6° di separazione

andiamo in pace


Ho dedicato tempo - poco - e spazio - mai abbastanza - alle illuminanti esternazioni ed affermazioni del clero relativamente alla quastione dei dico ed all'omosessualità, ma la cosa sta raggiungendo entità e confini che farebbero sdilinquire Torquemada. Nella certezza di gettare una luce men che parziale sulla ricchezza del sapere portato dal pastore tedesco, vi rimando a un blog che di questo torbido argomento ha fatto il suo tema principale, con un acronimo che calza perfettamente alla nobiltà, civiltà e decenza del Vaticano. M.E.R.D.A. vi accompagnerà quotidianamente in un percorso che vi permette di diventare ottimi educatori, amorevoli cattolici, democratici cittadini, nell'attesa che l'omosessualità sia ricollocata al suo infame posto insieme all'incesto, la pedofilia, lo stupro, i parcheggi in doppia fila, i calzini bianchi sotto al tailleur e la marmellata sulla pasta. Siamo tutti divorziati (e aspettiamo la comunione), siamo tutti conviventi, siamo tutti gay, siamo tutti credenti e tutti laici. Ma vogliamo che lo stato sia laico. Contro lo scontro di civiltà. Contro la campagna vaticana martellante, pesante e volgare
, giorno dopo giorno che iddio mette in terra. A questa volontà scientifica di provocazione, laici e credenti (uniti nella lotta) rispondono in maniera pacifica, brillante, simpatica, e non violenta.Mettiamo uno straccetto rosa/fuxia alle nostre borse, alle auto, agli scooter, alle finestre, uno straccetto per dichiarare pubblicamente la nostra voglia di laicità e la nostra contrarietà alle pesanti e quotidiane ingerenze del Vaticano nella vita politica italiana.