AFFRESCO

21 Gennaio


A Berlusconi i conti tornano sempredi ANDREA CANGINIROMA, 21 gennaio 2011 - NEL 2009 si votò per le elezioni europee un mese dopo lo scoppio dell’affare Noemi, Berlusconi ci mise la faccia, il Pdl ottenne il 35,3%: meno di quel che il premier aveva incautamente previsto, più di quel che FI e An avevano preso alle europee precedenti. Insomma, pur perdendo un paio di punti rispetto alle politiche, Berlusconi e il suo partito non risentirono dello scandalo. Stavolta, però, a detta di tutti è peggio. E’ più forte l’impatto mediatico nell’affare Ruby (in quanto minorenne), è più massiccia e teoricamente ‘scandalosa’ la mole delle intercettazioni, è più debole (perché già logorato dalle tensioni con Fini) il carisma di Berlusconi. Gli uomini attorno al premier sono sinceramente preoccupati. Paventano uno scenario inquietante. Quello in cui le casalinghe, tradizionale zoccolo duro dell’elettorato berlusconiano, avvertono il pudore di parlar bene del Cavaliere ai loro nipotini.IL TIMORE non è infondato. Pare infatti che le donne abbiano già smesso di caratterizzare l’elettorato berlusconiano. Un recente studio del professor Arnaldo Ferrari Nasi sull’elettorato del Pdl ci dice infatti che il voto femminile è passato dal 56% del 2008 al 39% del 2010. Meno 17% in due anni: una flessione considerevole. Bilanciata, però, da un pari incremento dell’elettorato maschile, che passa dal 44% del 2008 al 61% del 2010. Insomma, il gallismo del premier eccita gli uomini tanto quanto deprime le donne. E i conti, alla fine, tornano. IL SONDAGGISTA Renato Mannheimer avrà dati freschi solo tra qualche giorno, ma a lume di naso ieri la metteva così: «Secondo me, la vicenda Ruby e tutto quel che si porta dietro non cambierà le cose». Dati alla mano (l’ultimo sondaggio l’ha fatto martedì scorso) Alessandra Ghisleri conferma la tesi.Spiega infatti la titolare di Euromedia Research, l’istituto di ricerca di cui Berlusconi si fida più di ogni altro, che «ad oggi, non è cambiato nulla. Nessun giudizio morale. Tra gli elettori del centrodestra è ancora diffusa l’idea che a casa propria ciascuno è libero di fare quel che vuole. C’è un certo fastidio per la sovraesposizione mediatica dell’affare Ruby a scapito di notizie ben più rilevanti per la vita concreta delle famiglie, molti ritengono che un così massiccio impegno di magistrati e forze dell’ordine andasse orientato verso casi di maggiore rilevanza pubblica: dalle ricerche di Yara a certi crack finanziari». I dati: «Pdl oltre il 32%, Lega oltre il 12, alleati minori del centrodestra oltre il 2, Terzo Polo tra il 10 e il 13, Pd tra il 24 e il 25, Sel tra 4 e 5, Idv attorno al 7». E le donne? Secondo la Ghisleri «si dimostrano pragmatiche, e infastidite per la diffusione delle intercettazioni». Naturalmente, molto dipenderà dagli sviluppi mediatici dell’inchiesta. Crespi, sondaggista che da Berlusconi è passato a Fini, non dissente: «L’elettorato di Berlusconi è ormai vaccinato a queste storie», dice al Secolo. Ritiene però che il coinvolgimento della Minetti (in quanto consigliere regionale) e di personaggi ambigui come Lele Mora ed Emilio Fede possano avere un effetto «destabilizzante». Aggiunge un elemento, Crespi: «La melanconia e la tristezza», dei bunga-bunga presidenziali. Un’immagine crepuscolare, «in controtendenza col linguaggio (solare, ndr) berlusconiano», che potrebbe infine minare il carisma del Cavaliere. Su un punto concordano tutti: il principale elemento di forza del premier è il fatto di non avere avversari credibili. Come gli operai di Mirafiori, gli elettori potrebbero dunque votare il meno peggio a fronte del niente. (fonte QN )
( quindi, se 2 + 2 fa 4 , essendo Silvio in grado di controllare buona parte dei media, si sovraespone da solo? e se cerca il voto degli uomini non sarà mica , sotto sotto, diventato gay? ma allora in quel caso la competizione con Vendola sarebbe sleale !!!  oddio che paese complicato )