metamorfosi

Post N° 66


A distanza di anni il mio male è ancora li, più vivo che mai, a ricordarmi di quanto io sia inadatta a vivere in questa società.Ho passato parte della mia vita ad evitare il dolore. A fare come gran parte della gente: isolavo da me la capacità di soffrire e niente mi toccava. Ero amata per quello che avevo e non per chi ero, avevo tutto quello che si poteva desiderare, chiudevo relazioni e fuggivo prima di poter essere ferita da qualcosa e sapete perché? Perché non mi importava di nulla, io volevo solo non pensare. Si.. facevo esattamente come la maggioranza delle persone. Mi importava solo di sopravvivere in questa guerra al massacro che chiamano mondo. Ma dentro, albergava sempre e comunque quella voce che non ha mai smesso di seguire i miei passi. Quella voce che mi ricordava che io non ero cosi, che io ero e sarei sempre stata la bambina che credeva e che crede ancora che il bene vince sempre sul male, che le favole non sono solo un rimedio per fare addormentare i bambini, che i sogni non sono effimere illusioni e che la felicità non è la rincorsa assoluta del benessere, ma sono attimi di vita che senza accorgercene ci sfiorano tutti i giorni e che aspettano solo che ci degniamo di guardarli e di amarli. Io ho scelto di essere prima ancora che la vita scegliesse per me. A tredici anni già mi ribellavo a questo assurdo sistema, a ventisei non potrei mai tornare indietro a quella vita. Oggi non ho nulla. Ho perso tutto perché ho scelto la verità. Ironia della sorte? Stupidità? No.. mi sono semplicemente accorta che non posso vivere senza i miei sentimenti, che non posso guardare la vita passarmi davanti e non far nulla per non afferrarla.Mi fa rabbia guardare come la gente possa stare insieme solo per non sentirsi sola, di come ci siano famiglie che ostentano benessere senza conoscere il significato dell’amore e del rispetto. Di come si scelga di sposarsi per essere adatti alla società e poi ci si tradisca per la mancanza di sentimenti. Di come figli nasceranno e cresceranno con la concezione che nella vita quello che si ha, a qualunque costo e con qualunque mezzo, conti più di quello che si è. Mi fa rabbia guardarmi intorno e vedere gente che vende la propria anima per il successo, di come uccida il proprio corpo per apparire ed essere parte dei canoni di bellezza imposti da questo mondo. Mi fa rabbia sentire tutto questo dolore che non mi abbandona mai, perché nel momento in cui ho scelto di lottare per i miei ideali, ho scelto anche le porte chiuse in faccia, la derisione,la mancanza di rispetto. Le mie verità sono scomode per chi ha scelto di privarsene per non soffrire. Oggi una persona a me cara mi ha chiesto se finirà, se questa mia lotta mi porterà davvero a vincere le mie battaglie, se non è meglio adeguarsi a questo mondo, perché sono anni che i miei occhi sono tristi e per lui questo non è giusto. Io non lo so se finirà. Non lo so se alla fine ho davvero colto il senso della vita o se sono io che ho imboccato la direzione sbagliata, so solo che non so essere diversa e che non potrei esserlo. Io amo troppo questa vita nonostante lei, spesso, non ami me. se mi guardo intorno, tutto crolla continuamente davanti ai miei occhi stanchi, il mio cuore respira affannosamente e io continuo a rialzarmi anche quando i colpi sono cosi duri da non lasciare più alcuna forza al mio corpo. Non lo so se me lo merito,probabilmente no. So solo che ogni colpo mi da la spinta per continuare ad arricchire il mio spirito e la consapevolezza di essere viva. Io non posso arrendermi, perché il mio cuore non vuole e fino a quando sarò in vita, io ascolterò quello che lui mi dice. Gli ho fatto troppo male, per anni ho evitato di starlo a sentire, oggi io glielo devo questo..lo devo a me.Quaunque sia il prezzo che dovrò pagare.metamorfosi