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Anywhere? Anything? Anyone?


"Un'opera di transizione sul lato oscuro dell'opulenza"; "Una figlia salva il padre nel poetico "Somewhere"; "Il viaggio nel vuoto dello star-system". Questi sono solo alcuni dei titoli delle recensioni pubblicati da Mymovies su Somewhere, l'ultimo film di Sofia Coppola.
Io, che ho amato Lost in translation prima che ricevesse l'alloro dell'Oscar, devo essere inaridita in questi anni, perchè è inutile girarci attorno: per me sowehere avrebbe potuto tranquillamente intitolarsi "anywhere?"La storia inizia con un bullo semi sbronzo che si frattura un polso ruzzolando da una scala. Poi però viene fuori che:- il bullo è un divo del cinema- il divo è, oltre che giovane, talentuosissimo- il divo talentuosissimo, seppure soggetto ad amplessi occasionali con fanciulle di cui non ha approfondito la conoscenza, è molto sensibile e dolce: il ragazzo della porta accanto.Ci si potrebbe costruire sopra un'opera di transizione sul lato oscuro dell'opulenza, o percorrere il viaggio nel vuoto dello star-system, o ancora esplorare la solitudine dei figli di. Oppure, potrebbe diventare un film pronto a partire per un'ora e quaranta che improvvisamente finisce.Dopo una decina di minuti di film in cui il protagonista si rompe il polso e vengono pronunciate sì e no sette parole, con una tensione da fare impallidire Kiarostami, si ritrova (il protagonista, non Kiarostami) sul divano a fumare una sigaretta e bere una birra. Sembra ansioso che accada qualcosa, e tutti gli spettatori, sono certa, condividono questo desiderio. Ma non è così.Il ragazzo della porta accanto è il ragazzo della porta accanto che è stato bocciato due volte alle superiori. Non la bellezza di Brad Bitt, il carisma di Johnny Depp o il fascino di Jude Law. Come per il vostro vicino senza diploma, avete difficoltà a credere che possa avere recitato con i migliori attori di Hollywood.Natalia Aspesi, che riesce a vedere un film che io non ho visto per una faccenda di miopia emotiva, esordisce: "Vita di attore di successo a Hollywood: giovane, carino, separato quindi libero. Appartamento nel leggendario hotel Chateau Marmont, dove hanno vissuto Marilyn Monroee Leonardo Di Caprio, dove John Belushi è morto per overdose, dove James Dean ha conosciuto Natalie Wood." Ora, credo che il cinema dovrebbe avere il raro dono, proprio delle forme d'arte, di portarti laddove non sei (mentalmente, emotivamente, spiritualmente). Persino in Titanic James Cameron mi spiega perchè la nave affonda: eppure l'iceberg è bello grosso, ci sarei arrivata. Ma qui, nulla mi è detto di Marilyn o John Beluschi. Quindi mi sembra un posto carino senza essere sfarzoso in cui ti rifanno il letto e ti consegnano una grattugia per il formaggio in camera se telefoni e lo richiedi.Il tutto, e lo dico senza essere minimamente campanilista, aggravato da un'orrenda scena ambientata a Milano in cui il divo viene osannato come Gesù anche dai poliziotti che si fanno la foto insieme a lui con il telefonino (siamo in italia ma non è un cliché), intervistato da una belloccia svampita che gli fa delle domande a prova di Debora e Romina (siamo in italia ma non è un cliché), premiato in una serata di telegatti in cui una fiacca Simona Ventura con un Fiacco Nino Frassica presentano una trasmissione di basso profilo cinematografico (siamo in italia ma non è un cliché), intervallato da un balletto in perfetto stile berlusconiano (siamo in italia ma non è un cliché).Afflitto dal tuo essere italiano, e per giunta per il fatto che il mondo lo sappia, puoi uscire dalla sala e andare a prendere un gelato, o cimentarti nel sudoku che non hai risolto al mare, e rientrare senza perdere il filo.Ho avuto un guizzo di speranza quando ho creduto d'intuire che il divo era pronto a suicidarsi. Muor giovane chi è caro agli dei. A meno che non si siano assopiti anche loro.