l'acqua e la luce. .

cronache dell'alto Neolitico...


  
 In una mattina d'inizio Aprile,il cielo azzurro sopra le alte vette,ancora memore dell'ultima glaciazione,prometteva una giornata senz'alcun dubbio splendida.Volavano qua e là squadre di rondini in cerca di rami adatti per i quotidiani e frequenti banchetti di piccoli insetti.Più in alto ancora,un falco solitario volteggiava curando meticolosamente i movimenti rapidi e furtivi delle sue prossime prede quali serpenti,bisce,e piccoli quadrupedi del sottobosco appena destati dal lungo letargo invernale.Formazioni di passeri si inseguivano cinguettando a più non posso,felici di riprendere i giochi d'aria tralasciati l'anno precedente.L'Aria soffice,seppur lievemente gelida,recava con sé gli ultimi ricordi dell'inverno ghiacciato,lasciandosi alle spalle tormente,nevischi,pioggie e le brevi giornate seguite dalle lunghe notti della stagione appena terminata.I ruscelli si ricordarono che,come un anno fà,fosse giunto il momento di rilasciare nelle vallate tutta l'acqua che la neve e i ghiacciai degli alti valichi erano esausti di trattenere.I rami degli alberi boschivi,sollecitati dalla brezza della mattina,si scuotevano appena,lasciando intravedere svariati sentieri solitamente celati che,incrociandosi,conducevano e provenivano da ogni direzione.C'era ancora della neve che ben presto si sarebbe sciolta del tutto,mostrando la bellezza e i colori dei manti erbosi in fiore.Dopo qualche ora di cammino,un piccolo gruppo di uomini cacciatori si sedette su di un masso enorme e piatto ad osservare l'ombra che la cima imponente,ormai a quell'ora,proiettava su se stessa.Mentre alcuni di loro posavano le lance a terra,altri aprirono delle sacche simili a gerle di pelle per estrarne erbe aromatiche e tranci di carne secca da mettere sotto i denti.Seduti ad osservare,chi il cielo e le montagne circonstanti,chi gli alberi,cominciarono a consumare le razioni di cibo.Nell'aria era un suono di denti che sbattevano e gole che deglutivano.Si incrociavano,di tanto in tanto,i loro sguardi stanchi misti a recondita soddisfazione.Dopo breve tempo sbucarono nella radura altri sei uomini che a coppie trasportavano a spalla il motivo della loro contentezza.Tre cervidi catturati e uccisi con le lance all'alba dello stesso giorno mentre ancora scendevano le ultime gocce della pioggia notturna.I sei cacciatori posarono il bottino e si sedettero con gli altri a condividere il breve pasto.Entro sera avrebbero raggiunto il loro villaggio.....Aleproprietario dell'immagine:http://www.memoclic.com/fonds-d-ecran/827-montagne/3563-montagne-enneigee.html