essenzialmente io

...E ci sei...


...Madre mia...
...Vieni; usciamo. Tempo è di rifiorire.Troppo sei bianca: il volto è quasi un giglio.Vieni; usciamo. Il giardino abbandonatoserba ancóra per noi qualche sentiero.Ti dirò come sia dolce il misteroche vela certe cose del passato.Ancóra qualche rosa è ne' rosai,ancóra qualche timida erba odora.Ne l'abbandono il caro luogo ancórasorriderà, se tu sorriderai.Ti dirò come sia dolce il sorrisodi certe cose che l'oblìo afflisse.Che proveresti tu se fiorissela terra sotto i piedi, all'improvviso?Tanto accadrà, ben che non sia d'aprile.Usciamo.Non coprirti il capo.È un lentosol di settembre; e ancor non vedo argentosu 'l tuo capo, e la riga è ancor sottile.Perché ti neghi con lo sguardo stanco?La madre fa quel che il buon figlio vuole.Bisogna che tu prenda un po' di sole,un po' di sole su quel viso bianco.Bisogna che tu sia forte; bisognache tu non pensi a le cattive cose...Se noi andiamo verso quelle rose,io parlo piano, l'anima tua sogna.Sogna, sogna, mia cara anima! Tutto,tutto sarà come al tempo lontano.Io metterò ne la tua pura manotutto il mio cuore. Nulla è ancor distrutto.Sogna, sogna! Io vivrò de la tua vita.In una vita semplice e profonda  io rivivrò. La lieve ostia che mondaio la riceverò da le tue dita.Sogna, ché il tempo di sognare è giunto.Io parlo. Di': l'anima tua m'intende?Vedi? Ne l'aria fluttua e s'accendequasi il fantasma d'un april defunto.Settembre (di': l'anima tua m'ascolta?)ha ne l'odore suo, nel suo pallore,non so, quasi l'odore ed il palloredi qualche primavera dissepolta.Sogniamo,  poi ch'è tempo di sognare.Sorridiamo. È la nostra primavera,questa. A casa, più tardi, verso sera,vo' riaprire il cembalo e sonare.Quanto ha dormito, il cembalo! Mancava,allora, qualche corda; qualche cordaancora manca. E l'ebano ricordale lunghe dita ceree de l'ava.Mentre che fra le tende scoloratevagherà qualche odore delicato,(m'odi tu?) qualche cosa come un fiatodebole di viole un po' passate,sonerò qualche vecchia aria di danza,assai vecchia, assai nobile, anche un pocotriste; e il suono sarà velato, fioco,quasi venise da quell'altra stanza.Poi per te sola io vo' comporre un cantoche ti raccolga come in una cuna,sopra un antico metro, ma con unagrazia che sia vaga e negletta alquanto.Tutto sarà come al tempo lontano.L'anima sarà semplice com'era;e a te verrà, quando vorrai, leggeracome vien l'acqua al cavo de la mano. G.D'Annunzio(da Consolazione)