ANIMA APERTA

NOVE ANNI - LA PORTA


 
Un libro – un quadroL’attimo E fu amicizia solo virtuale e blog.Fu corsa all’amica di penna; fu corsa allo scrivere cose a quell’amica mai nota, nel nome E nel luogoeppure ben nota.Fu corsa.Allorquando lettere attese traversavano mari,attese, sperate.Fu quello l’inizio e tutt’oggi.Taluni si chiedono se sia possibile una amicizia totale virtuale. Totale, nulla fu ignoto.Nulla Non fu nome, non fu luogo.Fu amicizia, confronto e furono libri.Non vidi la casa, eppure la so. Se un terremoto facesse vibrare le mura piangerebbero libri. Sepolta da libri, letti, amati, conosciuti. Libri. E amicizia nei confronti di un nulla che è tanto. Il pensiero viaggiava per mesi nel mare ignoto ma totalmente noto. E fu blog.A quattro mani fu blog.Nove anni compie il blog.Nove e ancora, ancora continua perché il quadro ed il libro furono vita ma ciò che conta davvero non fu libro,né quadro.FU L'ALTRA.L’altra ben nota non conosco se non nel nome.Ma è lei il centro di tutto.E’ a lei che si deve se il blog ancora esiste e attende.Attende.Perché è lei che ha deciso la sua strada,ed il blog attende che la strada sia del tutto compiuta.E attende.Aveva 16 anni e piena d’amore correva con lui lungo i binari della ferrovia ormai abbandonata.E vi è traccia nel blog della corsa, vi è foto.Del suo correre sul binario della ferrovia tenuta per mano da colui che sapendo le porgeva la mano e stringeva la mano e guardava il volto ridente con capelli al vento correndo su quel binario ormai abbandonato,che ha un inizio però ed una meta.Ricordo quel giorno che ella disse alla mamma:mamma, io voglio. Mamma, vorrei fare quella cosa. Perché nulla del suo essere puro può essere celato all’amica, che è mamma.Mamma a lungo pensò, a lungo pensò.Poi disse: lo so. Verrà il momento ma è prestoed ella attese il momento, perché il momento va atteso.E attese.L’ultimo giorno di scuola, alla sua insegnante portò un dono.Il dono fu il libro. Il libro che nel tempo sognando segretamente aveva scritto. Ed alla sua insegnante fu grata, e donò il libro.Venne l’università.Fu scelta. E dalla scelta nasce l’obbligo.Sua fu la scelta, suo l’obbligo.E seppe l’inglese, e fu Erasmus, e fu corsa nel campo di calcio di Berlino ed Erasmus perché l’amicizia non ha confini e lei difese la sua nuova squadra di Berlino. E stando a Berlino che si trova in Cruccheria ma che taluni chiamano Germania, finalmente ella ebbe un nome:Crucchetta.Non aveva prima un nome lei. Ora l’ha:Crucchetta.E il blog che compie nove anni attende.Guarda, continua, attende.E lei percorre la strada accompagnata dalla mano che l’accompagnava sui binari della ferrovia e corre.Corre.Ma non corre più sui binari della ferrovia perché i binari sono scomparsi.Ora lei corre nel corridoio che porta alla porta.La vede, oggi, la porta.E’ chiusa ancora la porta ma lei sa che quella porta potrà aprirla solo e soltando con i CHIP.Sua fu la scelta.Sapeva di percorrere una strada nota ma dura.Fu lei a correre sui binari della ferroviama ora è nel corridoio.Vi è un poco di luce nel corridoio.Ma per uscire dal corridoio deve aprire la porta.E’ chiusa ancora la porta!Crucchetta corri! Corri veloce! Corri come sul campo di calcio corri! Corri a quella porta Crucchetta!Corri! Tua fu la scelta!Tu volesti correre sui binari della ferrovia accompagnata dalla mano che tutt’oggi e domani ti accompagna! Corri alla porta Crucchetta, corri!Ma ti occorrono i CHIP Crucchetta per girare la chiave!Prendine tanti Crucchetta e gira la chiave!Ed ella tremando vide tutti i suoi CHIP.Girò la chiavela porta infine si aprì.E vide la luce e di nuovo vide il sole, i binari della ferrovia ecorse, corse, corsei capelli smossi dal vento della gioiala mano stringendo la mano.Ed infine, infine, infineLa strada era iniziata, i binari finitiIL BLOG QUEL GIORNO FINI’