SIAMOVIVI_TOSCANA

Prostituzione


 24/07/09  Si chiama Vie d'uscita la speranza per le circa 600 prostitute la cui presenza è stimata in Toscana (in realtà solo la punta di un iceberg) che potrebbero, grazie a questo progetto, liberarsi dalla schiavitù della tratta e trovare gli strumenti per inserirsi legalmente nella società.Del progetto, realizzato grazie alla collaborazione fra sette regioni fra cui la Toscana, ha parlato oggi al Meeting antirazzista di Cecina l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini commentando i dati di una ricerca presentata nel pomeriggio. Obiettivo dell'iniziativa, l'inserimento delle donne nella società per strapparle al giro criminale della prostituzione Il progetto Vie d'Uscita si propone una approfondita analisi del fenomeno e la ricognizione delle numerose esperienze che già oggi sono state avviate in molte realtà. Il risultato finale dovrà essere l'attivazione di corsi e interventi di formazione breve, con destinatarie donne vittime della tratta inserite in programmi di protezione sociale, con l'obiettivo di facilitare il loro inserimento socio-lavorativo'. Al progetto, di cui capofila è la Regione Piemonte, aderiscono, oltre alla Toscana, Campania, Lazio, Liguria, Sardegna, valle d'Aosta.Il traffico di esseri umani è la terza fonte di profitto del crimine organizzato internazionale, dopo la droga e le armi. 'La Toscana - ricorda Simoncini - non solo non è immune dal fenomeno ma è una delle regioni maggiormente esposte al rischio dell'illegalità di strada. I dati Istat relativi al 2005 mostrano una regione esposta al rischio dell'illegalità di strada. In particolare, nei reati connessi allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione, la Toscana si colloca al quinto posto nella graduatoria nazionale, dopo Piemonte, Umbria, Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia.     Lo squilibrio fra paesi ricchi e poveri, le migrazioni, i confitti, ma anche l'uso delle nuove tecnologie e delle moderne forme di comunicazione ha favorito traffici illeciti e attività criminose che violano i diritti più elementari, costringendo di fatto in schiavitù donne e bambini, per non parlare dei traffici ancora più aberranti, di organi e tessuti umani.  Quello della tratta di donne a scopo di sfruttamento sessuale e della prostituzione coatta è un tema particolarmente difficile da affrontare perché il problema ha contorni estremamente sfumati e risulta, in buona parte, sommerso. 'Il problema tuttavia esiste e sembra crescere nel tempo. Per questo la Regione ha deciso di partecipare, insieme ad altre regioni interessate al fenomeno, a un progetto che si pone come obiettivo quello di creare condizioni di rispetto della legalità e, nello stesso tempo, tutelare i diritti di queste persone. Fra questi diritti c'è anche quello al lavoro, un diritto importante per il quale ci battiamo a norme di tutte le donne ma che diventa vitale  per quelle che intraprendono il difficile e pericoloso percorso di uscita dal tunnel dello sfruttamento.'Lungi dall'aver subito attenuazioni - prosegue l'assessore Simoncini - questo fenomeno continua ad insinuarsi in una società che presenta larghi margini di disponibilità ad accoglierlo. La prostituzione e, in particolare, la prostituzione coatta ha subito radicali cambiamenti per sfuggire alle varie forme di controllo arrivando a creare convivenze e, in certi casi, connivenze con gli strati più diversi della società. 21/02/2009 - In carcere cinque uomini ed una donna, tutti romeni. Il capo dell'organizzazione e' stato arrestato in un appartamento della provincia di Pistoia. Minacce e violenze alle giovani, molte minorenni, che tentavano di ribellarsi.In gergo venivano chiamate 'rottami', ovvero ragazze da avviare alla prostituzione. E 'Rottami' si chiama anche l'operazione della polizia di Montecatini Terme e di Lecce che ha portato all'arresto di sei persone, tra cui una donna, tutti di nazionalità romena, accusati di associazione per delinquere finalizzata all'induzione, al favoreggiamento e allo sfruttamento aggravato della prostituzione di giovani connazionali, anche minorenni.(omissis) Per chi ha tentato di ribellarsi i metodi di convincimento sono stati perentori: maltrattamenti, violenze e minacce. Questa  è la normativa e la cronaca che per quanto sappia io non è applicata o cmq non da risultati considerevoli. Sono stata in romania qst'estate per un mese in un orfanotrofio, a Sighet, le donne e i bambini in romania vengono trattati come se fossero nulla. Non c'è lavoro, o meglio c'è, ma gli stipendi sono talmente bassi da non consentire una vita dignitosa.questo Paese che è uscito da un regime autoritario non riesce a avere quella forza dell'individuo che è una delle prerogative della crescita.Sono abituati a essere assistiti dallo Stato e quando qst assistenza nn c'è........ nn fanno nullaGli uomini sono dediti a un uso sconsiderato dell'alcol che è l'unica cosa che costa poco e quando sono ubriachi picchiano moglie e figli fino a quando qualcuno nn avverte la polizia e qst persone vengono portate all'orfanotrofio dove appunto ero io.Una donna farebbe qualsiasi cosa per avere qualcuno che pensi a lei e ai suoi numerevoli figli, nn importa se giovane o vecchio, se lo ama o nn lo ama, basta che pensi a loro e ai suoi figli.Per una persona così si VENDEREBBERO.Vedono l'Italia, così come la vedono tante persone di cultura altra (stranieri come marocchini, russi, domenicani ect.) come la terra dove si vive bene, dove la gente sta bene e dove tutto è ok.Immaginatevi che succede quando arrivano qui e trovano la nostra Italia............patrizia per Siamo Vivi Toscana