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Post N° 791

Post n°791 pubblicato il 24 Luglio 2007 da cgil3palermo
 

«Pensioni, al Senato ce la faremo»

«Sarà dura, non c'è dubbio che il dibattito sarà forte, ma occorre trovare una via per evitare la rottura». Così il presidente del Senato, Franco Marini, risponde durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio, a chi gli chiede delle difficoltà della maggioranza sulla riforma previdenziale che potrebbero diventare di particolare ostacolo quando il dossier pensioni approderà a palazzo Madama. Marini non nega, dunque «le difficoltà» ma mostra anche ottimismo e assicura: «Con il nostro lavoro ce la faremo».

LEGGE ELETTORALE - «Al di la delle soluzioni, c'è la volontà » di cambiare la legge elettorale. Ne è convinto il presidente del Senato, Franco Marini, che ribadisce la propria distanza dal referendum.

SENATO - Poi Marini respinge le accuse e spiega che palazzo Madama rallenta la sua attività a causa dei rapporti di forza quasi paritari con i rischi per il governo di cadere, come già avvenuto sulla politica estera. «Non è vero che il Senato non lavora». Con un «muro contro muro» il Senato «più di quello che ha fatto e sta facendo non si può» sostiene Marini sottolinenado che c'è tra le forze politiche «un principio di responsabilità comune». Il presidente assicura di «non essere pessimista» perchè «anche se la condizione è difficile, si va avanti, c'è un senso di responsabilità che a volte, non viene percepito all'esterno»

SENTIMENTO CONTRO LA POLITICA - Franco Marini poi preferisce non fare «avvicinamenti meccanici fra il vento del '92 e oggi», perchè «le situazioni sono diverse», ma «si avverte una venatura contro la politica e occorre fare di tutto per attenuarla». Attenuare la «venatura contro la politica è necessario», prosegue il presidente del Senato, perchè altrimenti «il rischio è di allontanare i cittadini dalla politica e questo è sbagliato».

 
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Commenti al Post:
cgil3palermo
cgil3palermo il 24/07/07 alle 18:13 via WEB
Il commissario Ue agli Affari economici Joaquin Almunia ha nuovamente invitato il governo italiano a raggiungere «rapidamente l'equilibrio di bilancio nel periodo stabilito dall'Eurogruppo a Berlino lo scorso aprile». Questo perché «il debito pubblico elevato» preoccupa. L'avvertimento è riportato nella dichiarazione del commissario sull'accordo per le pensioni raggiunto tra governo e sindacati la scorsa settimana. L'Eurogruppo aveva dato l'indicazione all'Italia del pareggio di bilancio entro il 2010. L'Italia prevede un minimo surplus nel 2011. «Anche dopo la riforma, la spesa per le pensioni, attualmente già al 14% del Pil, rimarrà tra le più alte nell' Unione europea e i rischi per la sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche restano», ha aggiunto Almunia, a proposito dell'accordo sulle pensioni raggiunto tra governo e sindacati. Per Almunia, comunque, è positivo che «i requisiti per il pensionamento vengono gradualmente allineati con quelli degli altri Paesi europei» e che la riforma verrà finanziata all'interno dello stesso sistema previdenziale.
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