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A chi va davvero l'8 per mille? Quasi la metà dei soldi destinati dai contribuenti allo Stato finisce in realtà alla Chiesa Cattolica: è giusto? Dì la tua  di RedazioneSe credete che i soldi che i contruibuenti hanno scelto di destinare all'Erario firmando l'otto per mille vadano effettivamente nelle casse statali per opere pubbliche di varia natura, vi sbagliate di grosso! Quasi la metà degli introiti finiscono infatti alla Chiesa Cattolica. Proprio come la maggior parte dei soldi di chi non firma per nessuno che finiscono comunque nel calderone per poi essere ripartiti fra gli aventi diritto a seconda delle preferenze espresse.Secondo un'inchiesta pubblicata proprio oggi su Repubblica i 43 milioni 969 mila e 406 euro che gli italiani hanno scelto di destinare quest'anno allo Stato sono stati ripartiti in modo piuttosto "creativo".Per esempio: 10 milioni e 586 mila euro andranno ai "Beni culturali" ma nello specifico sono stati assegnati a progetti di restauro o completamento di immobili ecclesiastici. 14 milioni e 692 mila euro è invece la cifra destinata all'Abruzzo, per interventi dovuti al terremoto, ma quasi tutte le richieste (sono 32) risultano in realtà essere state presentate in data antecedente il sisma del 6 aprile e, anche in questo caso, i beneficiari sono per di più monasteri e parrocchie fra l'Aquila, Pescara e Teramo. Ad associazioni e onlus che operano nel cosiddetto mondo della solidarietà andranno invece solo (è il caso di dirlo) 814 mila e 192 euro, cioè circa il 2% del totale. Ci sarebbe poi anche il capitolo "Assistenza ai rifugiati" al quale sono stati sì assegnati 2 milioni e 6mila euro (cioè circa il 5% del totale) ma quasi l'intera cifra (2 milioni e 300 mila euro) serve a coprire le spese del Consiglio italiano per i rifugiati.Il perché è presto detto: appena dopo l'incidente diplomatico della querelle mediatica Il Giornale-Boffo, del 28 agosto di quest'anno, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha posto in calce la sua firma su un atto del governo (il n°121) che conferma sì la destinazione dei soldi al fondo Stato ma stabilisce anche piena discrezionalità del capo del Governo per quanto riguarda il loro utilizzo. L'atto in questione è sottoposto a parere parlamentare ma delle sole "commissioni bilancio": quella parlamentare l'ha già approvato, quella del senato lo farà a breve anche se la maggioranza ha chiesto alcune modifiche non condividendo le incongruenze derivanti per esempio dalla esigua cifra che si legge sotto il capitolo "Fame nel mondo". Cambierà davvero qualche cosa? Non rimane che restare a vedere, ma i dubbi sulla correttezza e trasparenza di un tale atto rimangono. Anche perché l'otto per mille, introdotto al posto della cosiddetta congrua dopo il concordato firmato da Craxi nel 1984 che rivedeva i patti lateranensi, e poi concesso anche ad altre confessioni religiose, ha portato sempre più soldi nel paniere - anche grazie all'aumento delle tasse e del reddito degli italiani - passando dai 398 milioni di euro del 1990 ai 1.002 del 2008. C'è anche da dire che secondo la legge, ogni tre anni una commissione potrebbe modificare la percentuale, riducendola, per esempio, da otto per mille a sei o quattro per mille, ma nonostante la crisi questo non è mai stato fatto. Cosa dire poi del fatto che con così tanti soldi ci sarebbero, soprattutto in questo momento di grave difficoltà, ben più interveti urgenti che non il restauro di chiese, come per esempio azioni concrete a sostegno della scuola e/o dei lavoratori. Che ne pensi?