigenti capaci ma la riforma fu lo stesso importante perché nacquero le cooperative, le terre furono date a chi lavoravano quelle terre, se questo non ha un senso storico, invito agli scemi del villaggio dirmi che cos'è la storia. Leggiamo con pazienza cosa è successo nel lontano 1959...In questo primo periodo post-rivoluzionario, Castro ripete più volte di non essere comunista. Egli vara però alcune importanti riforme volte a migliorare le condizioni dei più miseri e ad assicurare una più equa distribuzione dei redditi. Alla fine del 1958 Cuba aveva un debito pubblico pari a ottocento milioni di dollari, e importava dagli Stati Uniti più prodotti agricoli di qualunque altro Paese sudamericano. Ingenti fughe di capitali all'estero e un programma di lavori pubblici finanziato dal governo con titoli di Stato, unitamente ad una politica fiscale iniqua e vessatoria avevano messo in gravi difficoltà la classe più povera. Castro riduce della metà gli affitti a tutti coloro che pagano meno di cento pesos, e obbliga i proprietari di appartamenti vuoti a cederli allo Stato; l'INAV, ente nazionale per il risparmio e l'edilizia, requisisce anche tutti i fondi della lotteria, mentre il governo rileva direttamente la Compagnia Telefonica e abbassa le tariffe. Vengono confiscate tutte le proprietà di Batista nonché quelle di tutti i suoi collaboratori. E' di questi primi mesi del 1959 anche una prima riforma agraria, volta a cambiare la struttura del possesso della terra. L'INRA, istituto nazionale per la riforma agraria, ha il compito di espropriare e ridistribuire la terra, ma anche di far costruire strade e abitazioni popolari, e si occupa anche di sanità e di istruzione. Un ruolo di primaria importanza viene affidato alle cooperative agricole. I tentativi di meccanizzare l'agricoltura e di diversificare la produzione dei campi sono destinati a fallire a causa della mancanza di organizzazione e di dirigenti capaci di programmare.