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SS.DIOGENO E WALTER


SS. DIONIGI E WALTER 
Venne nominato vescovo della sua città. Le poche notizie sicure che si hanno di lui risalgono a S. Girolamo e soprattutto ad Eusebio di Cesarea. Eusebio ci ha conservato frammenti interessanti di otto sue lettere, inviate alla Chiesa di Atene, di Lacedemone, di Amastri nel Ponto, di Cnosso in Creta. Tali frammenti, nonostante siano privi di notizie su S. Dionigi sono comunque documenti importanti e unici. Da essi si ricavano informazioni preziose sulla religiosità di alcune città e regioni, durante il pontificato di S. Sotere. Dionigi viene ricordato come martire nel Martirologio Romano ma anche sulla sua morte, non ci sono informazioni certe.San WalterWalter è l’equivalente tedesco e inglese dell’italiano Gualtiero, nome che comunque ha avuto meno fortuna del più diffuso Walter (il più celebre: Walt Disney). Gualtiero nacque in Piccardia (Francia) verso il 1030, pur avendo intrapreso la carriera dell’insegnamento essendo molto incline agli studi, decise di farsi monaco. Entrò così nell’abbazia di Rebais in diocesi di Meaux, diventando un esempio edificante per tutti i confratelli, pur avendo avuto in un occasione divergenze di veduta con l’abate. Qualche tempo dopo una nuova comunità monastica venne a stabilirsi a Pontoise, i cui monaci scelsero come abate proprio Gualtiero; il giovane re quindicenne Filippo I gli consegnò la croce abbaziale. Il monastero fu dedicato inizialmente a s. Germano vescovo di Parigi e poi a s. Martino, la regola era quella di s. Benedetto. Verso il 1072 per una certa instabilità di comportamento e per difficoltà incontrate, Gualtiero lasciò la guida del monastero e si presentò come semplice monaco all’abbazia di Cluny guidata dall’abate s. Ugo. Ma i monaci di Pontoise ritrovarono il fuggitivo e lo convinsero a ritornare ad essere la loro guida. In seguito sognando la vita eremitica condusse per un certo tempo un’esistenza solitaria in una grotta presso il mona-stero, poi fugge di nuovo e si reca in un oratorio dedicato ai ss. Cosma e Damiano presso Tours dove intraprende una vita di consigli ed aiuti agli abitanti della zona che vi si recavano in visita. Ma riconosciuto da un pellegrino fu di nuovo ritrovato dai monaci di Pontoise, a questo punto Gualtiero decise di andare a Roma dal papa per chiedergli di essere liberato da questo obbligo abbaziale, ma con sua sorpresa il papa Gregorio VII gli impose di ritornarci e di non lasciare più l’abbazia pena la scomunica. Da allora egli si dedicò completamente alla sua conduzione scontrandosi anche con il re Filippo per l’uso simoniaco che questi faceva della cariche ecclesiastiche. Fu anche imprigionato per una violenta disputa con i vescovi del Concilio di Parigi del 1092 riguardo la celebrazione della s. Messa del prete concubinario. Nel 1094 fondò a Bertacourt presso Amiens un monastero femminile, grazie all’aiuto di due pie donne Godelinda ed Elvige. Gualtiero morì un venerdì santo, il suo corpo fu inumato nell’abbazia di Pontoise, ma durante la Rivolu-zione Francese le sue ossa furono traslate nel cimitero di Pontoise da dove poi non sono state più trovate. Attualmente il Collegio S. Martino di Pontoise, tenuto dagli Oratoriani, perpetua il ricordo dell’antica abbazia e del suo primo abate.