Dialoghi musicali

Riflessione...


Guardo la pagina del mio blog.Ho scritto l'ultimo post un mese fa, e lo stesso è accaduto per il penultimo.Mi sento quasi in colpa: vado poco a leggere quello che scrivono gli altri amici di questo sistema, alcuni dei quali (devo dirlo, sennò faccio torto alla mia franchezza) non vengono punto a leggere i miei scritti: segno che sono molto presi da altro, ovvero che avendone letti alcuni, dei miei post, sono giunti a determinazione che quello che scrivo non sia interessante.Guardo la pagina, so e mi dico che avrei tanto da scrivere, raccontare, denunciare, ma poi mi scuoto e DEVO iniziare un altro giorno di studio e di ricerca con l'angoscia di dover finire e di non riuscire a farcela...Mia moglie mi dice che dovrei visitare tanti blog. Navigare, se non sbaglio, si dice. Navigare per invogliare gli altri a venire a leggermi.Ho provato a navigare e, salvo lodevoli eccezioni, ho scoperto che dietro nomi di fantasia, e barocchismi vari, spesso c'è il nulla. E così ho rinunciato.Eppure sono un navigatore.Viaggio, spessissimo, ma con la mente. E dovunque io vada, come accade per un film che si rispetti, scrivo una colonna sonora.Ma sono geloso dei miei viaggi; delle terre che visito; dei cieli in cui volo e dei mari che penetro.Amo la solitudine e ancora di più la compagnia. Ma per quest'ultima solo di quelli che mi capiscono davvero, che sono pochi.Spesso sono attorniato da tanti, ma sento di essere solo, e riconosco nella calca quelli, pochi, che stanno davvero con me.  Accade quando dirigo e riconosco i professori d'orchestra che "ci sono" e quelli che fanno finta d'esserci, come quando tengo le mie lezioni e riconosco gli studenti avvinti dal mio discorso e quelli "vinti" dal sonno.Si dice che ognuno abbia quel che si merita. Ebbene, se così è, allora vuol dire che quello che ho è quel che merito.