AFFRESCO

18 aprile


Le amministrative del 15 maggio saranno un test sul governo, ha detto Berlusconi. E le comunali di Milano saranno un test su di lui. Non solo perché il nome del premier figurerà in cima alla lista che sostiene il sindaco uscente, Letizia Moratti, ma anche perché a Milano (città-simbolo del Cavaliere) c’è la procura che più d’ogni altra Berlusconi identifica come il proprio avversario naturale. Colpisce dunque l’assenza di Bossi e delle prime file leghiste alla manifestazione elettorale di ieri al Teatro Nuovo: sembra patiscano la scelta del premier di fare dello scontro con i magistrati il leit motive della campagna elettorale. La volta scorsa, la Moratti vinse al primo turno. Stavolta dovrà fare a meno dell’Udc e di quella parte di An che ha seguito Fini. E’ probabile che la partita si giochi al secondo turno, e i sondaggi dicono che in tal caso il Terzo Polo sarebbe decisivo. Difficile possa schierarsi con la Moratti, cioè con Berlusconi e la Lega. Difficile possa sostenere il candidato di Vendola, Pisapia. Anche perché il tormentato partito finiano si spaccherebbe: Urso e Ronchi non sarebbero i soli a fare le valige per tornare nell’orbita del Pdl. La situazione è ingarbugliata e ricca di contraddizioni, la cosa più probabile è che, in caso di ballottaggio, Casini, Fini e Rutelli lascino libertà di voto i loro elettori. Non sarebbe una gran prova per un neonato schieramento politico,  ma pur traducendosi in un favore al detestato Berlusconi potrebbe rappresentare per loro il male minore. ( A.C.)
( minestra riscaldata )