Creato da: rewide il 29/05/2012
Cronaca di un taxista italiano a Barcelona (e non solo!)
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Ping pong mortale

Post n°21 pubblicato il 22 Luglio 2012 da rewide
 

Mi piacciono le moto, ma non i motocislisti.

Mi dispiace a te che leggi se sei un motociclista, niente di personale, ma la veritá é che voi motociclisti vi credete i padroni assoluti della strada, nel senso che pensate che ci siete solo voi, e gli altri non esistono, non che siete prepotenti. No, solo un poco arroganti nelle strade.

E non vi venisse in mente di rispondermi che anche gli automobilististi, i camionisti e tutti quelli che vanno in giro con quattro ruote hanno colpe, perché solo voi andate a zig-zag per le strade, solo voi superate e destra e sinistra senza pensarci due volte sfiorando gli specchietti delle macchine, e se uno vi suona subito lo guardate in malo modo. Non si fa.

Poi quando accade quello che é accaduto sulla Gran Via di Barcellona, ecco che la colpa ricade sull'automobilista.

Era da Plaça España che avevo davanti a me una moto non meglio identificata che andava a zig zag fra le macchine. Mi superó una volta per fermarsi cinquanta metri piú avanti al semaforo rosso. Ripartí ancora una volta zigzagando, poi una frenata perché non riesce a superare un furgone e la tragedia é servita.

Va a sinistra, e lo stesso fa un macchina, con regolare avviso di segnalazione, che si sposta a destra. La moto non lo vede, urta la macchina, viene rimbalzato a destra, dove arriva un'altra macchina che gli da un secondo colpo.

La moto comincia a sbandare, fino a che il tipo non la tiene piú e cade a terra.

Lui da una parte, la moto dall'altra, e sopra di lui almeno quattro macchine lo travolgono. Fortuna, se di fortuna si puó parlare, il tipo aveva una tuta da motociclista e casco integrale, cosí non c'é stato scempio del corpo che, nella tuta, é come un fantoccio inerte che viene sbalzato da una parte all'altra, fino a fermarsi con un ultimo ennesimo colpo, contro il bordo dell'aiuola spartitraffico.

E' fermo. Non si muove. In vent'anni di camionista in Italia ho visto decine di morti sull'asfalto, ed era tempo che non vedevo uno, credevo di aver terminato, ne avrei fatto volentieri a meno.

Ora, va bene che lui é morto, pace all'anima sua, ma un pensiero rivolgiamolo anche a chi lo ha urtato e a chi lo ha travolto. Immaginatevi come si sono sentiti. Il sangue gela nelle vene. Ti fermi, guardi smarrito in giro, ti cerchi, mentre la gente grida qualche cosa. Pensi che non é successo niente, che quello che ti é andato sotto le ruote della tua macchina non é un corpo, ma qualcosa d'altro, non importa cosa. 

Pensi al rumore che hai sentito sotto di te, non lo dimenticherai tanto facilmente.

Mai investito un animale? Mai avuto schizzi di sangue sul parabrezza? 

Il corpo di una persona é lo stesso, la differenza non c'é.

La morte non ha preferenze.

Si sente in lontananza l'eco delle sirene. In breve qualcuno leverá il corpo, altri laveranno l'asfalto e altri ancora prenderanno misure e testimonianze.

Poi tutto finisce, si ricomincia daccapo.

Avanti il prossimo, di motociclisti ce se sono tanti.

E tutti prepotenti.

E tutti arroganti, nel traffico, naturalmente.

 

 
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