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Post N° 11


 Il lettore mp3 nell’autoradio, l’asfalto, la notte. Il mondo di Ale. Impostato il volume sul 28 della sua autoradio, Ale accendeva il motore e partiva per il suo viaggio. Non aveva una meta, girava a vuoto sull’asfalto della provincia, e scaricava la tensione cantando a squarciagola, buttava fuori tutto, dalla rabbia alla malinconia alla voglia di ricominciare. Non era più disperato, era deluso e incazzato, e la parola più frequente che girava in testa ad Ale era “vaffanculoooo!”. Vaffanculo al passato, vaffanculo ai ricordi, vaffanculo agli errori, vaffanculo ai rimpianti, vaffanculo tutto. Ora c’era solo lui, e solo lui era importante per se stesso. Preoccuparsi per chi? Per cosa? Per prendere altre bastonate? Per chi della sua sofferenza non gliene fregava più un cazzo? No grazie. Ale voleva riprendere in mano la situazione e per farlo, tutto doveva andare a fanculo. E ricominciare. “Si cerca sempre di scoprire cose nuove, si cerca sempre di capire dove andare…si cerca sempre disperatamente qualche cosa, io non capisco la mia direzione e non so cosa fare. Ed è sempre un po’ difficile guardare indietro, capire e riscoprire la tua vera via. Sceglier da che parte stare per poi cambiare idea e ricominciare. Sembra di girare dentro ad un labirinto…nasci, vivi e muori senza sapere come. E tutto appare e niente accade in questo silenzio io non so cosa fare. Cercare una risposta ad una semplice domanda, perché per sopravvivere bisogna sempre stare all’erta…io alla mia vita non ho mai chiesto nulla, resto in equilibrio appeso a una certezza. Vivo.” Questo era il testo di una canzone che aveva scritto Ale, questa era la rabbia per l’imprevedibilità della vita, la rabbia per la frenesia, per il dover sempre rincorrere qualcosa per forza, per dover fare i conti col passato per poi poter valutare il futuro, per il cambiamento delle cose, per la rabbia di vivere sempre con l’incertezza del domani senza poter sfruttare al cento per cento la vita. Perché si è sempre in bilico anche quando si crede di essere sicuri e senza rischi per la propria vita.Stare sempre attento, questo aveva imparato da questa storia finita così. Era cresciuto e la corazza si stava pian piano rafforzando…certo, ogni tanto il pensiero tornava la, ma Ale si stava riprendendo, un passo alla volta. La malinconia ed i ricordi affioravano senza preavviso, e allora, per scacciarli dalla mente, per far riprendere il battito del cuore regolare, Ale pensava alla delusione che provava per com’era finita, alle cose negative di quella storia, per incazzarsi di nuovo e poi riprendere la tranquillità. Non sapeva per quanto tempo ancora avrebbe provato quelle sensazioni, ma sapeva che una volta finite, Ale sarebbe diventato più forte, più attento e responsabile. Senza perdere la passione. Quella mai.