Merlot69

Nuove costruzioni: ma per chi?


Tutti si chiedono se il mercato immobiliare riprenderà e quando ciò potrà avvenire, cercando magari una risposta nell'analisi dei dati macroeconomici internazionali o domestici, nella facilità/difficoltà dell'accesso al credito, nei valori immobiliari, nel numero di immobili in vendita ecc. ecc. ma difficilmente ci troviamo di fronte a qualcuno che ci dirà quale sarà l'effetto del rallentamento demografico sul futuro dell’Italia.In effetti, in un'Italia con un'età media di 43 anni, un tasso di natalità inferiore al 10%, un tasso di immigrazione ridotto al lumicino, più di qualcuno dovrebbe chiedersi se vale la pena continuare in modo miope ad incrementare le aree edificabili e le volumetrie realizzabili, costruire nuove lottizzazioni, consumare territtorio.La scelta di puntare decisamente su politiche di recupero e rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, con incentivi sia economici (sgravi fiscali) che di natura urbanistica (incremento delle volumetrie) è sicuramente la strada corretta, ma essa va affiancata anche da altre misure che porteranno nel lungo periodo, a risultati importanti anche su altri fronti.Quello a cui mi riferisco, è un'azione forte e continua, finalizzata a favorire il taso di natalità, attraverso incentivi e sostegni concreti alla famiglia, l'ampliamento dei posti disponibili negli asili, la concessione di un contributo di qualche migliaio di euro all'anno fino al compimento dei tre anni del bambino, il raddoppio degli incentivi economici per la nascita di figli se le coppie sono giovani, un contributo in conto interessi sull'accensione di un mutuo.Insomma tutte azioni a sostegno della famiglia, quella vera, che saranno di stimolo all'aumento del tasso di natalità. Azioni che avranno riflessi anche sull'economia, attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro e maggiori richieste di beni di consumo a breve termine oltre che durevoli a medio e lungo termine.Allora, avranno un senso anche le nuove costruzioni, milano, roma, firenze ecc.., le nuove urbanizzazioni, che potranno contare su una domanda forte, interna, dettata dal tasso di crescita della popolazione, e il numero di compravendite non resterà certamente legato solo alle condizioni macroeconomiche internazionali.