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Post N° 7


Io ballo da solo Ale non riusciva più a guardare la televisione, non sopportava la miriade di programmi idioti che passavano in tv, allora inseriva nel lettore cd l’ultimo album dei Reis against che gli aveva passato il suo migliore amico, colui che lo stava ad ascoltare in ogni sfogo, che gli stava vicino in questo momento così assurdo e che Ale stimava moltissimo perché nonostante tutto quello che era successo un anno e mezzo fa, lui gli aveva aperto le braccia e lo consolava.Ale ballava da solo, in quella casa presa in affitto, in quella stanza colma di ricordi. Ale ballava e prendeva a pugni il divano, buttava via la rabbia, quella rabbia che dopo un po’ tornava e non lo lasciava in pace. Adrenalina che bruciava, adrenalina che non voleva più trasformarsi in lacrime, adrenalina che nella sua solitudine lo divorava.I momenti più difficili da superare erano il sabato sera e la domenica,la pausa pranzo durante il lavoro e la sera…quando si ritrovava da solo al tavolo, si guardava attorno e sentiva quella voce che per anni gli era stata affianco e rimbombava in quella stanza, che anche se Ale l’aveva rivoluzionata per cercare di non pensarci, i fantasmi di quei ricordi erano sempre li, con le loro catene ed i loro cigolii ad assordare il cervello di Ale.Ad Ale arrivavano consigli da un sacco di persone, consigli per ricominciare, consigli per non stare così, consigli che Ale cercava di ascoltare ma che le sue orecchie non volevano sentire. Ale ballava da solo, in tutto e per tutto. Ale voleva e doveva uscirne da solo. Ale soffriva, rifletteva e s’incazzava. E nonostante tutto quello che stava passando era preoccupato per Lei. Lei che non era sola.“Sono un imbecille, io son qui che sto male e mi preoccupo per lei che mi ha fatto stare così…è che è così fragile e piena di paure e insicurezze…non voglio che faccia cazzate, vorrei solamente che almeno lei stesse bene per la decisione che ha preso, per non avere rimpianti ed essere felice…”.Ale era come un angelo custode, si preoccupava sempre per il bene di chi lo aveva reso felice…almeno per un po’, per chi lo aveva fatto sentire importante e al centro della sua vita, e tutto questo, ad Ale, mancava da morire.