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Post N° 33


FreddoUna cosa sola riusciva ancora a scaldare Ale fino in fondo, impedendo al freddo di entrargli dentro l’anima : la sua musica.Cuore mani e cervello, collegati l’uno all’altro, come una catena d’acciaio. Una chitarra. Due mani e un foglio di carta. Bastava appoggiare la penna e le parole affondavano il loro significato sul foglio…rabbia…tanta rabbia…e questo un po’ lo preoccupava…non voleva essere cinico, spietato si, ma non cinico…e la chitarra suonava accordi perennemente in minore dando quel senso malinconico e adrenalinico a quelle quattro strofe… Ogni volta la stessa sensazione, la stessa pelle d’oca…brividi per quello che la musica riusciva a dargli…un meraviglioso orgasmo di sensazioni…di emozioni.…e la voce era diventata più calda…forse colpa delle sigarette, o forse perché era cresciuta assieme alle esperienze di Ale.Gli occhi chiusi a cercare l’atmosfera, e già la sentiva crescere dentro di se quella canzone…dapprima il suono distorto della chitarra, il suono caldo del basso che fa da tappeto, il ritmo sfrenato della batteria…come un treno in viaggio circondato dal paesaggio…la melodia della voce che riempie il significato delle parole. La canzone…il caldo.E tutto l’amore che aveva lo donava a lei, la sua musica, perché di lei non aveva paura…lei non lo aveva mai tradito, lei non era scappata e non gli aveva fatto mai promesse…la musica era così. Fedele, premurosa, dolce o cattiva nei momenti giusti, non pretendeva nulla di ciò che Ale non poteva offrirgli…era il suo respiro, la sua carezza, la sua voglia, la sua guida…ed Ale si lasciava guidare. Ad occhi chiusi…cercando l’atmosfera di una nuova canzone…allontanando il freddo...