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PREMIATA DITTA ETO' MILITO........

Post n°54 pubblicato il 14 Settembre 2009 da capodiferromarco
Foto di capodiferromarco

Premiata ditta Eto'o-Milito
L'Inter risponde alla Juve

I nerazzurri soffrono nel primo tempo contro un buon Parma. Nella ripresa l'ingresso di Balotelli fa suonare la sveglia, il camerunense inventa un super gol e l'argentino chiude il conto di GIANLUCA STROCCHI
MILANO - Se l'aspetto più importante erano i 3 punti, allora l'Inter ha di che essere soddisfatta. Ma il successo sul Parma (2-0) non è certo arrivato dopo una prestazione da applausi dei campioni d'Italia, a lungo imbrigliati e irretiti dagli avversari, attenti a non concedere varchi agli uomini di Josè Mourinho, peraltro poco brillanti. La mossa di inserire Balotelli nell'intervallo si rivela dunque determinante, per cambiare l'inerzia di un match sofferto per i nerazzurri (come del resto quello della Juve ieri sera all'Olimpico), che devono comunque ringraziare gli uomini gol, ovvero Eto'o e Milito, capaci negli ultimi venti minuti di far saltare il fortino allestito da Francesco Guidolin e riaccendere San Siro dopo i mugugni dei primi 45 minuti. Ma lo Special One ha da lavorare, tenendo conto anche dell'imminente testa a testa Champions con il Barca di Ibra e Messi.

SANTON SI', BALOTELLI NO - Anche se ha ritrovato i tanti nazionali solo sul finire della settimana, Mourinho non ricorre al turn over in vista della sfida di Champions con il Barcellona. Spazio quindi a Santon sulla sinistra e in mezzo, dove manca Stankovic (rientrato febbricitante dagli impegni con la Serbia), a Vieira, mentre Balotelli attende in panchina (sin qui mai titolare in campionato). Dal canto suo al 4-3-1-2 dei nerazzurri il Parma risponde con un prudente 5-4-1, con il debutto di Zaccardo, che si piazza davanti alla coppia centrale di difesa per prendere in consegna Snejder.

MIRANTE DICE NO A SNEJDER - L'avvio dei tricolori è positivo, con una palla gol già dopo una decina di minuti, quando dai 15 metri è Snejder a cercare di destro l'angolo basso, trovando pronto Mirante alla deviazione decisiva. E sugli sviluppi del corner, in mischia, da due passi Eto'o manda alto. Però con il passare dei minuti l'Inter si va spegnendo, non riuscendo ad alimentare con continuità e intensità l'azione, anche per via della disposizione molto accorta dei ducali, sempre pronti a raddoppiare e con nove uomini sempre dietro alla linea della palla. E così, quando sul finire del primo tempo, Milito sbaglia l'ennesimo appoggio a Maicon, il pubblico di fede nerazzurra rumoreggia un po' e il brasiliano stizzito risponde per le rime, a parole e con gesti, mentre Mou rientra negli spogliatoi ancora prima del fischio di chiusura del primo tempo.

BALOTELLI CAMBIA VOLTO ALLA GARA - Al rientro dal tunnel l'Inter si presenta con Balotelli al posto di un Thiago Motta tutt'altro che pimpante. Una mossa che è la svolta della gara, visto che "SuperMario" ha un impatto notevole sul match, mettendo in crisi il Parma con i suoi affondi sia a destra che a sinistra. Anzi, è proprio lui ad avere dopo pochi minuti una nitida occasione, con pallone alle stelle perché colpito con il peso del corpo all'indietro. Zanetti e compagni ci provano con caparbietà, ma sui contrattacchi avversari rischiano anche, specie quando Biabiany si invola palla al piede in velocità, seminando vari avversari, ma dopo 60 metri di corsa davanti a Julio Cesar pecca di lucidità, non inquadrando lo specchio. Senza dimenticare un colpo di testa di Zaccardo, su angolo, di poco alto.

PERLA DI ETO'O, MILITO CHIUDE I GIOCHI - A scacciare i timori e le preoccupazioni (in tribuna anche Moratti era un po' accigliato) ci pensa allora Samuel Eto'o, poco dopo metà ripresa: su appoggio di Balotelli (guarda caso...), si sistema palla sul destro al limite e pennella un tiro a giro che muore nell'angolo più lontano, facendo esplodere il 'Meazza'. Il vantaggio scioglie la tensione e regala spazi all'Inter, con i gialloblù sbilanciati alla ricerca del pari. Così nel finale anche Diego Milito trova la rete che chiude il discorso, dopo un perfetto stop. E in extremis Balotelli potrebbe anche calare il tris, ma sarebbe stato troppo. Insomma, l'Inter resta a 2 lunghezze dalla Juventus e può ora mettere nel mirino i campioni d'Europa del Barcellona. Servirà, però, un mercoledì da leoni.
 
 
 

LA MERDA DI ZLATAN..........CHE SCHIFO DI UOMO............

Post n°53 pubblicato il 05 Settembre 2009 da capodiferromarco
Foto di capodiferromarco

GUANTO DI SFIDA — Ibra parla di Inter-Barça nella conferenza stampa che presenta Ungheria-Svezia, match per le qualificazioni a Sud Africa 2010. “Spero di vincere, perché credo che siamo migliori di loro. Anzi, non lo credo, lo so” è il guanto di sfida che lo svedese lancia all’Inter. Poi rincara la dose: “La squadra dove sono ora gioca un calcio più offensivo e punta più sul possesso palla – puntualizza Ibra -, ma per parlare delle differenze tra le due formazioni dovrei aspettare di essere al cento per cento. Adesso penso a me stesso e a come arrivare a prendere il ritmo nella mia nuova squadra. Dipende soltanto da me, anche se aver giocato 90 minuti con lo Sporting Gjion mi ha aiutato a capire meglio il gioco. Il gol è stato un bonus, serve per abbassare la tensione”.

EMOZIONE — Ibra però non vede l’ora di tornare a Milano. Quella sfida a San Siro, quel rendez-vous con il suo passato recente, lo intriga parecchio, e fosse per lui Inter-Barcellona si giocherebbe ben prima del 16 settembre. “Non vedo l’ora che arrivi quel giorno – dice il nuovo numero 9 del Barcellona -.Tornare a San Siro con un’altra maglia sarà emozionante”. Ibra sembra intenzionato a non fare sconti, nemmeno alla squadra che lo ha reso grande. I nerazzurri e Mourinho, già avvistato al Camp Nou per studiare il gioco di Guardiola, sono avvisati.

 
 
 

INTER : PRATICAMENTE PERFETTA

Post n°52 pubblicato il 30 Agosto 2009 da capodiferromarco
Foto di capodiferromarco

Autostima Inter, depressione Milan

Il derby milanese ha espresso una squadra che ha rasentato la perfezione, forse la migliore dell'era Mourinho. I rossoneri invece sono ancora pieni di dubbi irrisolti, a cominciare da Ronaldinho.
MILANO - Che dire? Il risultato parla molto più chiaro delle parole: un 4-0 così farà crescere l'autostima dell' Inter, magari anche troppo. E getterà in una depressione profonda il Milan. Di buono, soprattutto per il Milan, è che siamo ad agosto e che c'è tempo per riparare tutte le falle che rischiano di far affondare la nave. Certo la caduta è stata brutta, non ha fatto in tempo a esaltarsi per la piccola vittoria di Siena, che questi 4 schiaffi lasciano un segno doloroso. Fosse tutto assolutamente vero dovremmo sparare delle sentenze assolute: l'Inter è una squadra bellissima che ora ha trovato anche il gioco; il Milan è una non squadra che si è sfaldata alle prime difficoltà e che ha anche perso lucicidità e freddezza. Mourinho, dovremmo sempre dire, è veramente il numero 1 e Leonardo proprio no: nemmeno voleva farlo l' allenatore... Ronaldinho è un equivoco che prima o poi andrà risolto, può giocare dietro le due punte? Anzi, è proprio il caso che giochi mentre l' Inter quest' anno ha azzeccato tutto, soprattutto al mercato.

Se una squadra compra un giocatore come Sneijder il giorno prima e lo butta in campo appena arrivato, con ottimi risultati per altro, vuol dire che ha almeno un gran fiuto. E anche questo è un altro punto che va a favore di Mourinho: chi altri avrebbe avuto lo stesso coraggio, la stessa disinvoltura? Si dirà Spalletti con Burdisso, ma quella è tutt' altra storia. Mourinho non aveva tutto sommato alcuna emergenza, aveva parecchie soluzioni alternative. Ha scommesso e ha vinto.

Di certo l' effetto più clamoroso di questo derby è il violento e crudo ritorno alla realtà del Milan, proprio ad opera dei suoi storici rivali. Una sconfitta che rimette fortemente in discussione tutte le scelte dell' estate, imperniate sul sacrificio di Kakà e sull' esigenza di ricostruire una squadra con occhio più attento al bilancio. Proposito assolutamente lodevole, ma il risultato per ora è fallimentare. Il Milan è quasi sempre andato male fin dall' inizio della sua nuova avventura, la partita di Siena solo una parentesi. Il caso Ronaldinho è irrisolto, la fiducia di grandi cuori rossoneri come Gattuso, espulso perché molto nervoso e perché Seedorf non si è fatto trovare irritantemente pronto a entrare in campo potrebbe venire meno. Ci vorrà molta freddezza e qualche idea per riprendersi.

Mourinho aveva acceso la vigilia con le sue solite provocazioni, prendendosela con l' asse Juve-Milan e compiacendosi del "rumore dei nemici". Ma alla fine la partita l' ha vinta sul campo e non a chiacchiere, questo bisogna riconoscerglielo. Aveva chiesto tempo per inserire i tanti nuovi giocatori di cui l'Inter oggi dispone, ma di fatto l'inserimento di Lucio, Thiago Motta, Sneijder, Milito ed Eto' o sembrerebbe ad ottimo punto. Finalmente si è visto un gioco vero, una manovra veloce che ha innescato più volte Milito ed Eto'o. Certo è stata una partita quasi tutta in discesa per l'Inter e Mourinho stavolta non ha avuto il problema di rimontare un gol: ma questo sarebbe un processo alle intenzioni. L' Inter vista a San Siro è stata forse la migliore Inter dell' epoca Mourinho. Rischia di non avere avversari o quasi in Italia: vedremo però che strada farà la Juventus. Sicuramente potrebbe essere un' Inter il cui più degno campo di battaglia sarà la Champions League.
 
 
 

L'INTER ABBATTE IL BILAN

Post n°51 pubblicato il 30 Agosto 2009 da capodiferromarco
Foto di capodiferromarco

MILANO, 29 agosto 2009 - Quattro a zero. Anzi, zero a quattro, perché così fa più impressione. . Lo illude, poi lo stende. Nel primo tempo gliene fa tre: Thiago Motta, Milito e Maicon. Nella ripresa solo uno con Stankovic. Perché può bastare. Asfalta il Milan con insaziabile autorevolezza, approfittando di un avversario impalpabile e senza idee. La realtà è che il Milan non è ancora squadra. Gruppo allo sbando, subisce la potenza dell'Inter e i numeri dei suoi fuoriclasse. Prestazioni immense. Maicon su tutti. E poi Thiago Motta, Eto'o, Milito. E Sneijder. Giganti senza avversari.

 
 
 

SNAIDER E DELL'INTER AFFARE FATTO

Post n°50 pubblicato il 27 Agosto 2009 da capodiferromarco

 

MILANO, 27 agosto - È il giorno di Wesley Sneijder. Oggi l'olandese arriverà a Milano per sottoporsi alle visite mediche e per firmare il contratto che lo legherà all'Inter per cinque anni, per un compenso di 4 milioni di euro a stagione. Al Real andranno circa 15 milioni di euro ( paga­mento in 3 tranche) più due bo­nus da circa 700 mila legati alla qualificazione dei nerazzurri alla Champions per le prossime due stagioni.

LA RICOSTRUZIONE
- Inter e Real avevano trovato un accordo per il giocatore da tempo. Ma il centrocampista si è impuntato. Martedì sera prevaleva pessimismo sulla conclusione dell'affare. Ma ieri mattina, dopo nuovi contatti con il Real e il procuratore, era tornato l'ottimismo, anche grazie al lavoro del­l'agente Fifa Peppi­no Tirri. Nel frattempo i nerazzurri avevano pronta l'alternativa: Julio Baptista della Roma ( 8- 9 milioni di euro la valutazione del suo cartellino, con possibile inserimento del prestito di David Suazo).

LA GIORNATA DI IERI
- Alle 16.30 di ieri partiva la riunione decisiva, negli uffici del Real presso il Bernabeu. Presenti l'agente di Sneijder, Soren Lerby, e Jorge Valdano, braccio destro di Florentino Perez. Riunione durata circa tre ore, durante la quale l'agente ha tentato di convincere telefonicamente il suo assistito ad accettare l'offerta dell'Inter. Per sbloccare la situazione di stallo è entrato in scena direttamente Perez: ricca buona uscita al giocatore e affare fatto. Passati in secondo piano così anche i problemi sentimentali del giocatore, che non voleva vivere lontano dalla sua compagna, la bellissima Yolanthe Cabau van Kasbergen, modella e presentatrice. 

 
 
 
 
 

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Un blog di: capodiferromarco
Data di creazione: 27/06/2009
 

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