TAXI A ROMA

TAXI A ROMA - 500 TASSISTI INCONTRANO MARCHINI E FINALMENTE NON SIAMO PIU' FASCISTI


 GRAZIE A 500 EX AMICI DELLA MELONI CHE ASCOLTANO MARCHINI ,FINALMENTE, ( FORSE ) NOI TASSISTI NON SIAMO PIU' FASCISTI
Siamo tornati "semplici" lavoratori,e questa e' gia' una notizia . L'incontro con Alfio Marchini di 500 colleghi [ ieri sera ] su 7.800 che avevano appena incontrato nello stesso luogo[ Terminal Gianicolo ] e con i medesimi sorrisi la "povera" Giorgia Meloni nemmeno un paio di mesi fa' per sostenerla con il partito Fratelli d'italia miseramente naufragato,ha sdoganato  -finalmente- la categoria dal connubio " tassista=fascista"Il povero Fabrizio Peronaci , in un suo tipico pezzo sul resoconto della serata , adesso annaspa nel buio , visto che i 500 tassisti aderiscono alla elezione a Sindaco di mister 11% nei sondaggi .Quindi Alemanno , stavolta , i voti che ricevera' saranno solamente di pura riconoscenza per tutto l'impegno che ha messo per risolvere i problemi della categoria frammentata in 20 e piu' sindacati.Tre delibere "ammazza ncc ", tutte rispedite al mittente dal Tar Lazio .Ma di piu' conta , per me e tutti i colleghi che confermeranno il voto, la sincera adesione ai problemi taxi a Roma ,quando per lui sarebbe stato piu' facile scaricarci quando tutta Roma ,quando tutti i giornali e il consiglio comunale rosso ci volevano a Campo dei Fiori come Giordano BrunoAdesso,con i poteri speciali assegnati a Roma Capitale ,avra' le mani meno legate di quanto finora e' stato.Un uomo onesto , forse l'unico di cui ci si possa fidare : la sua unica colpa e' stata di essersi circondato di collaboratori che non hanno perso occasione per remargli contro.Un uomo che,almeno, non ci ha torturato in questi cinque anni....cosa non da poco, considerando i due sindaci precedenti Rutelli e Veltroni.E che ha difeso il nostro diritto alla tariffa ,contro tutti : l'unico che , davvero, ha capito cosa affligge la categoria,a cominciare dalle troppe rappresentanze sindacali che non aiutano la categoria ad avere iniziative unitarie e pragmatiche .Un voto all'uomo , ma soprattutto a un partito (Pdl) che ci e' stato accanto ,ognivolta .Si chiama riconoscenza , coerenza.Adesso,dopo questa dichiarazione di voto a cui credo di associare la maggioranza dei colleghi non allineati , possiamo goderci il marchinismo come uscita definitiva dalla stagione della etichettatura politica della categoria .Stavolta ,quando Alemanno sara' Sindaco per il secondo mandato,potremo perorare le nostre richieste di categoria senza sentire piu' Fabrizio Peronaci & Company parlare di " voto di scambio " .________________________________________________ Ecco la ennesima perla di Fabrizio e del resoconto della serata con i cannelloniI tassisti e il «nuovo arrivato».  
  Alfio Marchini e l'armata del 3570, i quasi 4 mila autisti della centrale radio guidata da Loreno Bittarelli (detto «il Bitta») che - aggiungendo familiari, amici e clienti convinti con il passaparola - potrebbero rivelarsi determinanti nella sfida del Campidoglio. Alla kermesse di ieri sera al terminal Gianicolo, «Arfio» è arrivato verso le dieci, in ritardo. Nella grande sala al quinto piano, dopo un buffet sobrio ma apprezzato (Pepsi, vino rosso, pizza, cannelloni e salumi), c'erano circa 50o tassisti. All'inizio Bittarelli ha mandato in audio la telefonata di due anni fa di un cliente del 357o che, imitando perfettamente Alberto Sordi, prendeva in giro Alemanno «perché c'ha fatto soffri'». Poi è stata la volta di Marchi-ni: «Le previsioni sul nostro risultato sono migliori di quelle pubblicate e il sindaco uscente tale resterà - ha premesso tra gli applausi - io non sparo cazz... Fatemi domande...». Lotta agli ncc, turismo, passi carrabili, disabilità, decoro urbano, cultura: il botta e risposta, andato avanti a lungo, è stato scandito da risate di approvazione. «Oggi la coperta finanziaria è corta - ha detto Marchini -ma io voglio blindare le risorse per difendere i tassisti, e non solo: vanno tutelati i più deboli, le fasce di disabili, fatti funzionare i servizi, il metrò, la cultura, le attività congressuali». Alfio dunque rilancia dal terminal Gianicolo. Proprio qui, nel 2oo8, era andato in scena il preludio del trionfo dell'«amico Gianni». Tra saluti romani e euforia alle stelle, nel terminal anche allora invaso da auto bianche, la categoria si era schierata compatta per il centro-destra: un'altra epoca per i «tassinari». Le 15 sigle sindacali (ad eccezione della Cgil) sognavano la «presa di Roma» dopo la gestione veltroniana (che aveva imposto 2 mila nuove licenze) e non si erano ancora cristallizzate nei due tronconi - quelli del «Bitta» e di Pietro Marinelli detto «P38», il leader Ugl con il tatuaggio della X Mas sul braccio - così come accadde in seguito all'insperata vittoria elettorale. Alemanno s'insediò nell'ufficio col balconcino sui Fori, poche ore dopo essere stato fotografato a fianco all' camico Loreno» nella festa al Campidoglio, e fu a quel punto che si consumò il tradimento. Il sindaco, incalzato dalla «falange» ugiellina, fece una scelta fatale, destinata a infiammare l'intera consiliatura: scelse come «plenipotenziario» Marinelli, noto anche (un tempo) per l'inseparabile pistola sotto la cintura. E lui, il sindacalista «fasci-stissimo», passò all'incasso: piazzò a presidiare con i suoi uomini gli uffici dell'assessore Sergio Marchi. E in virtù di questo vulnus iniziale che la guerra delle auto bianche - di certo non la priorità assoluta per la capitale d'Italia - finì per monopolizzare il consiglio comunale. Con effetti nefasti per tutti: a partire dagli stessi conducenti. Il primo punto del programma andava al sodo (soldo): aumento «congruo» delle tariffe. Lo studio della stangata durò a lungo - il tempo di «lanciare» verso la vittoria come go *** vernatrice del Lazio anche Renata Polverini, sempre nel beneaugurante terminal Gianicolo - finché, nella primavera 2010, Marchi scoprì le carte: tariffe all'insù del 65% per le corse brevi (da 0,92 a 1,52 euro a km). Olè! Cambiale onorata: sui taxi si stappavano bottiglie... Ma non fu così. A voler strafare, sulla pelle dei clienti e a dispetto della crisi, non si calcolò il rischio-boomerang. Il Pd, fiutato il tema popolare, scatenò il più grande ostruzionismo mai visto in aula Giulio Cesare e anche Bittarelli si mise di traverso, mutandosi in dialogante «colomba». Risultato: una trentina di sedute a parlar di tassametri, via libera ai rincari-monstre a fine anno, apparente vittoria dell'asse Marinelli-Alemanno, ma per poco: 3 mesi dopo il Tar bocciò la delibera. Con l'ulteriore effetto di dover attendere l'estate 2012 per ratificare tariffe più contenute ma soprattutto di vivere un trauma dolorosissimo: Marinelli e i suoi che sotto il Campidoglio (marzo 2011) srotolavano lo striscione che mai avrebbero voluto scrivere: «Alemanno Pinocchio»... E' stata insomma anche uno psicodramma la querelle degli ultimi 5 anni. Amicizie troncate, diffidenze tracimate in rancori, «filiere» elettorali saltate. Ecco perché «Arfio» è salito sui taxi. Se troverà un ingorgo o un'autostrada di fronte, lo saprà tra breve, lunedì prossimo.Fabrizio Peronaci fonte https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/942374_10200405128068448_590356807_n.jpg