AFFRESCO

3 aprile


Poi si parla di decadenza della politica. Guardatelo bene in faccia. Ma vi sembra abbia l’aria di un amministratore di un importante partito politico? Guardatelo com’è in quella foto in cui indossa una canottiera nera, da cui sbucano peli da tutte le parti. Oltre ogni decenza. Guardatelo bene e poi chiedetevi chi vi ricorda. A me ricorda quel tipo che faceva la pubblicità contro l’evasione fiscale. Sì, quello che aveva la faccia truce dell’evasore tant’è che quella pubblicità non funzionava perché quello aveva la faccia da evasore e invece gli evasori non ce l’hanno.Ora fate questa prova. Procuratevi una foto del vecchio Severino Citaristi, qualcuno non si ricorderà nemmeno chi sia stato. È morto pover’uomo a una bella età ma con una vecchiaia triste. Avete presente Citaristi, che era il tesoriere della Dc e aveva l’aria da sacrestano ed era davvero una persona perbene anche se da tesoriere prendeva per il partito la sua fetta di torta. Per la Dc non per sé. Ricevette 74 avvisi di garanzia per finanziamento illecito ai partiti. Sono sicuro che non si sia mai messo in tasca nemmeno una lira. Ecco la crisi della politica sta tutta in queste diversità. Avvicinate la foto di Citaristi e quella del tesoriere della Lega Francesco Belsito e avrete la risposta sul perché la politica è in crisi.Qui l'unica parte lesa non è la Lega ma i leghisti, quelli delle valli lombarde che credevano e magari credono ancora che la Lega sia diversa e che solo Roma sia ladrona. Ho l’impressione che anche loro comincino ad avere dubbi. Ci aveva già pensato Lusi, il tesoriere della Margherita, con le ville comprate con i nostri soldi, a dimostrare che i diversi sono uguali agli altri.Con la Lega abbiamo la riprova del 9 e nel peggiore dei modi, ovvero con il sospetto — non è che non siamo più garantisti ma lo siamo con sempre maggiore difficoltà — che i soldi del partito siano serviti alla famiglia del capo e che ci sia un intreccio con la ’ndrangheta, che tanto si è ben radicata negli ultimi anni a Milano. Chissà se Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno e unica alternativa a un Bossi bollito, ce la farà a ricostruire tutto. Perché, inutile negarselo, in via Bellerio c’è da ricostruire quasi tutto. Non si può concepire un partito con ambizioni a rappresentare il Nord, che affida milioni di euro ad uno che faceva l’autista fino a pochi anni fa e che nemmeno era del partito. Come e perché sia diventato così importante nessuno lo sa. Non è una questione di classismo ma di serietà, perché gli elettori hanno il diritto di sapere chi sono gli uomini che li rappresentano. È un fatto di democrazia non una questione di famiglia.( di Giovanni Morandi direttore responsabile di Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino, Quotidiano.net )