Creato da il.dubbioso il 15/07/2006
l'11 settembre è andato così come c'è l'hanno raccontato?, cosa sono le scie chimiche? cosa sta veramente succedendo oggi?

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11 settembre, matrix e Blondet

Post n°69 pubblicato il 10 Settembre 2006 da il.dubbioso
 

Lunedi 11 settembre, alle ore 23,15 (seconda serata) Maurizio Blondet parteciperà, su Canale 5, ad una puntata speciale di Matrix dedicata all'attentato alle Twin Tower di 5 anni fa.

Incredibile (finche non sarà avvenuto stentiamo a crederlo) perché il network di Berlusconi è colonizzato da neocon, giusto perché Blondet è l'unico giornalista/scrittore italiano che si occupato a fondo - e fuori da un pensiero unico orwelliano - dell'argomento, scrivendo  una quadrilogia («11 settembre colpo di Stato in USA», «Chi comanda in America», «Osama bin Mossad», «Israele, USA, il terrorismo islamico») e centinaia di articoli su questo sito e su altri quotidiani e riviste.

sito di Maurizio Blondet: http://www.effedieffe.com

 
 
 

l'11 settembre su Report

Post n°68 pubblicato il 09 Settembre 2006 da il.dubbioso
 
Foto di il.dubbioso

questo il testo nella homepage del sito di report:

Puntata speciale di Report il 24 settembre alle ore 21.00. Verrà trasmessa l’edizione italiana di “Confronting the evidence”, il primo filmato americano che mette in luce i punti oscuri dei fatti dell’11 Settembre e tutte le omissioni prodotte dalla Commissione d’indagine. Il filmato è stato prodotto nel 2004 da Jimmy Walter, un miliardario che ha investito 7 milioni di dollari di tasca propria per chiedere la riapertura della Commissione. Il DVD è stato distribuito in centinaia di migliaia di copie gratuitamente in tutto il mondo e l’utilizzo è libero da diritti, però nessuna tv pubblica e nessun network nazionale lo ha mai trasmesso. Eppure le riviste Forbes, Newsweek, USA Today, New York Times hanno accettato i soldi di Walter per pubblicare pagine di pubblicità nelle quali si sollevano dubbi e si chiede al Governo di rispondere. Quello che viene mostrato sono considerazioni, analisi e fatti che oggettivamente meritano di essere presi in considerazione. Certamente “Confronting the evidence” ha prodotto un primo effetto: dopo la diffusione del video, circa 8.000 cittadini newyorkesi e 2.000 squadre di pronto soccorso e pulizia hanno fatto causa all’Agenzia per la protezione ambientale e al Sindaco di New York in merito alla respirabilità dell’aria. Il documento prova che l’EPA mentì pochi giorni dopo l’attentato dicendo che l’aria era respirabile, ed invitando tutti a tornare a lavorare. Molti di loro si sono ammalati. Secondo un recente sondaggio realizzato dalla ‘Scripps Survey Research Center presso l’Universita’ dell’Ohio’, piu’ di un terzo degli americani sospetta che il governo abbia favorito gli attacchi o che non abbia intrapreso alcuna azione per bloccarli, mentre il 66,6% dei newyorkesi chiede la riapertura della Commissione dell’11 settembre.

 
 
 

USA-IRAN: Chi e' che vuole la guerra?

Post n°67 pubblicato il 08 Settembre 2006 da il.dubbioso
 

Ieri il Presidente USA, davanti alla platea dell'Associazione degli ufficiali USA, ha dichiarato:" Il presidente iraniano Ahmadinejad è un tiranno, i leader di Teheran sono come i terroristi di Al Qaeda. Nessun presidente americano permetterà che l'Iran si doti dell'arma nucleare, e lo farà anche la comunità internazionale. Alla minaccia dell'estremismo sunnita costituita dall'organizzazione terroristica di Osama Bin Laden si somma quella dell'estremismo sciita alimentato dall'Iran. Sarebbe folle pensare di negoziare con certi nemici. Bin Laden e i suoi alleati hanno messo in chiaro le loro intenzioni come l'avevano fatto, prima di loro, Lenin e Hitler. Il problema è se noi presteremo ascolto, se faremo attenzione a quanto quel malvagio dice. Coloro che ci attaccarono l'11 settembre.....

...erano persone senza coscienza, ma non erano pazzi. È gente che uccide in nome di un'ideologia chiara e mirata, un credo che è crudele ma non è folle. I terroristi credono che siamo un Paese in decadenza, ma si sbagliano. Resteremo in Iraq fino alla vittoria».

Subito dopo Bush ha prorogato di un anno il Patrioct Act, ovverossia lo stato d'emergenza nazionale, e ne saranno ben felici i suoi concittadini.

Comunque, a parte le ovvie parole propagandistiche in vista del quinto anniversario dell'11 Settembre e delle elezioni di mid-term di novembre, il vero messaggio e' quello indirizzato all'Iran e alla comunita' internazionale. Era abbastanza scontato che l'amministrazione USA prima o poi cominciasse ad alzare i toni e la tensione in seguito alla decisione iraniana di non sospendere l'arricchimento dell'uranio prima dell'inizio di negoziati veri e propri con la comunita' internazionale e soprattutto in seguito all'approccio attendista e negoziale di UE, Russia e Cina.

Queste parole di fuoco di Bush escludono infatti ogni volonta' USA di negoziare con l'Iran cercando di trascinare in un eventuale conflitto tutto il resto della comunita' internazionale, che invece deve restare ben attenta e salda nel mantenere distinta la propria strategia da quella USA nei confronti dell'Iran .

Sembra ormai chiaro che gli USA d'ora in poi alzeranno sempre piu' i toni e naturalmente l'Iran rispondera' per le rime - e infatti Ahmadinejad ha gia' replicato con un «Bush è nulla di fronte alla volontà di Allah» - ed e' proprio per questo che UE, Russia e Cina dovranno unire gli sforzi per frapporsi tra USA e Iran e fare fronte comune per un approccio negoziale che arrivi ad una soluzione pacifica della questione sul nucleare. Anche perche' finora non e' stata trovata la benche' minima traccia di prova che l'Iran sia effettivamente in procinto di dotarsi di armi atomiche e lo stesso rapporto dell'AIEA ne e' una conferma; e questi sono i dati di fatto al momento, mentre le previsioni del Pentagono di un Iran dotato di armi atomiche entro 5 anni sono pure illazioni che fanno il paio con quelle delle fantomatiche armi di distruzione di massa dell'Iraq di Saddam, mentre il popolo iracheno ne sta ancora soffrendo le tragiche conseguenze.

Quindi e' ora che il resto della comunita' internazionale alzi la voce per rimarcare il suo approccio del tutto opposto a quello USA e per far si' che queste ultime dichiarazioni di Bush rimangano isolate, visto che evidenziano chiaramente la volonta' dell'amministrazione USA di "preparare psicologicamente" i propri connazionali e il resto del mondo ad una prossima guerra contro l'Iran per chiudere "in bellezza" il secondo mandato presidenziale di Bush jr. e tirare la volata per la successiva candidata repubblicana alla Casa Bianca, Condoleeza Rice, la quale ha di recente paragonato la guerra in Iraq alla guerra civile americana, affermando che "tutti e due i conflitti sono stati criticati, ma che entrambi sono giustificati dalla storia". Parole a dir poco ridicole, se in Iraq non fosse in corso da 3 anni e mezzo una mattanza senza fine a causa della scellerata invasione USA e GB.

Ma questa nuova eventuale guerra degli USA sara' contro un Paese 4 volte piu' grande, con quasi il triplo della popolazione, molto piu' ricco, piu' armato e con un esercito maggiormente addestrato rispetto all'Iraq. E le conseguenze saranno devastanti per il mondo intero, visto l'effetto domino che questa guerra scatenera' nel pianeta.

Ho degli amici iraniani che vivono e lavorano a Bangkok da quasi 15 anni, uomini sui 40 anni d'eta' che hanno combattuto nella guerra contro l'Iraq di Saddam e che sono poi scappati dall'Iran, senza mai farvi piu' ritorno da allora, perche' del tutto contrari al regime degli ayatollah; persone ultra-laiche nella loro vita quotidiana e che rimpiangono i tempi dello Scia'.

Ma tutti all'unisono mi hanno detto:"Se gli USA bombardano e invadono l'Iran, torniamo immediatamente nel nostro Paese a combattere contro gli americani".

http://www.luogocomune.net

 
 
 

Tutti servitori?

Post n°66 pubblicato il 07 Settembre 2006 da il.dubbioso
 

E’ incredibile come le notizie più idiote vengano spacciate dai giornalisti embedded senza un minimo di senso critico e come il mondo accetti supinamente tali turlupinature senza una minima scossa di dignità o, almeno, di derisione.
Ieri, a raffica, sono circolati sui mezzi di disinformazione di massa del globo annunci di “importanti” decisioni sulla forza Unifil chiamata formalmente a preservare il Libano dalla guerra d’aggressione israeliana e informalmente, ma sostanzialmente, a proteggere lo Stato sionista aggressore dalla giusta ira araba.

 

Trecento caschi blu promessi dal Qatar... Annan in Arabia Saudita da re Abdallah per ottenerne altri... Erdogan, da Ankara - non molto amata nel mondo arabo... ma questo è un “dettaglio”... - che dichiara fondamentale un apporto “musulmano” alla missione Onu... Il governo (strangolato) di Beirut che chiede un “contributo” - navale? - della Germania alla missione delle Nazioni Unite... Aerei cargo con aiuti umanitari che “forzano” il blocco israeliano e atterrano a Beirut... Il governo finlandese che partecipa alla missione con 250 soldati... Partiti dalla Francia altri 200 militari da impegnare nella preparazione della base logistica di accoglienza del primo battaglione d’oltralpe... Il comandante dell’Unifil Alain Pellegrini in visita alla base italiana di Jebel Marun, primo avamposto dell’operazione Leonte... Il San Marco torna a Brindisi per imbarcare altri 120 fucilieri di marina per completare il dispiegamento dei primi 1000 uomini del contingente italiano in Libano... E così via.

 

Ma nessuno - tantomeno le “inviate di guerra” dei nostri tg, ma questa è un’altra storia - che sottolinei esattamente quel che è accaduto realmente al Libano. Un Paese che ha subito un ferocissimo attacco per rappresaglia motivandolo pretestuosamente con la cattura di... due suoi soldati in un’azione di guerra, una delle migliaia e migliaia che dal 1948 in poi insanguinano quella striscia di terra occupata da un popolo estraneo catapultato nella Palestina per volere dei tre “grandi” di Jalta, Roosevelt, Churchill e Stalin.

 

Nessuno che ricordi come Israele abbia per trenta giorni consecutivi bombardato il Libano dal cielo, dal mare e dalla terra, distrutto strade, ponti, acquedotti, centrali del latte, ospedali, centrali elettriche, riserve petrolifere, stazioni radio e televisive.

Nessuno che ricordi il bilancio impressionante in vite umane civili dell’aggressione: più di mille morti tra cui centinaia di bambini, migliaia di feriti e 1milione e mezzo di profughi.

 

E nessuno che sottolinei come, nonostante il suo enorme e supertecnologico apparato bellico ed il dispiegamento sul campo di oltre 30mila uomini supportati da carri armati, bombardieri, navi da guerra e satelliti, Israele non sia neppure riuscita ad avere la meglio di qualche migliaio di guerriglieri e a disarmarli. Così che diventa sempre più concreto il dubbio di un’azione di guerra attivata fuori-logica, perché da tempo coordinata da Tel Aviv con gli Usa a corollario dell’annunciata - ma non certo avvenuta - “normalizzazione” dell’Iraq.
Tantopiù nessuno che sottolinei l’aspetto di tragica farsa iniziato con la risoluzione 1701 dell’Onu. Che, come affermato dal ministro libanese della Difesa Elias Murr “favorisce esclusivamente gli interessi di Israele”. Murr, intervistato dal quotidiano russo Kommersant, ha dichiarato che "in realtà questa risoluzione opprime il Libano, difende gli interessi di Israele.

Israele vede il Libano come un rivale e non vuole che si sviluppi economicamente. Il blocco economico del Libano a cui assistiamo ora è in un certo senso il risultato di questa risoluzione",
Tel Aviv, con un’azione bellica vergognosa, pari a quelle da “manuale” degli anglo-americani (la distruzione a colpi di bombe di intere città, di intere popolazioni civili durante la seconda guerra mondiale) non ha, infatti, di certo, sconfitto gli Hizbollah. Ma è riuscita però a raggiungere altri obiettivi paralleli: 1) imporre al resto del mondo, e in particolare all’Europa, di “pagare le spese” della sua aggressione, 2) ottenere un “esercito cuscinetto” in Libano senza restituire un pollice dei territori arabi occupati nelle sue precedenti guerre d’aggressione (al limite è in quei territori arabi occupati da Israele che sarebbe stato giusto dispiegare una forza di pace... ma questo non è di sicuro il desiderio del governo sionista che, anzi, ha proprio ieri annunciato la costituzione di altri “insediamenti” coloniali sulle terre rapinate agli arabi), 3) a mettere definitivamente in ginocchio un intero Paese faticosamente riemerso dalle guerre di venticinque e più anni fa.

 

E’ incredibile tale disinformazione globale. 

Come è sempre più ridicola - e drammatica - la sindrome di Crimea che obnubila i governanti italiani, ieri quelli di destra, oggi quelli che si dicono di sinistra. Credono di essere tutti dei grandi conti di Cavour. Non si accorgono di essere, invece e soltanto, dei fantocci coloniali, utili servi addetti a fornire ascari e gurkha ai dominatori atlantici.

 

http://www.disinformazione.it

 
 
 

Email anonima di un meccanico dell'aviazione

Post n°65 pubblicato il 06 Settembre 2006 da il.dubbioso
 
Foto di il.dubbioso

Pubblichiamo questo documento all'interno dell'argomento scie chimiche, ma lo segnaliamo anche perchè descrive chiaramente quale sia in generale il modus operandi delle "autorità" americane, quando si tratti di tenere nascosto un certo tipo di informazione particolarmente scottante. Dai mille riscontri che si ritrovano, a partire dal caso Kennedy in poi, sembra confermato che il trattamento ricevuto dal mittente di questa lettera sia la regola e non l'eccezione. Si offre così anche una risposta, almeno parziale, a tutti coloro che si domandano - giustamente - come sia possibile, in certe cospirazioni che coinvolgerebbero dozzine e dozzine di persone, mantere il segreto per interi decenni, se non per sempre.

Email anonima da un meccanico dell'aviazione. [La lettera è stata mandata ad un sito che si occupa di scie chimiche].

Per motivi che vorrete comprendere non posso dichiarare la mia identità.

Faccio il meccanico di aerei e lavoro per una nota compagnia, in uno dei centri di servizio di un grande aeroporto. Ho fatto alcune scoperte che credo troverete importanti.

Prima di tutto devo spiegare alcune cose ...

... sulla gerarchia nel mondo dei meccanici. È importante per quello che ho da dirvi, e per la causa per la quale state combattendo.

I meccanici aspirano a lavorare su tre cose. Strumentazione di bordo, motori o comandi di pilotaggio. I meccanici addetti a questi tre settori sono considerati al massimo della scala gerarchica.

Dopo di loro vengono i meccanici che lavorano sui sistemi idraulici e su quelli di aria condizionata. Poi vengono quelli che lavorano nella cabina passeggeri e in altri servizi non essenziali. Ma al fondo della scala ci stanno i meccanici e che lavorano sui sistemi di raccolta rifiuti.

Nessun meccanico vuole lavorare sulle pompe, sui serbatoi, e sui condotti che servono a convogliare rifiuti dei gabinetti. Ma in ogni aeroporto dove io abbia lavorato ci sono sempre due o tre meccanici che lavorano volontariamente al sistema di rifiuti.

Gli altri meccanici sono ben felici di lasciarglielo fare, per cui in tutti gli aeroporti sono sempre gli stessi due o tre meccanici ad avere quel compito. Nessuno li considera più di tanto, e gli altri meccanici non amano socializzare con quelli che lavorano ai sistemi di raccolta.

In realtà, io stesso non avevo mai fatto caso a questa situazione, fino al mese scorso. Come quasi tutte le compagnie, la nostra ha degli accordi con le altre compagnie che fanno scalo al nostro aeroporto. Se loro hanno un problema con uno dei loro aerei, uno dei nostri meccanici se ne occuperà. Altrettanto, se uno dei nostri aerei ha un problema in un aeroportoi dove è l'altra compagnia a gestire i servizi di manutenzione, saranno loro ad occuparsi del nostro aereo.

Un giorno, il mese scorso, mi hanno chiamato per riparare un aereo di una altra compagnia. Quando è arrivata la chiamata non specificava il tipo di problema, e quando sono arrivato all'aereo ho saputo che si trattava del sistema di scarico. Al quel punto non potevo fare altro che infilarmi dentro, e cercare di risolvere il problema.

Quando sono arrivato allo scomparto, mi sono accorto che c'era qualcosa che non andava. C'erano serbatoi, pompe, e tubature in più oltre a quelli previsti. Inizialmente ho pensato che avessero cambiato il sistema di scarico dei rifiuti, visto che da dieci anni non lavoravo più su questo tipo di aereo.

Ma nel fare la mia riparazione, mi sono accorto che i serbatoi e le tubature supplementari non erano in nessun modo collegati al sistema di scarico dei rifiuti. Proprio in quel momento ho visto un altro meccanico della mia compagnia, e siccome era uno di quelli che lavorano normalmente su questo tipo di aereo, sono stato ben contento di lasciar finire a lui il lavoro.

Mentre mi allontanavo gli io chiesto cosa fossero quegli elementi in più, e lui mi ha risposto: "tu preoccupati della parte di aereo che ti riguarda, che di questa me ne occupo io".

Il giorno dopo stavo ricercando sul computer delle informazioni sugli schemi elettrici, e ho pensato di guardare anche cosa fossero quegli aggeggi in più che avevo visto. Con mio grande stupore mi sono reso conto che i manuali non riportavano assolutamente nulla di quello che avevo visto con i miei occhi il giorno prima. Mi sono persino collegato alle pagine della casa produttrice, ma non ho trovato assolutamente nulla. A quel punto mi sono deciso a scoprire a tutti i costi a cosa servisse quella roba.

La settimana dopo avevamo tre nostri aerei nell'hangar per la revisione completa. Durante questi controlli ci sono meccanici che vanno e vengono dappertutto sull'aereo. Dopo aver finito il mio turno, ho deciso di dare un'occhiata al sistema di scarico di uno dei nostri aerei. Con tutti quei meccanici in circolazione ho pensato che nessuno si sarebbe accorto che ce ne fosse uno in più.

È infatti l'aereo che ha scelto di guardare aveva proprio quei sistemi supplementari. Ho cominciato a seguire tubature, pompe, e serbatoi, finchè ho trovato quello che sembrava essere l'unità di controllo del sistema. Era una normalissima centralina di tipo areonautico, ma non aveva nessuna scritta al suo esterno.

Vedevo i fili che andavano dalla centralina alle pompe e alle valvole, ma non c'erano i fili di comando che entravano nel box. Gli unici fili che entravano erano quelli dell'alimentazione elettrica, collegata al sistema centrale.

Il marchingegno aveva un serbatoio grande e due serbatoi più piccoli. Era difficile capire bene all'interno del poco spazio che c'era, ma il serbatoio più grande aveva l'aria di contenere circa 250 litri. I serbatoi erano collegati a una valvola che entrava nella fusoliera subito dietro alla valvola di drenaggio del sistema dei rifiuti.

Quando ho potuto seguire questo collegamento, sotto l'aereo, ho scoperto che era stato astutamente nascosto dietro al pannello di accesso alla valvola di drenaggio del sistema di scarico.

Ho iniziato allora a seguire le tubature, partendo dalle pompe, e ho visto che portavano a una rete di tubature più piccole, che finivano nei bordi esterni delle ali e degli stabilizzatori orizzontali.

Se osservate da vicino le ali di un grande aereo vedrete un gruppo di filamenti, più o meno dello spessore di un dito, che escono dal bordo posteriore delle ali. Questi filamenti servono a scaricare nell'atmosfera le cariche elettrostatiche che si accumulano su un aereo quando è in volo.

Ho scoperto che le tubature del sistema misterioso erano collegate ad uno su tre di questi filamenti. Questi filamenti erano stati svuotati al loro interno, per permettere a qualunque cosa passi in quelle tubature di essere scaricata nell'atmosfera.

Mentre stavo ispezionando l'ala, uno dei manager mi ha notato, e mi ha subito cacciato dall'hangar, dicendomi che il mio turno era finito, e che non mi era stato autorizzato nessuno straordinario.

Nei giorni seguenti sono stato troppo occupato per poter proseguire la mia indagine. Due giorni dopo la scoperta, tardi nel pomeriggio, mi hanno chiamato per sostituire il sensore termico di un motore di un aereo che doveva decollare due ore dopo. Completato il lavoro, ho consegnato la documentazione.

Mezz'ora dopo sono stato convocato dal direttore generale. Nel suo ufficio ho trovato ad aspettarmi il rappresentante sindacale e altre due persone che non conoscevo. Il direttore mi ha annunciato che era stato scoperto un grave problema. Mi ha detto che sarei stato segnalato e sospeso per aver consegnato documentazione falsificata.

Mi ha messo in mano una notifica, dove si diceva che avevo consegnato documenti falsificati sul sensore del motore che avevo installato poche ore prima. Sono rimasto allibito, e ho cominciato a protestare, dicendo che il tutto era ridicolo, e che io il mio lavoro l'avevo fatto.

Il rappresentante sindacale allora ha suggerito di andare a dare un'occhiata all'aereo, per vedere se si poteva chiarire la faccenda. Chiesi chi erano le altre due persone presenti, e il direttore mi disse che erano ispettori di sicurezza della compagnia aerea, ma non mi diede i loro nomi.

Siamo andati all'aereo, che a quel punto doveva essere in volo, ma era invece parcheggiato sulla rampa di servizio. Abbiamo aperto il portello del motore e il rappresentante sindacale ha estratto il sensore. Ha guardato il numero di serie e ha detto che era lo strumento vecchio. A quel punto siamo andati nel magazzino ricambi, e dallo scaffale il rappresentante sindacale ha tirato giù la scatola, ancora sigillata, con il ricambio di cui avevo riportato il numero di serie, nella documentazione che avevo consegnato. Mi hanno sospeso dal lavoro per una settimana senza paga, e mi hanno detto di andarmene immediatamente.

Quella sera ero in casa, a domandarmi cosa diavolo mi fosse successo, quando suonò il telefono. Una voce mi ha detto "ora lo sai cosa succede ai meccanici che ficcano il naso dove non devono. La prossima volta che metti le mani su un sistema che non ti riguarda, perdi il lavoro. Adesso però mi sento generoso, e credo che potrai tornare al lavoro molto presto". CLICK.

Di nuovo, ero sconcertato. Mentre il cervello viaggiava impazzito, ho capito che quello che mi era successo doveva essere collegato direttamente all'indagine che avevo fatto sulle tubature misteriose.

Il mattino dopo il direttore generale mi ha chiamato e mi ha detto che, grazie al mio eccellente passato, la mia sospensione era stata ridotta ad un solo giorno, e potevo tornare subito a lavorare. L'unica cosa che riuscivo a pensare era "che cosa stanno cercando di nascondere?", e "chi sono loro?"

Quel giorno tutto procedette come se non fosse mai successo niente. Nessuno degli altri meccanici fece il minimo cenno alla sospensione, è il mio rappresentante sindacale mi disse di non parlarne con nessuno. Quella sera mi sono buttato in internet, alla ricerca di una risposta.

Non mi ricordo bene il percorso che ho fatto, ma ad un certo punto sono finito su un sito che parlava di scie di condensazione legate a fattori chimici.

In quel momento ho capito tutto. Ma il mattino seguente, al lavoro, ho trovato un biglietto nel mio armadietto, che era chiuso a chiave: "La curiosità è pericolosa. Non cercare in internet siti che non ti riguardano".

Ci siamo. Ora lo so: loro mi controllano.

Io non so che cosa "loro" stiano spruzzando, so solo che lo fanno. Immagino che utilizzino i cosiddetti "camion del miele", cioè i camion-cisterna usati per svuotare i rifiuti dei gabinetti degli aerei.

Di solito gli aeroporti danno questo lavoro in appalto, e nessuno si avvicina troppo a quei camion. Chi ha voglia di stare vicino a un camion pieno di merda? Sembra quindi logico che questi possono riempire i serbatoi di prodotto chimico, mentre svuotano quelli dei rifiuti dei gabinetti.

Conoscono i piani di volo degli aerei e quindi è probabile che programmino la centralina in modo che inizi a spruzzare dopo aver raggiunto una determinata altitudine. I bocchettoni di scarico dei falsi filamenti sono così sottili che dall'aereo nessuno può comunque accorgersi di niente.

Che Dio ci aiuti

Un cittadino preoccupato.

http://www.luogocomune.net

la lettera può anche essere inventata o modificata, ma è molto difficile che lo sia, perchè i particolari che ci sono in essa stanno ad evidenziare la competenza sugli aerei da parte di chi la scrive, e scommetto che nessuno di noi potrebbe (anche dopo averla letta) riscriverla  nello stesso modo pieno di particolari.

il.dubbioso

 
 
 
 
 

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