Calcetto mon amour

TORIELLOS - RAGOS 3-2

Duello alla pari, tra due squadre dove le gemme hanno brillato e i preziosi gregari corso in abbondanza. Comabattuta fino al termine, ma poco prima della fine un intelligente Marino regala la vittoria ai Blues ormai a secco da tempo. Si è rivisto Zirpoli in campo, ma si è anche sentita la mancanza degli infortunati Toriello, Di Giorgio O., Alfano, Zoppi e l'ormai DS Vitale Al. Nutrito il pubblico sugli spalti, grazie anche alla politica gestionale più vicina alle famiglie. I Toriellos ne fanno tre come l'Uruguay, ma i Ragos non sono di certo i Bafana Bafana e per due volte pareggiano con due bei goal.Alla fine questa va ai Blues.
Marcatori:
Toriellos_Vitale Ant., Rinaldi, Marino
Ragos_D'Alessio, D'Aloia

Neo-Toriellos

Esposito: Sicuro di sé, tra i pali e quando si strofina le parti intime sotto la doccia. Un po’ troppo nervoso quando sbaglia i rilanci e reagisce a muso duro e ferrato (per via dell’apparecchio) ai rimbrotti dei compagni. Come si dice a sproposito nei talk-show televisivi, tutte le volte che si pigliano a randellate negli stadi, sono episodi che fanno male al calcio.
Voto: 6,5

Marino: Il Presidente Rago, che possiede la famigerata furbizia dell’attuale dirigenza juventina, se lo fa scappare come un salame, scambiandolo per Ignazio Marino, inutile candidato alle primarie del PD. Nonostante la pessima accoglienza del Langella – “Stasera siamo due centrali ed è un problema!” “Forse tu non hai capito. Qui il centrale sono io e tu non comandi un cazzo! Per me sei ancora uno dei loro e già sei fortunato se ti facciamo scegliere la fascia!” – si mette diligentemente (anche se a malincuore) sulla retroguardia destra e con la sua prestanza fisica dà una mano notevole sulle palle alte. La sua tendenza rutelliana verso il centro si mostra però utile nell’applicazione perfetta delle diagonali difensive e nel finale, quando deve andare in raddoppio sugli avversari che si riversano in massa (grassa) in attacco. Suggella una prestazione convincente col gol vittoria su calcio d’angolo, portando a termine la vendetta verso Rago (che ora si sta mangiando il fegato) e guadagnandosi la riconferma nei Blues con pieno merito. Da terzino, sia chiaro.
Voto: 7

Anania: Nonostante il taglio dei capelli, gioca con la testa poco lucida. A difendere difende, ma spesso non è nella posizione giusta e viene messo a giro, tipo quando si gioca a “fesso in mezzo”. – Parentesi aneddotica personale, rimasta negli annali. Quando avevo otto anni, mostrando il mio talento già da giovane, dissi: “Ragazzi, perché non giochiamo a fesso in mezzo? Inizio io!” -  In fase di impostazione, d’altro canto, mette sempre in difficoltà i compagni passando sistematicamente la palla a quello più marcato, specie se di spalle alla porta e con due frocioni attaccati al culo. Merita comunque la sufficienza per l’impegno e la mia solidarietà tricotica.
Voto: 6

Rinaldi: Non è lo stesso giocatore ammirato nelle file avversarie e d’altronde non ha mai fatto mistero della sua preferenza per la divisa YellowRed. Segna il gol iniziale, ma quando si rende conto che la sua squadra del cuore questa volta potrebbe perdere inizia a fare la “vaccarella”, sparecchiando malamente fuori molti comodi assist. Anche in fase difensiva non svolge il compito di seguire il terzino che si inserisce sulla fascia di competenza, mettendo spesso l’ottimo Marino in difficoltà. Gli diamo due consigli: 1) Come già detto, di seguire un corso di ortografia intensivo. Non si era mai visto uno più scarso sulle pagine del nostro amato blog (per chi non ci crede, andate a leggere i commenti firmati col nome di Matthew); 2) Di restare nei Toriellos, perché la divisa Blues mette molto più in risalto i suoi orrendi calzettoni giallo canarino.
Voto: 5,5

Vitale Ant.: Non metto questo voto perché sono un paraculo e voglio farmi perdonare del precedente giudizio impietoso nei suoi confronti, che tanta ira aveva provocato. Semplicemente commento quello che vedo, e stavolta ad una indiscussa tecnica calcistica abbina acume tattico e impegno agonistico . Si piazza al centro del campo e fa filtro praticamente da solo, limitando come può le scorribande di D’Alessio e Santoriello. Quando il centrale o i terzini avanzano, specie sui calci piazzati, va saggiamente a coprirli. Quando capisce che l’attacco dei Blues è formato da imbecilli avvinazzati, si fionda in attacco nel tentativo di sfruttare i lanci lunghi e le sponde involontarie di Caliendo, apponendo anche il suo nome sul tabellino con uno splendido tiro da fuori.E’ questo che vogliamo, gente che si mette al servizio della squadra! Non mi pento di averlo aspramente criticato in passato, perché sapevo che poteva rendere così, invece di fare il fighetto con le sue scarpette bianche.
Voto: 7,5

Cernera: Non si hanno più notizie di una sua prestazione decente dai tempi del Cucco. Secondo me la pubalgia era una scusa, serviva solo a giustificare pessime partite e trovare pietosa comprensione. Infatti quando qualcuno gli ha consigliato di stare a riposo, con la reale e celata intenzione di toglierselo dai coglioni per qualche giornata, subito il furbo Cernera, temendo di perdere il posto in squadra, ha annunciato la sua repentina e miracolosa guarigione. Che volpe!
Voto: 4,5

Caliendo: Mi trovo nella situazione imbarazzante di non poter sparare sulla Croce Rossa, perché è un amico e non voglio trovarmi accoltellato a tradimento mentre sorseggio whisky al Bar Capri. Di lui potrei narrare un’epopea simile a quella di Sica, e farne il nuovo zimbello del blog, ironizzando sulle sue goffe giravolte con la palla tra i piedi. Potrei, ad esempio, inventarmi una sua giovanile passione per la danza classica, delle pirouette e dei plié che orgoglioso mostrava alla madre nel salotto di casa e che provava con le amichette di scuola davanti agli specchi della palestra. Potrei descrivervi le sue lacrime di gioia quando ricevette come regalo della Prima Comunione uno splendido tutù rosa pallido e delle bellissime scarpe di gesso, senza dimenticare la ricchionissima calzamaglia che tanta invidia suscitava tra le sue amicucce. Prima che l’implacabile genetica prendesse il sopravvento, rendendolo il mallardone che tutti conosciamo e spezzando i suoi vani sogni di gloria ballettistica (tranne quelli del mercoledì sera). Potrei metterlo alla berlina con le squallide attenuanti che di volta in volta trova per motivare prestazioni sempre più ridicole (sto facendo troppo sesso, se non segno subito alla prima occasione poi mi scoraggio, ecc.). (La fidanzata non si allarmi, sono solo le solite spacconate da spogliatoio, n.d.r.). Potrei infine esprimere il sollievo dei Blues alla notizia del suo imminente addio al calcio (pare infatti che quell’imbecille presuntuoso di Lippi lo abbia scelto per rivitalizzare l’asfittico attacco della Nazionale in Sudafrica), perché anche se perdiamo un grande amico, ne guadagniamo in salute. Potrei scrivere tutto ciò, ma preferisco non farlo.
Voto: 3,5

Langella: La presenza di  Marino gli offre una spalla di qualità in difesa, dove annulla Rega, e gli permette di scendere in attacco senza troppe preoccupazioni. Si produce in proposizioni offensive e lanci millimetrici per le sue punte, che però non sfruttano i suoi spunti un po’ per l’attenta difesa dei Ragos, un po’ per insipienza personale. Oggi riporta la sua squadra alla vittoria, con una buona prestazione fatta anche per zittire chi lo voleva in declino. SI gruoss’ Langè!  
Voto: 7

Pagelle di Paolo Langella (+ quella di Rago) 

Ragos

Di Feo: La partita tosta ed equilibrata lo rivede disciplinato nella sua posizione, ma stavolta incide meno in attacco e si divide con Rago la colpa del Golden gol di Marino (il gol dell’ex ormai è diventata una tassa fissa). Soffre come molti l’anarchia tattica che la mancanza del portiere ingenera nei fino ad ora disciplinati Ragos.
Voto: 6 

Santoriello: Dovrebbe come al solito curare la delicata funzione di uomo di collegamento a centrocampo, ma sia per un problemino fisico accusato ad una coscia, sia perché Zirpoli gli gioca sui piedi, finisce a girare di qua in la nel campo, senza molto costrutto. Sia chiaro, si da sempre da fare, ma alla squadra manca da morire quel qualcosa in più che lui ha. Negli spogliatoi giustamente fa notare (evento, di solito Giancarlo non fiata!) che è mancato ordine e compattezza, la vera marcia in più dei Ragos. Speriamo di ritrovarle col ritorno di Alfano e una sistemazione dei ruoli.
Voto: 6

Di Giorgio G.: Continua nella sua striscia di buone prestazioni, anche considerando che deve effettuare diverse chiusure ( due in rovesciata, per la seria modestamente sacc’ iuca o pallon’) sulla fascia sinistra oggi più trafficata del solito. In avanti si propone puntualmente con buoni spunti, anche se oggi non riesce ad essere pericoloso sotto porta come nelle precedenti prestazioni.
Voto: 6,5

D’Alessio: Parte molto forte, segnando e proponendosi con efficacia facendo ammattire il povero Anania, e si toglie lo sfizio di smutandare il Langella (“dopo  non ho fatto passare nessuno” ha dichiarato il Langella alla stampa, me comunque il tunnel te lo porti a casa oggi!). Nel finale di partita perde un po’ di verve, si fa rubare spesso palla sembrando anche un po’ stanco. Prestazione nel complesso positiva.
Voto: 6,5

D’Aloia: Nelle partite in cui ci manca il portiere è spesso lui il jolly che ruota nei vari posti rimasti liberi, cosa che anche oggi gli riesce benissimo. Molta quantità e un bel gol per il momentaneo 2 a 2, ma nel finale a parere dello scrivente sbaglia a mettersi come secondo centroavanti a fianco di Rega: la presenza di Langella e Marino in coppia tarpa le ali ad entrambi e magari scendendo più sulla trequarti avrebbe potuto trovare più opportunità giocando di sponda con D’Alessio e Zirpoli.
Voto: 6

Zirpoli: Sostituisce Calabrese (voto 0, possibile che mi dai la disponibilità martedì sera e mercoledì manco ti presenti?), gioca con delle orribili converse color diarrea e soprattutto scompagina la squadra: giocatore tecnico e molto dinamico, va però a pestare i piedi a Santoriello, occupa disordinatamente un po’ tutte le caselle del centrocampo- attacco, e non mostra la pericolosità sotto porta che lo contraddistingue, sbagliando sia le conclusioni che gli appoggi. Conoscendone le qualità, nel complesso è una delusione.
Voto: 5

Rega: Brutta serata. Si ritrova nella morsa di Marino e Langella, che non gli fanno in pratica toccare una palla per tutto il match, le poche occasioni che ha avuto le ha sprecate, e nel finale trovarsi di fianco D’Aloia non lo aiuta ad aver più spazi. Non riesce nemmeno a fare la sponda come gli era riuscito bene nelle partite precedenti.
Voto: 4,5

Rago: Sbologna Marino ai Blues perché vuole fare il centrale difensivo e non vuole doppioni tra i piedi. Purtroppo per lui non riesce a tenere a bada i suoi terzini, tipi agili e veloci che soffrono a stare dietro e appena possono si spingono in proiezione offensiva. Inoltre soffre l’anarchia di D’Aloia, che vaga per il campo in cerca di un centro di gravità permanente, trovando alla fine il solito gol di mazzo. Dovrebbe urlare rischiando l’infarto e farsi rispettare come accadeva ai vecchi tempi, ma la Cura Federica (simile nei risultati a quella Ludovico, ma molto più blanda nelle metodologie), lo ha reso un agnellino docile che riesce a belare sommessamente solo negli spogliatoi, dopo le ingiurie ripetute del fantomatico D’Aloia. Viene il sospetto che quest’ultimo coltivi il segreto desiderio di deporre l’ennesimo presidente dei Reds.
Voto: 5,5

Pagelle di Rago Emiliano (+ quella di Langella)