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 ...nella solitudine, nella malattia, nella confusione, la semplice conoscenza dell'amicizia rende possibile resistere, anche se l'amico non ha il potere di aiutarci. È sufficiente che esista. L'amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo, dalla prigionia o dalla guerra, dalla sofferenza o dal silenzio. È in queste cose che essa mette più profonde radici. È da queste cose che essa fiorisce..

 

AMICIZIA

Lo splendore dell'amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l'ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.
R.W.Emerson

 

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Come nacque la credenza nei Vampiri

Post n°111 pubblicato il 09 Ottobre 2009 da colussokatiuscia

Secondo le credenze popolari dei paesi slavi i vampiri sono cadaveri che tornano apparentemente alla vita, escono dalla tomba e succhiano il sangue dei vivi. Secondo le leggende popolari pare addirittura che un vampiro possa tramutarsi in vapore per poter penetrare attraverso porte e finestre e aggredire la sua vittima. Dopo essersi nutriti di sangue, i vampiri rientrano nelle loro bare, dove sono facilmente riconoscibili per l'ottimo stato di conservazione del loro corpo. Si dice che mantengano l'aspetto di una persona viva, anche se sono passati molti anni dalla sepoltura. Da tempo immemorabile in tutti i paesi del mondo sono fiorite le leggende sui vampiri:


·Già nel periodo assiro-babilonese, molti secoli avanti Cristo, erano diffuse delle leggende in cui si parla di esseri che bevevano sangue, liquido dispensatore di vita. 


·Gli aztechi versavano sangue nelle bocche dei loro idoli. Spesso c'era chi sacrificava le gambe, il lobo delle orecchie, la lingua, per offrire il proprio sangue al Sole. Si racconta che Quetzalcòatl, sotto le sembianze di Xolotl, dio dalla testa di cane, scese agli inferi, rapì le ossa disseccate dei morti e le bagnò col proprio sangue per ridare loro la vita.

·In India i rajah bevevano il sangue che sgorgava dalle teste mozzate dei loro sudditi o nemici

·In Cina, quando qualcuno moriva, i familiari vegliavano la salma prima dell'inumazione per impedire che cani o gatti attaccassero il cadavere, trasformandolo, così, in vampiro. Nel Settecento Henry Moore citò questa credenza popolare nell'"Antidoto contro l'ateismo", in cui si narra la storia di un certo Johannes Cuntius, della Slesia, il cui cadavere venne morso e graffiato da un gatto nero prima del funerale. Dopo qualche tempo il defunto ricomparve trasformato in vampiro e quando il cadavere fu dissotterrato, lo stato di conservazione del corpo si rivelò perfetto, come si ritiene avvenga sempre nei casi di vampirismo.

·Gli antichi greci, e successivamente i romani, credevano nell'esistenza di una specie di vampiro-donna chiamata "Lamia", che seduceva gli uomini per succhiare loro il sangue. A un periodo più tardo risale, presso i greci, la convinzione che il vampiro fosse una creatura in grado di resuscitare i morti e le cui vittime si nutrivano del sangue dei vivi. Nel 1717 un eminente botanico francese, Joseph de Tournefort, affermò che in tutto l'arcipelago dell'Egeo non esisteva un greco ortodosso che non credesse ciecamente che il diavolo fosse capace di ridare energia e vita ai morti

In passato chiunque, maschio o femmina, avesse i capelli rossi o una voglia scura sul corpo o sul viso, era sospettato di essere un vampiro. E così anche le persone dagli occhi azzurri o quelle nate nel giorno di Natale, il settimo figlio di una famiglia o le persone col labbro leporino. Qualsiasi individuo che per qualche particolare ragione si distingueva dagli altri era, insomma, sospetto e quindi suscettibile di essere accusato di vampirismo così come di stregoneria. La vera patria dei vampiri si trova, tuttavia, nell'Europa orientale, e in particolare in Romania e in Ungheria, dove nel 1700 ebbero luogo vari casi di vampirismo, divenuti poi noti nel resto dell'Europa grazie ai resoconti scritti da alcuni viaggiatori.

Nel XIX secolo numerosi autori di racconti dell'orrore e anche grandi poeti come Byron, Goethe e Baudelaire si ispirarono al mito del vampiro. Tuttavia il merito di aver fuso i vari aspetti della leggenda in un'opera omogenea va attribuito a Bram Stoker. Il libro, che rappresenta un insieme di realtà e immaginazione, ha dato vita alla figura del vampiro come viene vista ancora oggi. La leggenda dei vampiri è quindi particolarmente radicata in Romania, dove lo scrittore inglese ambientò la famosa storia del conte Dracula. Questo sanguinario personaggio, che si aggirava nel suo castello in Transilvania con le narici dilatate, le labbra rosso sangue e i lunghi canini aguzzi, divenne ben presto l'archetipo dei vampiri. E come tutti i vampiri, Dracula poteva anche trasformarsi in lupo o in pipistrello. Il reverendo Montague Summers, un importante studioso di tradizioni popolari, scrive sul vampirismo: "...in Romania si trovano concentrate nella leggenda del vampiro quasi tutte le credenze e superstizioni diffuse nel resto dell'Europa Orientale". Nel XVIII secolo il monaco francese Augustin Calmet, autore di uno dei primi libri eruditi sul vampirismo, sriveva: "Si racconta che i morti escono dalle tombe, parlano, camminano e si nutrono di sangue umano e animale, provocando malattie e morte. Gli uomini possono liberarsi di questi esseri solo dissotterrando i loro corpi e piantando loro un piolo aguzzo nel cuore, decapitandoli oppure bruciandone il cadavere fino a ridurlo in cenere". A proposito dell'esistenza dei vampiri, Jean-Jacques Rousseau, scriveva: "Se mai è esistita al mondo una storia sicura e provata, è quella dei vampiri. Non manca nulla: rapporti ufficiali, testimonianze di persone di rango, medici, sacerdoti, giudici; insomma esistono prove inconfutabili di tutti i generi". Anche Colin Wilson, autore dell'"Occulto", pubblicato nel 1971, condivide la stessa opinione: "DEVE esserci un motivo per cui improvvisamente le storie di vampiri hanno colpito la fantasia degli europei. Senz'altro è accaduto QUALCOSA, e ritengo improbabile che sia solo frutto dell'immaginazione". Facendo riferimento alla documentazione esistente lo scrittore aggiunge: "Vi sono episodi di vampirismo così esaurientemente dimostrati che sarebbe assurdo cercare di mantenere al riguardo un atteggiamento strettamente razionalistico". 

Il mito del vampiro trova infatti sostegno in numerose prove, molte delle quali furono raccolte e avallate da medici. Intorno alla metà del XVIII secolo il vampirismo era così diffuso e frequente che un medico disse che si era propagato come una pestilenza nella Slavonia, provocando numerosi morti e diffondendo tra la gente il terrore. Secondo la tradizione slava, le persone che in vita si sono dedicate a pratiche di stregoneria o che hanno condotto un'esistenza dissoluta, hanno molte probabilità di trasformarsi dopo la morte in vampiri. Ciò si ricollega alla leggenda popolare diffusa nell'Europa occidentale secondo cui una persona malvagia è destinata a ricomparire come fantasma dopo la morte. La Chiesa stessa ha ritenuto opportuno non scoraggiare questa credenza, in quanto serviva da monito ai peccatori. Intorno al 1645, infatti, nell'Europa orientale era diffusa la convinzione che le persone la cui vita "immorale e depravata" era stata oggetto di scomunica da parte del vescovo sarebbero state condannate a tramutarsi in vampiri. Lo stesso valeva per i suicidi, per le persone sepolte senza sacramenti religiosi, per gli spergiuri, e, in Ungheria, per i figli illegittimi nati morti da genitori a loro volta illegittimi. In altre parole, chiunque in vita era andato contro le convenzioni sociali e le leggi del tempo, dopo la morte poteva tramutarsi in vampiro.

 
 
 

Il mito del vampiro si ritrova in tutte le culture.....

Post n°110 pubblicato il 09 Ottobre 2009 da colussokatiuscia

Quasi in tutti i popoli il suo fascino deriva dalla sua vita particolare, nel buio della notte, alla ricerca di sangue, dal doversi nasconde in una bara durante il giorno per evitare la luce del sole ed è spesso associato ai pipistrelli che nella visione popolare sono animali notturni e sanguinari.

Sir Richard Francis Burton (1821-1890) nella sua traduzione del classico della letteratura indiana Vetala-Pachisi con il titolo Vikram and the Vampire pubblicata nel 1870, parla dei vampiri dell’India. La parola che indica il vampiro è betail. È peraltro difficile districarsi in una complessa mitologia che comprende un buon numero di personaggi mitici che attaccano i viventi e si cibano della loro carne e del loro sangue. Molti di questi personaggi (tra cui i rakshakas) fanno parte del mondo dei demoni e non sono spiriti di persone umane. Più vicini ai vampiri sono i bhutas e i brahmaparusha che si aggirano nei cimiteri, trasformandosi in pipistrelli e terrorizzano i vivi apparendo loro o come fantasmi o come ombre.

Nella mitologia greco-latina, i lamies, gli stryges e gli empuses appaiono come i lontani precursori del vampiro moderno. assassini antropofagi. Più vicini di tutti ai vampiri sono i vetalas o betails o baitals, spiriti che entrano nei corpi dei defunti e li rianimano.

             

Secondo la tradizione cinese un defunto, doveva essere attentamente vegliato da familiari ed amici, in modo da impedire che potesse essere attaccato da cani e gatti i quali con i loro morsi o le loro unghie potevano trasformarlo in un vampiro.Le leggende cinesi conosciute in Europa soltanto a partire dall’Ottocento, ci parlano del kiangshi letteralmente “corpo-spettro “che si impossessa del corpo di un defunto e per sopravvivere ha bisogno di nutrirsi di sangue umano .

 Malesia il polong e il pelesit- non sembrano vampiri ma spiriti creati o fatti apparire con atti di magia nera, in particolare il polong è uno spirito malvagio che può essere attirato in una bottiglia dove è stato raccolto per due settimane il sangue di un uomo assassinato. Il pelesit gli prepara la strada insinuandosi nel corpo della vittima.

La stessa possibilità del vampiro di trasformarsi in animali quali topi o pipistrelli risale al Medioevo, e proprio legata al fatto che questi animali avevano la caratteristica di diffondere le epidemie e così, il morso di un topo portava al contagio e alla sua associazione con la creatura misteriosa.

Nel 1645 nel libro ,De graecorum hodie quorundarum ,relativo ai morti viventi, il Prete greco cattolico Leo Allatius, disquisisce a proposito dei vrykolakas, corpi umani posseduti da un demone. Queste creature non sopportavano la vista dei simboli cristiani, così nacque la leggenda secondo la quale i vampiri potevano essere scacciati con l’ausilio di acqua benedetta, e il crocifisso.

Nei territori della Romania e dell’Ungheria sin dal IX secolo era abitudine deporre un falcetto sul corpo del defunto prima di sotterrarlo, per ricordare all’anima del defunto che ormai il suo corpo aveva abbandonato la terra e quindi impedirgli di vagare nel mondo dei viventi. Il termine “vampiro” è legato alla radice “pi” cioè stregone e al verbo “wempti” che significa bere.

 

 
 
 

dizionario........

Post n°109 pubblicato il 09 Ottobre 2009 da colussokatiuscia
Foto di colussokatiuscia

VAMPIRO

sm
{zoologia} pipistrello dell'America centro-meridionale con grandi orecchie e incisivi superiori taglienti; è insettivoro, ma può succhiare il sangue ai grandi mammiferi (famiglia: Fillostomatidi)

sm
in certe credenze popolari, spettro che si crede lasci di notte la tomba e assalga gli esseri umani per succhiarne il sangue

sm
[famigliare] strozzino

sm
elemento chimico (V; numero atomico: 23; peso atomico: 50,95); metallo duro, bianco argenteo, difficilmente fusibile; è usato per leghe

 
 
 

la dama nera

Post n°108 pubblicato il 08 Ottobre 2009 da colussokatiuscia
Foto di colussokatiuscia

LaDamaInNero si aggira nel mondo in cerca di risposte, in cerca di qualcuno che le somigli, in cerca di qualcuno che possa comprenderla. Qualcuno che la comprenda l'ha già trovato... Lunatica, cambia umore da un momento all'altro. Pessimista, per lei tutto andrà sempre male. Allegra, le piace ridere. Ingenua, spesso la prendono in giro. Pazza, a volte le piace esagerare. Romantica, adora le serate con il suo ragazzo ed è mossa da passioni di svariato genere. Depressa, ma ne sta uscendo. Innamorata, da circa un anno e mezzo. Oscura...da circa una vita.

 
 
 

Citazione di Johann Wolfgang von Goethe

Post n°107 pubblicato il 23 Luglio 2009 da colussokatiuscia

In qualsiasi modo si immagina noi stessi sempre ci immaginiamo veggenti. Credo che l’uomo sogni unicamente per non cessare di vedere. Verrà forse un tempo in cui la luce interiore uscirà da noi, in modo che non avremo più bisogno dell’altra.

 
 
 

titolo

Post n°106 pubblicato il 22 Luglio 2009 da colussokatiuscia

La nostra vita è una serie di immagini, ci scorrono davanti come le città in autostrada, ma ogni tanto un'emozione ci rimane impressa per un istante e noi sappiamo che non è unasemplice immagine passeggera, sappiamo che questo istante, con tutto ciò che racchiude, vivrà per sempre....

 
 
 

...............

Post n°105 pubblicato il 22 Luglio 2009 da colussokatiuscia

 

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blu

Post n°104 pubblicato il 22 Luglio 2009 da colussokatiuscia

 
 
 

vorrei vederli con te my love

Post n°103 pubblicato il 22 Luglio 2009 da colussokatiuscia

 
 
 

Strane confessioni

Post n°102 pubblicato il 21 Luglio 2009 da colussokatiuscia
Foto di colussokatiuscia

Un vecchio prete di un paesino del veneto aveva insegnato alle sue parrocchiane a dire in confessione "Sono caduta" invece del piu' volgare "Ho tradito". Col tempo le donne, un po' bigotte, avevano imparato a esprimersi in questo modo per cui quando andavano a confessarsi si esprimevano cosi': "Padre, mi perdoni perche' questa settimana sono caduta tre volte" (oppure due volte o una volta, ecc). Per anni le cose filano lisce finche' un giorno il vecchio prete muore e viene sostituito da un giovane pretino che non sa dell'usanza del paese. Rimane quindi colpito dal fatto che molte parrocchiane si presentano per la confessione dicendo: "Sono caduta due volte" (o tre volte, ecc), pero' attribuisce il fatto alla cattiva condizione delle strade del paesino. Passano le settimane, ma le confessioni sono sempre le stesse. Un giorno il pretino decide di andare a protestare dal sindaco: "Signor Sindaco, da quando sono giunto in questo paese non vedo altro che parrocchiani che si lamentano di essere caduti, chi una volta, chi due, chi tre e chi piu' volte. E' ora di porvi rimedio!". Il Sindaco capisce subito l'equivoco in cui e' caduto il prete e quindi lo tranquillizza subito: "Ma no, signor parroco, non si preoccupi!". E il prete: "Ma non e' vero che non ci sia da preoccuparsi! Anche sua moglie questa settimana e' caduta due volte! ".

 
 
 

6 LA LUCE DELLA MIA VITA

Post n°101 pubblicato il 21 Luglio 2009 da colussokatiuscia

 
 
 

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Post n°100 pubblicato il 21 Luglio 2009 da colussokatiuscia
Foto di colussokatiuscia

 
 
 

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Post n°99 pubblicato il 21 Luglio 2009 da colussokatiuscia

bau bau BUON GIORNO A TUTTI!

 
 
 

ARRIVOOOOOO

Post n°98 pubblicato il 18 Luglio 2009 da colussokatiuscia

ORA PRENDO IL TRENO E VENGO DA TE...... CIAO A TUTTI E UNA BUONA GIORNATA BACI BACI

 
 
 

DUBBI

Post n°97 pubblicato il 18 Luglio 2009 da colussokatiuscia

impronta 300x192 11 Consigli anglosassoni per convivere felicemente.

un cammino felice di 4 anni ora forse si trasformerà.......in convivenza. cambiare tutto città, vita, abitudini, stare lontano dalle persone con cui sono cresciuta ,ecc... per un sogno d' amore che si realizza!

sono al settimo cielo ma tanti dubbi e paure mi affollano la mente. oggi ne parlerò con il mio tesoro e con un abbraccio spazzerà via tutto. TI AMO VALENTINO GRAZIE DI ESISTERE!

 

 

 
 
 
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INFO


Un blog di: colussokatiuscia
Data di creazione: 08/03/2009
 

A volte la cosa piu bella è anche la piu semplice,
nn si puo spiegare la felicità...
la felicità è la spontanietà continua,
è la mancanza di pensieri
e soprattutto nn avere paura di mostrarsi.
è fare e nn avere paura di fare!
ma in fondo la felicità nn si può spiegare ma si può solo vivere!!

 
 

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