ANIMA APERTA

Non mi sento e non sono razzista


Spett.le Signora Paola Egonule scrivo questa lettera dopo alcuni giorni dalla sua conferenza stampa e mi sento meno arrabbiata con lei.Molto probabile che queste mie parole non le leggerà mai, ma se per caso le leggesse, spero che capisca che non è stata corretta con il popolo italiano. Non capisco la paura sia sua che di sua sorella di diventare madre, dato che il mio più grande desiderio ( quando sarà il momento) di mettere al mondo una vita che incontrerà gente intelligente e gente stupida. Trovo che avere un figlio sia il coronamento dell'amore che si prova o viene provato per la persona amata. Lei dice che non vuole diventare madre perchè suo/a figlio/a vivrebbe in un paese razzista, come è l'Italia. Beh, alcune coppie gay non hanno avuto paura a procreare in qualsiasi modo e non creda che per loro sia rose e fiori, ma se ne fregano di ciò che pensa la gente e vanno avanti cercando ( riuscendo anche) di crescere un bambino nel miglior modo possibile ed educandolo a non avere preconcetti sbagliati. Coraggiosi o incoscienti? Per me ne l'uno ne l'altro, ma due persone che si amano e vogliono donare il loro amore anche alla loro creatura.Lei dice che l'Italia è un paese razzista e pur amando la maglia della nazionale italiana di pallavolo è andata a giocare in Turchia. Premesso che in Italia ci sono ca 60 milioni di persone e tra queste ci sono persone di vari stati o continenti, generalizzando, le ha offese tutte quante. Il mio paese ha tanti difetti (purtroppo), ma razzista come l'Alabama non credo proprio. Sa, a volte prendo l'autobus per muovermi e vedo tra le persone sedute, gente di colore. Non ho mai visto un bianco obbligare uno di essi ad alzarsi e a cedere il posto e la sottoscritta non ha nessun problema a sedersi di fianco come è già capitato. Si ricordi di tutte le persone che venivano al palazzetto dello sport a tifare per la squadra dove lei militava e che urlavano il suo nome quando conquistava un punto. Tutte razziste pure quelle?Tifo per una squadra che non disdegna di ingaggiare giocatori di colore e sono i miei eroi quando giocano. Italia paese razzista, ma i soldi che le hanno dato , compresi quelli della sua partecipazione al Festival li ha accettati. Sa avrei preferito che lei avesse detto che non procreava perchè non si sentiva pronta ad essere madre ( ma poi chi è veramente pronta fin dall'inizio?) e si trasferiva in Turchia perchè le offrivano di più. Essendo ill suo lavoro, oltre che la sua passione è normale che si accetti qualche euro in più e credo che esistano poche bandiere adesso nello sport. Sentire dire che è andata via dall'Italia per la Turchia per il razzismo è un po' strano dato che questo paese non va molto d'accordo con i diritti umani. Per concludere dico una mia opinione: chi scappa ha sempre perso e fa sentire ancora più forte l'altra parte.Ecco al suo posto me ne sarei rimasta in Italia e vedrà che alla fine la vincitrice era lei, non la piccola minoranza che le chiedeva se era italiana.Distinti saluti