tornare a scrivere dopo i post precedenti non è proprio facile...ho esposto il fianco alla cattiveria altrui facendo in modo che si facessero forte del mio orgoglio ferito...un errore che riconosco prorpio perchè è un mio difetto non riuscire a lasciar stare...ma ciò che è stato è stato ed io non cancello nulla come mi hanno consigliato..ne censuro mai...la libertà di opinione ed espressione è per me una cosa sacra...sempre se mi è data possibilità di contraddire :Doggi vi parlerò di un nuovo progetto...a cui lavoro già da molto in realtà...ma di cui non avevo ancora detto nulla...un po' per scaramanzia...un po' perchè non so neanche io se e quando riuscirò a finire questa folle accozzaglia di parole...il seguito della 13a dimensione...sono stata felicissima delle parole che sono state spese sul mio primo esperimento che qui ha trovato sfogo e pubblico per essere criticato ed ammirato... grazie di ogni parola spesa per me..per lui...questa volta non c'è nulla che è lasciato al caso oscritto di getto...non è un delirio ma un razionale racconto cronologicamente corretto di come ho deciso di chiudere un capitolo della mia vita senza che ci siano sopravvissuto fra i miei nemici ne feriti fra i miei amici... una favola che mi sono raccontata per poter andare avanti come se i mostri del passato si potessero tutti chiudere in un cassetto e poi bruciare tutta la credenza...come un vecchio conto da chiudere a saldo zero...FETTE DI VENTO comincia così... Tutto era filtrato dalla tenda nera che pendeva sbilenca sulla piccola finestra della camera, mai il sole aveva toccato i quattro muri incartati per la posizione della casa e la vicinanza fra i palazzi di periferia, l’intero contenuto polveroso sembrava cianotico per quella mancanza di luce; entrammo facilmente dalla porta blindata socchiusa che silenziosamente ci aprì il sentiero della verità, una verità tanto assurda che ancora urla di sgomento risuonano fra i miei pensieri confusi nonostante siano passati diversi anni, una sola persona aveva causato tanto dolore e portato la morte in decine di famiglie, tanto veloce da sembrare un branco, tanto feroce da sembrare una bestia famelica. Vi racconterò tutto dall’inizio e mi scuso sin d’ora se in alcuni punti perderò lucidità e distacco ma rivangare questa storia è un supplizio... per il resto..restate sintonizzati e non perdetemi di vista ;)
un nuovo progetto...un vecchio conto da chiudere..
tornare a scrivere dopo i post precedenti non è proprio facile...ho esposto il fianco alla cattiveria altrui facendo in modo che si facessero forte del mio orgoglio ferito...un errore che riconosco prorpio perchè è un mio difetto non riuscire a lasciar stare...ma ciò che è stato è stato ed io non cancello nulla come mi hanno consigliato..ne censuro mai...la libertà di opinione ed espressione è per me una cosa sacra...sempre se mi è data possibilità di contraddire :Doggi vi parlerò di un nuovo progetto...a cui lavoro già da molto in realtà...ma di cui non avevo ancora detto nulla...un po' per scaramanzia...un po' perchè non so neanche io se e quando riuscirò a finire questa folle accozzaglia di parole...il seguito della 13a dimensione...sono stata felicissima delle parole che sono state spese sul mio primo esperimento che qui ha trovato sfogo e pubblico per essere criticato ed ammirato... grazie di ogni parola spesa per me..per lui...questa volta non c'è nulla che è lasciato al caso oscritto di getto...non è un delirio ma un razionale racconto cronologicamente corretto di come ho deciso di chiudere un capitolo della mia vita senza che ci siano sopravvissuto fra i miei nemici ne feriti fra i miei amici... una favola che mi sono raccontata per poter andare avanti come se i mostri del passato si potessero tutti chiudere in un cassetto e poi bruciare tutta la credenza...come un vecchio conto da chiudere a saldo zero...FETTE DI VENTO comincia così... Tutto era filtrato dalla tenda nera che pendeva sbilenca sulla piccola finestra della camera, mai il sole aveva toccato i quattro muri incartati per la posizione della casa e la vicinanza fra i palazzi di periferia, l’intero contenuto polveroso sembrava cianotico per quella mancanza di luce; entrammo facilmente dalla porta blindata socchiusa che silenziosamente ci aprì il sentiero della verità, una verità tanto assurda che ancora urla di sgomento risuonano fra i miei pensieri confusi nonostante siano passati diversi anni, una sola persona aveva causato tanto dolore e portato la morte in decine di famiglie, tanto veloce da sembrare un branco, tanto feroce da sembrare una bestia famelica. Vi racconterò tutto dall’inizio e mi scuso sin d’ora se in alcuni punti perderò lucidità e distacco ma rivangare questa storia è un supplizio... per il resto..restate sintonizzati e non perdetemi di vista ;)