6° di separazione

andiamo in pace


"Perché dire di no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia? Perché dire di no? Perché dire di no all'incesto come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene? Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano? Perché poi bisogna avere in mente queste aberrazioni secondo il senso comune e che sono già presenti almeno come germogli iniziali." (Repubblica, 31 marzo 2007)Alle esternazioni di Bagnasco, che come molti hanno notato sono riuscite a fare rimpiangere Ruini, hanno risposto svariati politici di entrambi gli schieramenti. Tra loro vale la pena di citare la reazione di Roberto Calderoli della Lega: "Se ancora non si è capito essere culattoni è un peccato capitale e, pertanto, chi riconosce per legge una cosa del genere è destinato alle fiamme dell'inferno... L'etica nel discorso di Bagnasco c'entra fino ad un certo punto: i Dico, l'omosessualità, non sono soltanto contro l'etica ma anche contro natura, e quindi destinati all'estinzione. Certo non è automatico il passaggio dai Dico alla pedofilia e all'incesto - chiosa Calderoli - ma è evidente che nelle società dove si è aperto ai Dico si è poi aperto sucessivamente anche alla pedofilia e all'incesto" (Repubblica, 31 marzo 2007) Al di là dei commenti di merito, Luciana Littizzetto a "che tempo che fa" ha giustamente segnalato all'inaspettatamente compianto Ruini che, per trovare i politici fermamente contrari ai Dico, basta cercare tra i divorziati: Berlusconi, Bossi, il vessillifero dell'etica Calderoli, Casini, Castelli, Carlucci, Frattini, Gardini, Guzzanti, Larussa, Miccichè... o tra i conviventi: Pecorella, Urbani, Santanchè... Meno male che costoro pensano alla nostra anima. Invece che alla loro.«Cattolici, non votate leggi contro natura» Chi ricopre ruoli pubblici, dice Benedetto XVI, deve dare «pubblica testimonianza della propria fede». [...] CITTA' DEL VATICANO - «Politici e legislatori cattolici consapevoli della loro grave responsabilità sociale» non devono votare leggi che vanno contro «la natura umana». Il Papa nell'Esortazione post-sinodale Sacramentum Caritatis richiama i cattolici alla coerenza anche in Parlamento, chiedendo di sostenere «valori fondamentali come il rispetto e la difesa della vita umana», della «famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna». «Valori non negoziabili». Repubblica, 13 marzo 2007L'esibizione carnascialesca della vera natura dei «dico» ROMA, 12. Si è dunque inscenato sabato il promesso corteo a favore del riconoscimento legale delle coppie omosessuali. Una manifestazione nella quale, al di là dell'immagine borghese e rassicurante che si voleva dare, hanno trovato posto discutibili mascherate e carnascialate varie. Ironie e isteriche esibizioni da parte di chi invoca riconoscimenti e non esprime rispetto. Erano in molti, fra l'altro, i manifestanti omosessuali che recavano sulle spalle o per mano, dei bambini, frutto di precedenti relazioni o anche di fecondazioni praticate all'estero. Bambini la cui presenza è stata sfruttata proprio allo scopo di accreditare l'immagine, che vorrebbe essere rassicurante, di una famiglia da tutelare. Ogni bambino, almeno quando è nato, gode, anche nell'ordinamento italiano, di diritti che gli vengono riconosciuti comunque, in ogni condizione si trovino i loro genitori. Anche per questo, sfruttare la loro ingenuità appare un'operazione particolarmente criticabile. Ma è anche, ancora una volta, la prova evidente di quale sia la finalità di chi si batte per il riconoscimento legale delle coppie omosessuali, essendo la presenza di minori determinante per garantire ad un nucleo famigliare particolari diritti. Non è un caso che nelle immagini trasmesse sul corteo di sabato a parlare siano state quasi esclusivamente le coppie omosessuali, la categoria per la quale, al di là di ogni tattica politica, i recenti tentativi di regolamentazione sono concepiti. [...]Mastella ha [...] criticato il Presidente del Consiglio Romano Prodi che, a suo modo di vedere, avrebbe potuto esprimere le sue "perplessità" sulla presenza dei ministri in piazza "un po' prima". "Bisogna reagire a questo anticlericalismo spudorato", ha spiegato, che "rischia di creare inutili e dannose guerre". [...] È del parere di Mastella invece l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini:  "Quando si parte con finti problemi inventandosi delle emergenze che non esistono come i "dico", si può andare a finire male". [...] "Poi mi chiedo, ma fino a quando i cattolici della maggioranza continueranno ad accettare passivamente gli insulti come quelli che hanno ricevuto ieri?[...]". (©L'Osservatore Romano - 12-13 Marzo 2007)
"Parole pesantissime, quelle pronunciate da Benedetto XVI. A suo giudizio, dunque, non si devono "trasformare in diritti" quelli che sono "interessi privati, o doveri che stridono con la legge naturale". "Un'applicazione molto concreta di questo principio - ha spiegato infatti il Pontefice - si trova se si fa riferimento alla famiglia, cioè all'intima comunione di vita fondata dal Creatore e regolata con leggi proprie. Essa ha la sua stabilità per ordinamento divino. Il bene sia dei coniugi che della società non dipende dall'arbitrio". E perciò "nessuna legge - ha scandito il Papa - può sovvertire la norma del Creatore senza rendere precario il futuro della società con leggi in netto contrasto con il diritto naturale". "Repubblica, 13 febbraio 2007"E' importante non lasciarsi incatenare da elementi come il relativismo, la ricerca del potere e del profitto a tutti costi, la droga e le relazione affettive disordinate". Benedetto XVI, Repubblica, 10 febbraio 2007492. Quali sono i principali peccati contro la castità?2351-23592396Sono peccati gravemente contrari alla castità, ognuno secondo la natura del proprio oggetto: l'adulterio, la masturbazione, la fornicazione, la pornografia, la prostituzione, lo stupro, gli atti omosessuali. Questi peccati sono espressione del vizio della lussuria. Commessi su minori, tali atti sono un attentato ancora più grave contro la loro integrità fisica e morale.da CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA - Compendio Copyright 2005 - Libreria Editrice Vaticana