Post n°11 pubblicato il 30 Giugno 2013 da BodyLuke
Speer nazi star architect. I regimi totalitari hanno sempre chiesto alla mano di progettisti di dare forma all’ideologia e celebrarla. La progettazione dell’opera monumentale, la organizzazione degli spazi scenici per le adunate di massa , sono il manifesto propagandistico del regime che ha bisogno di esaltazione. Da una parte rifondare il passato con il classicismo e nello stesso tempo salutare il modernismo con forme pulite e regolari facilmente riconoscibili. Speer si spegne a Londra il primo settembre 1981, mentre era a Londra per partecipare a un programma della BBC. |
Post n°10 pubblicato il 31 Agosto 2012 da BodyLuke
SangregorioSangregorioSangregorioSangregorioSangregorioSangregorio SangregorioSangregorioSangregorioSangregorioSangregorioSangregorio SangregorioSangregorioSangregorioSangregorioSangregorioSangregorio “Esonerata da pochi decenni dagli umilianti servizi temporali di rappresentare e imitare, la scultura dei nostri giorni è già afflitta dalla noia della libertà. Appiattita fra le pagine bianche viene investita di concetti a lei estranei. Sarà sempre rivelatrice di una verità legata strettamente alla vita e alla realtà di chi l’ha creata. Realista solo talvolta nella forma, immancabilmente lo diventa nella sua carica di significato o si vede programmata e decifrata come un cardiogramma.”
G. Sangregorio vive e lavora a Sesto Calende |
Post n°9 pubblicato il 17 Marzo 2012 da BodyLuke
Il “trasporto” tra acqua cielo per raggiungere ciò che è molto vicino con ciò che è lontano. In questo caso il ponte viene vissuto non come un collegamento ma è il luogo di arrivo. Non si cammina per arrivare ma si è già arrivati.
Sulle rive di Rapperswil-Hurden “la svizzera a piedi”. Lungo 841 metri. Passarvi è un’esperienza estremamente piacevole per via del paesaggio. Si passeggia in mezzo al lago sentendosi contemporaneamente saldamente legati ad entrambe le rive.
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Post n°8 pubblicato il 21 Agosto 2011 da BodyLuke
Esplorare il mondo con gli occhi di .ATAMAN. attraverso le sue opere. Tra l’altro riproposte alcune sue installazioni non a caso al museo di arte contemporanea Maxxi di Roma. Si filtra l’intimità dell’artista dove si riscopre e si rispecchia tutto il mondo occidentale alle prese con i temi sociali. Attraverso la rappresentazione museale dell’arte contemporanea passa il presente e l’attimo che stiamo già vivendo si fa fotografare a volte in un’inquadratura mossa che non puoi cancellare ma sempre correggere nel futuro che è già prossimo.
Come un indigeno che GUARDA |
Post n°7 pubblicato il 24 Maggio 2011 da BodyLuke
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