Dialoghi musicali

e pensieri...


Anni fa, seguendo un telegiornale sono rimasto di sasso.La giornalista ***, che tra l'altro ritengo una valida professionista, annuncia una notizia che riguarda una ragazzina, quattordicenne o giù di lì, che ha coronato il suo sogno di dirigere un'orchestra.Segue un servizio di durata impressionante in assoluto e, ancor più, in relazione alla concreta sostanza del fatto.La ragazza è ripresa mentre taglia l'aria davanti ad un'orchestra (sparuta numericamente) che appare evidente che stia suonando per conto proprio. la musica oggetto di questa congiuntura è la arcinota Serenata Eine Kleine Nachtmusik di Wolfgang Amadeus Mozart.Non c'è nulla nel gesto meccanico e monotono della ragazza che faccia pensare, capire, perlomeno presagire, una sua qualche partecipazione interiore, una  sua qualsiasi forma di comunione con la musica che l'orchestra sta eseguendo.La fanciulla gesticola con compunzione, ma ciò che va facendo appare scollegato da ciò che i professori dell’orchestra stanno realmente facendo (il direttore d'orchestra ha contemporaneamente diversi compiti quando "dirige" realmente un'esecuzione).Il servizio continua con tanto di intervista alla fanciulla e alla di lei madre.E così ci è dato di apprendere che la ragazza studia pianoforte al Conservatorio di ***, dove frequenta il V anno di corso, quindi, è il caso di precisare, non è particolarmente avanti con gli studi pianistici ed è lontanissima da ciò che consente, innanzitutto tecnicamente e poi interiormente ed esteticamente di dirigere un'orchestra.La signora precisa che la figliola ha sempre desiderato di farlo e che il padre ha fatto sì che questo sogno si realizzasse.E ancora riprese del termine dell'esecuzione, con applausi, inchini, stretta di mano al Primo Violino...ma - mi sono chiesto - è il telenotiziario di un'emittente locale (ma proprio di quelle che più autarchiche ed improvvisate non si può) che sto seguendo?E cosa c'entra il padre nella realizzazione di questo sogno: qui non si tratta di studi compiuti e di chiamate per acclamazione, qui si confonde una mera gestualità (quello che quasi tutti fanno quando vogliono imitare maldestramente un direttore d'orchestra) con ciò che, se proprio vogliamo dirla tutta, è l'elemento "linguistico" attraverso il quale si realizza la comunicazione tra direttore e orchestra. Elemento che rimanda a tutto il complesso lavoro preparatorio che consiste nella concertazione: lavoro certosino di costruzione, intarsio e cesello tramite il quale il direttore indica, e descrive ai professori d'orchestra la sua idea dell'opera, guidandoli nella lettura (compresi anche aspetti tecnico-strumentali) per giungere infine alla realizzazione ed interpretazione.Due giorni dopo, lo stesso telegiornale informò presumibilmente gli stessi milioni di telespettatori della rappresentazione della Butterfly in Giappone, proprio nella città di Nagasaky, dove Puccini volle ambientarla.Potere dei soldi e dell'ignoranza musicale che alligna nel cosiddetto Paese del Belcanto.