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In ricordo di Marco


Più volte ho pensato al ragazzo di sedici anni che si è tolto la vita, a Torino, il figlio studioso di una donna straniera venuta in Italia alla ricerca di un futuro. Dedico a Marco una canzone che parla sempre di un sedicenne. Eccola:» La canzone di Adamo «Non ho mai pensato di morire soloridevo il più sonoramente possibile, chi l'avrebbe detto?Ho appeso la corda alla paretenon importa che non sia legata alla perfezione.Mi affrettavo prendevo tempola scelta è stata mia non ci ho pensato abbastanza.Sono troppo depresso per andare avantiti dispiacerà quando me sarò andato. Non ho mai vinto raramente è capitatoche i miei 16 anni abbiano avuto giorni migliori,giorni in cui mi sentivo ancora vivoEravamo impazienti di uscire,il mondo era vasto troppo tardi per tentare,il giro era finito, sopravviverò.Non potevo aspettare di tornare a casaper passare il tempo solo nella mia stanza. Non ho mai pensato di morire soloaltri sei mesi e sarò uno sconosciuto.Date tutte le mie cose a tutti i miei amici,non mettete più piede nella mia stanza,chiudetela, sprangatela.Ricordate quella volta che ho rovesciatoil succo di mela nell'atrio.Per favore dite a mamma che non è colpa sua. Non ho mai vinto raramente è capitatoche i miei 16 anni abbiano avuto giorni migliori,giorni in cui mi sentivo ancora vivo.Eravamo impazienti di uscire,il mondo era vasto troppo tardi per tentare.Il giro era finito, sopravviverò.Non potevo aspettare di tornare a casaper passare il tempo solo nella mia stanza. Non ho mai vinto è successo raramente,ma il domani porta con se giorni migliori,giorni in cui posso sentirmi ancora vivoquando sono impaziente di uscire;il mondo è vasto il tempo scorre sono ancora vivo.Non posso aspettare di tornare a casaper passare il tempo solo nella mia stanzaE, chi vuole, trova qui il video.ProfRossi