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Post N° 14


“Se tutti sono colpevoli nessuno è colpevole” Ecco perchè nel nostro calcio regna l’ingiustizia di Xavier Jacobelli Breve promemoria d’inizio estate: nel calcio italiano si può fare qualunque cosa perchè, se tutti sono colpevoli, nessuno è colpevole. Nulla ci è stato rispamiato negli ultimi dodici mesi: Calciopoli, le partite taroccate, gli arbitri condizionati, i bilanci truccati, i pedinamenti di arbitri e calciatori, il mercato falsato, le plusvalenze di portieri che manco giocano più, una giustizia sportiva che celebra processi sommari ed emette sentenze sistematicamente ribaltate da un grado di giudizio all’altro, seminando iniquità a ogni piè sospinto. Per non parlare della credibilità di un sistema che se ne infischia della Nazionale campione del mondo e, pur di sfamare l’egoismo dei club, ritarda la partenza del campionato così le società possono incassare più soldi con le teleamichevoli d’agosto. E Donadoni? E gli azzurri? Chissenefrega. Lo scandalo più grave nella storia del nostro football doveva essere la sua palingenesi: è stata una grande occasione perduta. Non c’è giorno che non ne abbiamo una riprova. Il giudice di Milano scrive nero su bianco che l’Inter non si sarebbe potuta iscrivere al campionato 2005-2006 e che anche il Milan ha sbagliato? Il presidente della Lega manco si preoccupa: siamo vaccinati, passerà anche questa. Già. E’ lo stesso signore che in morte di Raciti disse: le vittime fanno parte del sistema, lo spettacolo deve continuare. E il presunto falso in bilancio? E’ tutto a posto, è tutto in ordine, tagliano corto gli interessati. Sicuramente avranno ragione loro, ma, intanto, non si può non ripensare alla Covisoc svuotata di ogni potere alla fine degli Anni Novanta, quando il prof. Uckmar se ne andò sbattendo la porta perchè aveva capito tutto. Poi arriva l’archiviazione del procuratore Federale sui pedinamenti di un arbitro e di alcuni giocatori (è normale no? ) mentre impazza il dibattito se sia più grave condizionare gli arbitri o taroccare i bilanci. Come se anche nel campionato dell’illiceità esistesse una zona Champions e l’area salvezza. Mentre bisognerebbe stabilire una volta per tutte che, chiunque sbagli, deve pagare. Che le regole sono fatte per essere rispettate. Ma vaglielo a dire a quelli che non cambiano il calcio.