LAJUVENTUS SIAMO NOI

Articolo tratto da Mister X, Blog del QN.

Articolo scritto dal direttore del Qn Xavier Jacobelli.

Passerà il tempo e si rincorreranno gli anni, ma, quel gol alla Germania, Alessandro Del Piero non lo dimenticherà mai. Come non lo dimenticheremo noi che abbiamo ancora nel cuore e nella testa il suo urlo di gioia e di rabbia nella notte del Westfalenstadion. I conti si fanno alla fine, aveva avvertito il capitano della Juve quando gli domandavano di tracciare un bilancio del suo mondiale. I conti li faremo il 9 luglio a Berlino, ma Del Piero ha già vinto.
Quante velenose critiche ha dovuto ingoiare ogni volta che l’hanno chiamato in Nazionale dove gioca fuori ruolo da due anni, ma non ha mai piantato una grana, non ha mai criticato le scelte di Lippi, non ha mai remato contro. Quante volte gli hanno detto che lui con la Nazionale non c’entrava perchè il titolare è Totti e tutto il resto non conta. Quante volte ha dovuto ricominciare daccapo l’ex ragazzo di San Vendemiano bussando a Coverciano in punta di piedi perché, chissà come mai, se abbiamo fallito il mondiale ’98, l’Europeo 2000 e il Mondiale 2002 la colpa è sempre stata tutta sua.
Onore a Del Piero, l’Irriducibile. Un campione che non ha mollato mai e che proprio nel giorno in cui, a Roma, il Procuratore Federale ha chiesto di sbattere la Juve in serie C, a Dortmund ha segnato quel gol da urlo. Onore a Del Piero, l’ultima bandiera. In un calcio che s’è venduto anche i pennoni, ha già detto che qualunque sia il futuro della Juve, lui starà con la Juve. E l’ha detto prima del processo sportivo, mentre altri giocatori che fiutano aria di retrocessione stanno già cercando nuovi lidi dove attraccare. Onore a Del Piero che vola a Torino con Zambrotta e Ferrara per correre al capezzale di Pessotto, che dedica il suo gol a Pessotto, che gli dice: non mollare, siamo tutti con te.
Il calcio di Del Piero è il calcio dei sentimenti veri, mai annacquati dal business e dall’interesse, mai venduti o svenduti all’acquirente più facoltoso. Si è detto tanto sulla solidità del gruppo Italia e sulla sua forza che nasce da una coesione a prova di tutto. In questo gruppo, Del Piero ha fatto capire che non c’è bisogno di alzare la voce per essere ascoltati. Ha dimostrato che l’interesse della squadra viene prima di tutto. Anche per questo, Del Piero è unico.