Occhi

Il contadino


Il tempo comincia ad emettere spietato le sue sentenze… Le gambe sostengono la corsa con meno vigore e si piegano alla stanchezza.. gli occhi che avrebbero rubato alla notte tutte le stelle una per una,  alla sera piegano all’ingiù la saracinesca delle palpebre… Sfugge tra le mani il dono della vita… Cresce l’affanno di una rincorsa senza fine… La primavera rafforza il desiderio di curare gli affetti più vicini come fossero germogli in fiore… proteggendoli dal temporale improvviso, riparandoli dal sole più caldo, dando loro la linfa dell’acqua per vederli crescere ogni giorno.. conservando e preservandone i colori che riempiono gli occhi…Siamo nutrimento per altre vite. E ci nutriamo di quelle stesse vite.. Delle emozioni che diamo e che riceviamo. Dell’amore che doniamo e che avidi ci riprendiamo.Gli affetti sono come un terreno fertile da coltivare… curandone i solchi… seminando ed dando acqua.. concimando con gesti, carezze, sguardi una piantina che cresce…. Ogni giorno… dal mattino presto.. in ogni attimo… ogni piantina senza l’attenzione del cuore perde i suoi colori, la sua forza… ed arsa si piega su stessa e muore…Vorrei poter essere quel bravo contadino che osserva fiero il suo terreno e le sue piante crescere forti e belle… Vorrei poter dare per vedere sorrisi e sereno attorno a me… Il mio piccolo giardino lo merita… E fin quando gambe  e cuore me lo permetteranno, al mio giardino i miei semi, la mia acqua, i miei occhi… Perché possa avere l’anima piena di loro… vedendo  loro crescere forti, ogni giorno di più…Al