Coperte di Carta

this, my friend...


Il grande attore di teatro aveva appena concluso la sua ultima rappresentazione, offrendo come sempre il meglio di sé in un afoso pomeriggio estivo. Oramai erano quattro anni che l'opera andava in scena.G. ricordava ancora con grande emozione la prima. A dire il vero tutto il primo anno era stato stupendo. Così il cartellone aveva previsto fino a quattro repliche settimanali, sempre molto differenti l'una dall'altra.
Per G. erano rappresentazioni sempre diverse. Ogni volta che saliva sul palco ed interpretava il suo personaggio - lo chiamava il Sé - sentiva sempre di impersonarlo meglio.Non c'era uno spettacolo uguale al precedente. Stessa intensità, stesso trasporto, stesse profonde emozioni nelle viscere da far scaturire gesti e dialoghi quasi automatici.Niente di meccanico, niente di calcolato. Si, il canovaccio era lo stesso, ma tutto veniva fuori con una tale naturalezza da potersi considerare autentico episodio della commedia della vita, con tutte le sue imperfezioni ed i suoi impercettibili difetti.Ora, trascorsi tre anni, tutto era cambiato. Il palinsesto si trascinava stancamente, replica dopo replica, sul palcoscenico come nella vita. Senza più entusiasmo. L'Arte, che aveva sempre spinto G. verso nuovi traguardi e sogni irrangiungibili, si era stancata anch'essa, divenendo umorale e poco ispiratrice.Dopo il susseguirsi di nuove stagioni in cui lo spettacolo aveva subito ritocchi ed ammodernamenti, era giunto il tempo di chiudere le scene, di dichiarare il capitolo come definitivamente concluso.Si voltava pagina.:))ilRed-gray