FIGLI DELL'ALER

CHI E' STATO LORIS ZAFFRA


ARRESTI ECCELLENTI PER TANGENTI SULLE MENSEMILANO, 17 NOVEMBRE - Ha toccato il cosiddetto secondo livello, cioè quello degli ex amministratori pubblici, l'inchiesta sugli appalti alle mense. Nella nuova tornata di arresti per l'inchiesta sulle tangenti pagate per la fornitura di derrate alimentari agli enti comunali milanesi, è finito anche un ex assessore comunale di Milano.Si tratta di Pierfranco Giuncaioli, 71 anni, ex assessore all'economato del Comune di Milano nella giunta Pillitteri dei primi anni '90, per il quale il Gip Cristina Mannocci ha disposto gli arresti domiciliari. Giuncaioli era stato convolto nel filone di Mani Pulite riguardante le tangenti Aem di Milano, inchiesta per la quale era stato arrestato l'11 febbraio 1993.Sono quindi quattro le persone finite in carcere, oltre a Franco Marino che haavuto la notifica dell' ordinanza di custodia in prigione.Gli altri arrestati sono Pietro Canini, dirigente della Marr spa, una società attiva nel settore agroalimentare di Rimini, Pierino Chiappani, imprenditore della Chiappani Ortofrutticola, e Casadei Coccia, una delle persone che erano state arrestate all' inizio dell' indagine e che poi avevano ottenuto la scarcerazione.Questo filone di inchiesta si riferisce a fatti che non riguardano l' attuale amministrazione comunale. Tra le accuse vi sarebbero tangenti per centinaia di milioni di lire.Ad eseguire gli arresti, stamani alle 6, sono stati i carabinieri delNucleo Operativo di Milano. Pietro Canini, 35 anni, residente a Rimini, è stato arrestato invece a Cagliari, dove si trovava in quanto direttore della filiale locale della Marr spa.I capi d'imputazione - hanno spiegato i carabinieri - sono fondamentalmente gli stessi della prima tranche di arresti dello scorso 5 ottobre: associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e corruzione.Le quote delle tangenti anche in questo caso ammontano alle stesse cifre già evidenziate nelle indagini, ovvero tra i 10 e i 200 milioni circa, con una tangente media - hanno precisato i carabinieri - di circa il 2% su ogni fornitura, da suddividere nei vari ruoli, per una cifra annuale complessiva che rasentava il miliardo.Le forniture su cui si sono concentrati gli investigatori dell'Arma in questa seconda parte dell'indagine erano dirette al Comune di Milano (per la refezione scolastica) e all'istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Milano).A Casadei Coccia, 54 anni, commerciante nel settore degli alimentari, già rimasto coinvolto nella prima indagine, sono stati revocati gli arresti domiciliari ed è stato trasferito in carcere. L'altro imprenditore arrestato, Pierino Chiappani, 55 anni, è titolare della Chiappani snc di Andalo Valtellina (Sondrio).E due ex assessori milanesi del Psi, Loris Zaffra e Alfredo Mosini, sonostati destinatari di perquisizioni e risultano indagati nella seconda tranche dell' inchiesta sugli appalti alle mense che oggi ha portato all'emissione di sei ordini di custodia cautelare.L' ipotesi di accusa, secondo quanto si è appreso nel pomeriggio, sarebbe quella di concorso in corruzione aggravata.Loris Zaffra, che è attualmente membro del Coordinamento politico regionale di Forza Italia, è stato fra l'altro segretario lombardo della Uil, capogruppo del Psi al Consiglio comunale ed assessore all'edilizia privata. Mosini è stato assessore nella giunta Borghini del '92. Entrambi furono imputatinei primi anni '90 nell'ambito dell'inchiesta Mani Pulite. Alfredo Mosini era rimasto coinvolto con lo stesso Loris Zaffra nell'inchiesta per le tangenti pagate da alcuni imprenditori per le forniture ad ospedali milanesi. Al termine dell'udienza preliminare aveva patteggiato una condanna a otto mesi di reclusione.Più complicata, invece, la vicenda giudiziaria di Loris Zaffra che, arrestato per le tangenti per le forniture ad alcuni ospedali milanesi, aveva ammesso di avere percepito 50 milioni. Una volta in carcere era però stato raggiunto da altri ordini di custodia cautelare per inchieste relative agli appalti Sea, per un episodio di ricettazione e per le tangenti per gli appalti delle Ferrovie Nord. Arrestato il 30 luglio del 1992, aveva ottenuto la libertà con l'obbligo di firma il 5 settembre dello stesso anno, ma il 15 ottobre era stato nuovamente arrestato.Loris Zaffra aveva intrapreso una battaglia con i magistrati, si era sempre avvalso della facoltà di non rispondere ed era anche nato un Comitato a sostegno della sua scarcerazione. La polemica sulla detenzione era diventata aspra soprattutto in dicembre quando erano scaduti i termini della custodia cautelare e il Gip l'aveva prolungata di altri 45 giorni. La vigilia di Natale, comunque, l'ex capogruppo del Psi a Palazzo Marino aveva ottenuto gli arresti domiciliari