Occhi

Tra il dire e il fare - Tra rimorsi e rimpianti


Ci sono giorni o semplicemente attimi in cui una banalissima occasione inchioda lo scorrere in avanti dei pensieri per lasciare spazio alla memoria che ripercorrere svelta il tempo all'indietro.Frugando senza pietà nelle pieghe più nascoste dalle quali riemergono fatti, cose, persone che lì avevamo abbandonato.Inizia una centrifuga di se.. Affiorano i ma.. Emerge qualche chissà..Si ripassano errori, visi, passaggi di vita e di vite altrui.Scuoto la testa. Siamo a ridosso di Natale ed io guardo il cartoncino augurale che manderemo in giro per l'Italia. Il grafico me lo presenta bene. A me piace poco. Ma racconta qualcosa di bello che va oltre la grafica o l'immagine.A settembre abbiamo incontrato tre persone che lasciato tutto in Italia, si occupano di costruire e gestire asili nelle favelas a Rio. Ci raccontano durante il pranzo degli sforzi, del contesto in cui lavorano, ci mostrano foto che raccontano più di mille parole. Nei loro occhi  la serena felicità di ciò che fanno ogni giorno. I loro visi si illuminano quando parlano dei loro bambini e delle madri che tolgono dalla strada.Un coraggio che mi spaventa. Una semplicità che mi fa sentire il più piccolo degli uomini.Decidiamo senza indugio che per Natale non faremo oggettistica o regali di nessun genere e a nessuno. Quanto posto a budget sarà devoluto per quella causa.E guardando quella foto che manderemo al posto di panettoni e spumante la memoria ha chiesto spazio al presente.Mi ha ricordato quante occasioni ho perso per poter aggiungere un sorriso sul volto di qualcuno. Con un gesto piccolo. Anche banale. L'ho fatto talvolta. Ma rimangono forse più impresse le volte in cui ho mancato di farlo. Indolente e preso egoisticamente dalla mia quotidianità. Quasi non sapessi guardare oltre la punta delle mie scarpe.Quando ricevono il bonifico mi scrivono che con quei soldi terranno aperto l'asilo sino a giugno.  Io penso già ad allora. E stavolta sarò capace di guardare oltre le mie scarpe e soprattutto negli occhi di quei bambini. Così come spero di essere capace di farlo ogni giorno. Le feste sono a volte un'occasione per fare qualcosa per qualcuno che la parola festa non sa neanche cosa sia. Ma il vero mircaolo sarebbe rendere i loro giorni, giorni "normali", come i nostri. Sarebbe per loro la vera festa.Pensare ogni giorno di poter accendere una luce nella vita di qualcuno che vive nel buio non è poi così difficile. E' forse sufficiente guardare oltre la punta delle proprie scarpe.