Il dottore

I meandri della mente non hanno confini....

 

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Mi vergogno di essere italiano

Post n°15 pubblicato il 19 Novembre 2007 da prezzialti

Il rom killer in passerella

 

Travolse e uccise 4 ragazzi: Marco Ahmetovic sarà testimonial di una linea di jeans

 

 

E' scandaloso è incredibile e come se non bastasse, non si tratta di una marca qualsiasi, ma di una marca disegnata apposta per lui, la Romjeans.

 Marco Ahmetovic, condannato agli arresti domiciliari per aver travolto e ucciso il 23 aprile scorso Danilo Traini, Eleonora Allevi, Davide Corradetti e Alex luciani, mentre guidava in stato di ebbrezza, ha firmato un contratto da 30mila euro (solo per i per i jeans, poi arriveranno gli occhiali).

 
 
 

MEGLIO A 40...

Post n°14 pubblicato il 15 Novembre 2007 da prezzialti

Perché diciamolo: le quarantenni di oggi sono pazzesche.
 Per 3 su 4 più passione con l'età.
 Meglio con uomini maturi.
A sentire le interessate sembra che quello prima dei 40 anni sia stato tutt'al più un allenamento. E che l'età che un tempo offriva l'ultimo scampolo di brividi amorosi ora invece sia quella dell'alleluia: finalmente del buon sesso. Così dicono, intervistate a scopo di ricerca dal magazine Health Plus, duemila donne inglesi dai 39 in poi. Annotava ieri il quotidiano britannico The Guardian che questo sondaggio «distrugge l'immagine della camera da letto coniugale di mezza età dove la testiera del letto raramente sbatte contro il muro la notte». Visto che il 77% delle quarantenni dichiara di apprezzare la passione più oggi che quando aveva 20 anni. E che per il 67% l'appagamento dei sensi si trova nel matrimonio.
Soltanto il 9% rimpiange la vita da single. Altro che stagionate. Le quaranta e qualcosa sono meno insicure del proprio aspetto fisico (due su 3) tra le lenzuola che ai bei tempi. Sette su 10 si sentono sessualmente più preparate. E quasi 8 su 10 sanno meglio quel che le soddisfa. Soltanto il 37% ammette che talvolta, quando è lì, finge. Il 56% lo facevano regolarmente da giovani. E quando lo erano, presumibilmente, anche i partner. Il che ci porta dritti ad un'altra rivelazione. I giovanotti non sarebbero l'oggetto del desiderio preferito, per lo meno dalle quarantenni inglesi. Più contente (oltre il 50%) di un coetaneo che di un toyboy con cui giocare. Per il 66% del campione un uomo più grande è addirittura un amante migliore. Il sesso più appagante (8 su 10) si trova in un rapporto a lungo termine. Seguono dettagli: 9 su 10 amano variare posizione, 4 su 10 prediligono guidare l'azione.
Letto a parte, sono alcove gradite il divano (61), bagno (28), cucina (16) e, da brave inglesi, il giardino. Quel che chiedono ad un uomo: amore, abbracci e sentimenti (82%), un orgasmo (50). «Ho sangue calabro-lucano, da vera terrona sono stata sempre passionale, a 20, 25, 30 e 40», dice Barbara D'Urso. «Mi auguro di continuare fino ai 60. Da ragazzina il seno mi pareva un ingombro da schiacciare, adesso vivaddio lo mostro. Crescendo si migliora in tutto, c'è "il mestiere" anche nel fare l'amore». Al contrario delle quarantenni inglesi però la D'Urso, 46, si è innamorata (ed ha sposato) un uomo più giovane. «L'età non c'entra, ci sono venticinquenni moscissimi e cinquantenni focosi. Quello buono lo vedi a occhio». Claudia Gerini ne ha 32 ma già pensa «che la maturità di donna l'ho raggiunta adesso, perché so cosa voglio molto più che a 20, credo che a 40 starò anche meglio.
Meglio i cinquantenni? Mah, io coi più giovani non mi ci trovo, la passione però non ha età, è una bocca, un naso, un odore, un'alchimia». «Se c'è un club mi iscrivo subito», si prenota Irene Pivetti, 42. «Sto 10 volte meglio che a 20, pazienza le rughe, il tempo fa miracoli, a 60 sarò un Padreterno... Con la maturità anche la sessualità è più completa ed appagante, sono un filino meno tesa, fossi un uomo direi che avevo l'ansia da prestazione. Il fisico e basta lo offri a 20, dopo dai anche altro. Un Novello è buono ma anche un Borgogna merita, la stagionatura ha il suo perché». Non li vorrebbe i suoi 20 anni indietro Elena Sofia Ricci, 42. «Sono più serena, se la vita non ti è passata accanto invano hai più cose da dire, sai meglio ciò che vuoi, non hai l'ansia di piacere, non cerchi di mostrarti diversa. Fingere a letto? Mai. Solo al cinema. Per fingere voglio essere pagata...».

 
 
 

ALLUCINANTE......

Post n°13 pubblicato il 13 Novembre 2007 da prezzialti

Riccardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il primo di uno dei due disegni di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato.

Sul bavaglio all'informazione sotto sotto questi sono tutti d'accordo. La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell'Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.

 I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video. L'iter proposto da Levi limita, di fatto, l'accesso alla Rete. Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?

La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all'albo come direttore responsabile. Il 99% chiuderebbe. Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura. Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento.

 Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: "Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere" .

Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.

 Ma c´è ancora di più: in concomitanza con la proposta di tale legge, ne esisterebbe in cantiere un'altra parallela che prevede l´applicazione di una "tassa di possesso" per tutti coloro i quali, adibiscono a qualsiasi uso o comunque detengono sul territorio nazionale italiano un pc, fisso, industriale o portatile che sia. Tale tassa, secondo indiscrezioni e nuove voci potrebbe aggirarsi, se passa il decreto, da un minimo di ? 32 fino ad arrivare al massimo imponibile di ? 39 annui per ogni computer posseduto, anche se adibiti o giacenti in un unico locale e comunque questi di proprietà anche di un singolo individuo.

Se passano tali leggi sarà la fine della Rete in Italia.

 
 
 

La funzione sessuale normale

Post n°12 pubblicato il 12 Novembre 2007 da prezzialti

Il concetto di sessualità è stato oggetto negli ultimi anni di continue riconsiderazioni e ridefinizioni. Tuttavia a tutt'oggi si considera "normale" e "maturo" il comportamento sessuale che consente di raggiungere un orgasmo soddisfacente attraverso l'unione degli organi genitali maschili e femminili (propriamente detto "coito").

Come si può notare questa definizione di "normalità" sessuale non mette in contrapposizione, ma anzi cerca in parte di superare, le due finalità principali inerenti l'atto sessuale e cioè la riproduzione ed il piacere. Al di là di considerazioni culturali, natali, religiose, psicologiche...eccetera, vediamo allora come la medicina individua i meccanismi della funzione sessuale maschile e femminile ritenuti normali.

FUNZIONE SESSUALE MASCHILE
Questa può essere praticamente divisa in cinque eventi tutti sottoposti a diverse regolazioni. Vediamoli: il primo è propriamente detto del "desiderio sessuale", o libido, ed è regolato da fattori psichici ed ormonali insieme (testosterone prodotto dai testicoli); il secondo è soprattutto neurologico e psichico ancora dove si modifica l'afflusso del sangue all'organo sessuale maschile provocandone l'erezione; il terzo evento è l'eiaculazione o emissione del liquido seminale ed è dovuta alla contrazione di particolari muscoli situati alla base del pene; il quarto è chiamato "orgasmo" ed è un fenomeno sensoriale puramente psichico in cui è piacevolmente percepita la ritmica contrazione dei muscoli responsabili dell'eiaculazione; l'ultimo evento è la "detumescenza" ovvero lo svuotamento riflesso del sangue dal pene provocandone la flaccidità. Successivamente all'orgasmo esiste un periodo refrattario durante il quale l'erezione e l'eiaculazione sono inibite, che varia con l'età, la condizione fisica e dipendente anche da fattori psichici.

FUNZIONE SESSUALE FEMMINILE

Stimoli visivi, tattili, uditivi, olfattivi, insieme ad una predisposizione emotivo - affettiva sono tutti requisiti indispensabili alla prima fase della normale risposta sessuale femminile e cioè "l'eccitamento". In questa vi è una "congestione vasale" (aumento del flusso di sangue) dei genitali determinante una lubrificazione vaginale (causata da ghiandole locali) atta a preparare la penetrazione dell'organo maschile. Tutto ciò prepara e predispone alla seconda fase e cioè all'orgasmo, ovvero una piacevole sensazione data da una serie di contrazioni involontarie dei muscoli vaginali, ed interni al bacino, unitamente ad una sorta di "scarica" sempre muscolare risalente più o meno lungo la colonna vertebrale. Nella provocazione dell'orgasmo femminile è importante la stimolazione diretta o indiretta del clitoride, ovvero un relativamente piccolo organello, situato appena sopra l'entrata vaginale, ricco di vasi sanguigni e nervi. Contrariamente all'uomo che necessita di un periodo, se così si può dire, di "ricarica", nella donna, con ovvie differenze individuali, è possibile avere più orgasmi in un tempo relativamente breve.

 
 
 

Le donne e l'ansia da prestazione

Post n°11 pubblicato il 08 Novembre 2007 da prezzialti

«Si sentono giudicate male se non sono interessate; è una questione competitiva tra le donne giovani, ora»
Su una cosa gli inglesi — i medici e sessuoterapeuti inglesi che denunciano come anche le donne comincino a soffrire di ansia da performance — hanno ragione: oggi come oggi — ma pure l'altro ieri — una femmina che non fa sesso, tanto e bene, si sente una perdente. Non solo le ragazze e le singole; ormai capitano ultraquarantenni sposatissime e tiepide, molto più interessate a lavorare che a copulare, che quando gli capita una notte decente col marito si sentono in dovere di raccontarlo in ufficio. Oppure amiche altrimenti molto discrete che tra femmine discettano di uso improprio dei vibratori, uso reciproco delle manette, utili visite nei sex shop. Oppure niente, se non ce n'è; ma dispiace umanamente e socialmente. E' una faticosa specie di pari opportunità, questa forma di gallismo (gallinismo?) femminile. E' forse uno dei tanti effetti del crollo delle illusioni da femmine, l'Amore maiuscolo, il sesso con l'uomo giusto, le unioni solide che danno certezze (molte ne danno, non sempre sessuali); e così si dà più importanza al sesso, e perché no. E' anche una questione di mercato, l'offerta per gli uomini è ampia, un'offerta di alto livello fidelizza il cliente, e si sa. Ma insomma. Insomma, quel che in Italia è ancora sottotraccia, nel Regno Unito viene ora visto come un problema sociale. La Sexual Dysfunction Association denuncia un aumento drammatico di richieste di aiuto femminili. La portavoce spiega: «Si sentono giudicate male se non sono interessate; è una questione competitiva tra le donne giovani, ora». Il dottor John Moran, ginecologo altolocato, racconta di avere molte pazienti venti-trentenni e dice: «E' un effetto della ladette culture (versione femminile dei lads, i ragazzotti calciofili, birrofili, oversessuati almeno a parole, ndr). C'è tanta pressione sulle donne quanta sugli uomini». Solo, gli uomini, ansia o non ansia, sono molto aiutati: da inclinazioni sessuali — per natura o cultura, qui non importa — meno schizzinose, e oggi pure dal Viagra, dal Cialis, ecc. Alle donne, al momento, la ricerca medica non offre molto: si stanno facendo test su cerotti attiva-ormoni e spray nasali attiva-libidine; si è sperimentato una specie di Viagra da femmine, ma non funzionava granché. Né sembra una gran soluzione, se non sul brevissimo termine. Una scrittrice che ha fatto ricerche sul tema, Catherine Kalamis, saggiamente dice: «Le donne sono stressate, molte si sentono isolate, ma il problema non si risolve ingoiando una pillola. Il desiderio femminile è più complicato di così». A volte non c'è, ed è meglio dormire. A volte, a differenza del desiderio maschile, coltivato e discusso collettivamente fin dall'infanzia, la libido di molte donne è poco esplorata. Allora ben vengano le amiche chiacchierone, le cattive-cattivissime letture, e gli esperimenti coi partner. Tanto, se finalmente si ha lo stesso problema, tanto vale provare; e se viene sonno, tanto vale riderci su (la volta dopo si sarà meno nervosi, tra l'altro).

 
 
 
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Data di creazione: 31/10/2007
 

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