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KICK ASS


 
 Ci sono fumetti che hanno caratterizzato la storia di un determinato periodo. Watchmen, il ritorno del Cavaliere Oscuro  e pochi altri sono figli di un periodo storico ben preciso, di un gusto e di tematiche particolari.Kick Ass è un’ulteriore pietra miliare senza tema di smentita.Scritto da Mark Millar (Ultimates, Wanted) e disegnato da un Romita che non ha bisogno di particolari presentazioni, Kick Ass narra di supereroi, si, ma non solo. I supereroi esistono sulla carta stampata ormai da più di 70 anni; sono stati marmorei ed hanno avuto ricadute, sono stati contestualizzati e decontestualizzati, analizzati fino al (super)osso. Di conseguenza cosa si poteva dire di più? Quale domanda potevamo farci sul loro conto?Millar pone la domanda più semplice: per quale motivo nel mondo REALE a nessuno, pur influenzato da 70 anni di supercomics, non viene in mente di scendere in campo mascherato?L’autore decide di porci la questione attraverso gli occhi di un ragazzino, un 16 enne amante di fumetti ed un po’ nerd come milioni ce ne sono al mondo. Occhialuto e risoluto, il ragazzino si crea un proprio alter ego, pur non avendo nessun potere, citando i classici Superman e Spiderman, e decide di combattere il crimine.Bene e dove sta la novità, direte voi.La novità è che il ragazzino deve affrontare il mondo vero, quello che NOI viviamo. Non si scontrerà con un Green Goblin  o con un Lex Luthor. Verrà a contatto con pochi bulli di quartiere che lo pesteranno riducendolo in fin di vita, complice anche un pirata della strada.La storia prosegue, con il ragazzino che supera una lunga riabilitazione, grandi ripensamenti, sensi di colpa per poi…riprovarci. Le cose andranno leggermente meglio, ma ecco di nuovo il mondo VERO, il nostro, irrompere da vero protagonista: le gesta del ragazzino finiscono su Youtube e fanno il giro del paese, rendendolo in poco tempo una specie di star. A poco a poco Kick Ass (il nome del tutore mascherato) prende coscienza di sé, acquista sicurezza, subisce un’evoluzione del proprio io, e verrà a scoprire di non essere il solo eroe in città.Kick Ass si legge velocemente, ha un ritmo crescente e colpisce davvero l’immaginazione in un mondo, quello supereroistico, che sembrava destinato ad autocelebrarsi all’infinito. Non è certo semplice inventare ed inserire nuovi supereroi negli anni 2000, ma Millar non crea altri eroi, semplicemente prende di peso persone normali, e li getta in un mondo più grande di loro, pronto a fagocitarli ed a restituirceli travisati, alienati o, peggio, esaltati. Quasi come moderni Don Chisciotte pronti ad essere triturati dai mulini a vento.Kick Ass sorprende anche nel mischiare una certa innocenza del protagonista, con dosi forti e splatterose di violenza, mai fine a sé stessa anche se inaspettata nel corso della storia.Uscito in USA in vari albi, viene proposto da noi in due corposi volumi i quali contengono anche le varie copertine originali.Nulla da eccepire sui disegni e sui colori; Romita (disegnatore dell’Uomo Ragno) poteva cadere nella trappola dell’autocitazione anche involontaria: evita tutto questo con stile e sicurezza. Ricordiamo che esiste anche un seguito Kick Ass 2 (molto meno riuscito) e due trasposizioni cinematografiche di entrambi i titoli, molto curate e con lievi differenze narrative. Testi : Mark Millardisegni John Romita jr.ed. Panini comics,Vol.1 SPACCAbrossurato, colore, pp. 96Vol.2 OMBRE ROSSEbrossurato, colore, pp. 104