FORZA INTER

PREMIATA DITTA ETO' MILITO........


Premiata ditta Eto'o-MilitoL'Inter risponde alla JuveI nerazzurri soffrono nel primo tempo contro un buon Parma. Nella ripresa l'ingresso di Balotelli fa suonare la sveglia, il camerunense inventa un super gol e l'argentino chiude il conto di GIANLUCA STROCCHIMILANO - Se l'aspetto più importante erano i 3 punti, allora l'Inter ha di che essere soddisfatta. Ma il successo sul Parma (2-0) non è certo arrivato dopo una prestazione da applausi dei campioni d'Italia, a lungo imbrigliati e irretiti dagli avversari, attenti a non concedere varchi agli uomini di Josè Mourinho, peraltro poco brillanti. La mossa di inserire Balotelli nell'intervallo si rivela dunque determinante, per cambiare l'inerzia di un match sofferto per i nerazzurri (come del resto quello della Juve ieri sera all'Olimpico), che devono comunque ringraziare gli uomini gol, ovvero Eto'o e Milito, capaci negli ultimi venti minuti di far saltare il fortino allestito da Francesco Guidolin e riaccendere San Siro dopo i mugugni dei primi 45 minuti. Ma lo Special One ha da lavorare, tenendo conto anche dell'imminente testa a testa Champions con il Barca di Ibra e Messi. SANTON SI', BALOTELLI NO - Anche se ha ritrovato i tanti nazionali solo sul finire della settimana, Mourinho non ricorre al turn over in vista della sfida di Champions con il Barcellona. Spazio quindi a Santon sulla sinistra e in mezzo, dove manca Stankovic (rientrato febbricitante dagli impegni con la Serbia), a Vieira, mentre Balotelli attende in panchina (sin qui mai titolare in campionato). Dal canto suo al 4-3-1-2 dei nerazzurri il Parma risponde con un prudente 5-4-1, con il debutto di Zaccardo, che si piazza davanti alla coppia centrale di difesa per prendere in consegna Snejder. MIRANTE DICE NO A SNEJDER - L'avvio dei tricolori è positivo, con una palla gol già dopo una decina di minuti, quando dai 15 metri è Snejder a cercare di destro l'angolo basso, trovando pronto Mirante alla deviazione decisiva. E sugli sviluppi del corner, in mischia, da due passi Eto'o manda alto. Però con il passare dei minuti l'Inter si va spegnendo, non riuscendo ad alimentare con continuità e intensità l'azione, anche per via della disposizione molto accorta dei ducali, sempre pronti a raddoppiare e con nove uomini sempre dietro alla linea della palla. E così, quando sul finire del primo tempo, Milito sbaglia l'ennesimo appoggio a Maicon, il pubblico di fede nerazzurra rumoreggia un po' e il brasiliano stizzito risponde per le rime, a parole e con gesti, mentre Mou rientra negli spogliatoi ancora prima del fischio di chiusura del primo tempo. BALOTELLI CAMBIA VOLTO ALLA GARA - Al rientro dal tunnel l'Inter si presenta con Balotelli al posto di un Thiago Motta tutt'altro che pimpante. Una mossa che è la svolta della gara, visto che "SuperMario" ha un impatto notevole sul match, mettendo in crisi il Parma con i suoi affondi sia a destra che a sinistra. Anzi, è proprio lui ad avere dopo pochi minuti una nitida occasione, con pallone alle stelle perché colpito con il peso del corpo all'indietro. Zanetti e compagni ci provano con caparbietà, ma sui contrattacchi avversari rischiano anche, specie quando Biabiany si invola palla al piede in velocità, seminando vari avversari, ma dopo 60 metri di corsa davanti a Julio Cesar pecca di lucidità, non inquadrando lo specchio. Senza dimenticare un colpo di testa di Zaccardo, su angolo, di poco alto. PERLA DI ETO'O, MILITO CHIUDE I GIOCHI - A scacciare i timori e le preoccupazioni (in tribuna anche Moratti era un po' accigliato) ci pensa allora Samuel Eto'o, poco dopo metà ripresa: su appoggio di Balotelli (guarda caso...), si sistema palla sul destro al limite e pennella un tiro a giro che muore nell'angolo più lontano, facendo esplodere il 'Meazza'. Il vantaggio scioglie la tensione e regala spazi all'Inter, con i gialloblù sbilanciati alla ricerca del pari. Così nel finale anche Diego Milito trova la rete che chiude il discorso, dopo un perfetto stop. E in extremis Balotelli potrebbe anche calare il tris, ma sarebbe stato troppo. Insomma, l'Inter resta a 2 lunghezze dalla Juventus e può ora mettere nel mirino i campioni d'Europa del Barcellona. Servirà, però, un mercoledì da leoni.