Coperte di Carta

m' rrcord'


Durante il periodo estivo, quando le scuole erano chiuse e le vacanze al mare non ancora cominciate, spesso uscivo con nonno M.. Calzoncini corti e magliettina io. Camicia di lino, pantalone di cotone e bretelle lui. Si usciva di casa verso le 10, quando ancora il sole non era così caldo. E, dopo circa un km, si arrivava a destinazione.
Il tuor classico prevedeva la visita giornaliera alla stazione ferroviaria.La stazione era un po' fuori mano, come la maggior parte delle stazioni ferroviarie.Così era abbastanza ventilata e le alte pensiline riparavano dal caldo. Tutt'intorno il rumore delle cicale che ricoprivano gli alberi d'ulivo delle campagne circostanti. Il loro stridio veniva interrotto solo per pochi istanti dall'arrivo del treno.Ne aspettavamo uno, due, tre. Non c'era modo di stancarci ed io ero entusiasta di poter ripetere questa fantastica avventura dal finale già scritto mille volte.Poi, da grande, la spiegazione: il nonno, infartuato, aveva bisogno di camminare a lungo. La stazione era a metà del percorso. Così ci si sedeva per permettergli di recuperare fiato prima di incamminarci verso casa.Mai avrei potuto pensare che i treni, tanto cari a quell'età, sarebbero diventati il mio principale mezzo di spostamento per tutto il periodo universitario. Da Foggia a Torino andata e ritorno, almeno 5-6 volte l'anno, viaggiando di notte per non fare scalo a Bologna.Da Varese per Milano, pendolando per lavoro nei primi anni del nuovo millennio. Ed ora a Roma, dalla periferia est al centro.Non è che poi in questi quarant'anni i treni siano cambiati molto. Non parlo dei superveloci, anche loro con più di una pecca, ma dei trenini locali. Di quelli che prendono i pendolari per partire da casa all'alba e ritornarvi al tramonto. Sempre sozzi, affollati, caldi d'estate e freddi d'inverno.Chissà cosa direbbe il nonno ascoltando questi lamenti. La premorienza ha quest'unica consolazione per me: gli sono stati evitati gli affanni di questo tempo, molto poco caritatevole con i più deboli.:))the Re-memberer