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LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH - TAVOLA VII: I SETTE SIGNORI - INTERPRETAZIONE DI DOREAL


LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH - TAVOLA VII: I SETTE SIGNORI - INTERPRETAZIONE DI DOREAL 
 Questa tavola inizia con l’ordine di aprire la mente alla saggezza di Thoth. Egli dice che la vita è piena di ostacoli che devono essere superati. Si deve permettere alla Luce del Cosmo di fluire e manifestarsi. La meta di tutta la ricerca deve essere l’unione con la Coscienza Cosmica, altrimenti c’è limitazione. La Luce è sia finita che infinita, perché Dio, la Coscienza Cosmica, è Luce e tutte le cose manifeste e nascoste sono una parte di Dio. Quindi, non può esserci separazione. Perfino sotto la coltre dell’Oscurità, che noi chiamiamo negativo, è nascosta l’essenza della Luce pronta a scaturire quando si solleva il velo. Il Cervello Infinito è perduto alla comprensione degli uomini, poiché non si rendono conto che ogni cosa non è altro che una manifestazione separata dell’unico Cervello Cosmico. Tutte le caratteristiche della saggezza, sia in Dio che nell’uomo, sono parti di un’unica saggezza che si manifesta in canali diversi.La Legge e l’Ordine sono le regole fondamentali di tutta la creazione, sia in Dio che nell’uomo. Perché solo nell’Ordine si trova equilibrio.Thoth parla ancora del nostro lontano passato, prima che Atlantide s’inabissasse. Il suo inizio fu tramite l’Abitante, poi conobbe la chiave e fu in grado di entrare da solo. Che differenza dai ricercatori odierni che avuta la chiave la utilizzano. I Signori dei Cicli parlarono a Thoth dei cicli futuri, in modo che avesse la loro conoscenza anche se non sarebbe potuto penetrare tramite Suntal nei cicli più alti. Thoth promise di offrire la saggezza acquisita. Ci dice che i Signori sono Guide per l’uomo – e lo sono – perché insegnano quelle cose che sono di là dalla capacità di questa Coscienza Cosmica, e dunque egli acquisì la conoscenza dell’estensione dello I.Yoδ. Secondo l’antico simbolismo, la saggezza si trovava nella fiamma. Il fuoco, derivante dal non manifesto, esiste per un periodo nel manifesto e poi ritorna nel non manifesto. Così diventa il simbolo della coscienza che proviene dal non manifesto, esiste per un periodo nel corpo fisico per poi ritornare nuovamente nel non manifesto. In sostanza si dice all’uomo di cercare la saggezza nella sua coscienza. I Sette erano venuti da oltre il ciclo tempo limitato, dipendendo dalla radiazione dell’atomo originale infinito. I Sette erano parte della Coscienza Cosmica prima di noi che derivò dallo I.Yoδ, e furono formati mentre noi facevamo ancora parte del disordine.Si svilupparono prima dell’epoca dell’uomo, anche se quando occuparono questo ciclo cosmico apparivano come uomini. La Coscienza alla fine è informe e flessibile, e può assumere la forma di qualsiasi concetto concepito. Si dice a Thoth di essere libero di percorrere il cammino finché si sarà completato il ciclo finale nel quale quello che un tempo era nell’Uno ritornerà ancora nell’Uno. Le Coscienze Cosmiche, che occupano i cicli cosmici superiori, furono formate in sequenze ordinate, non tutte in una volta. Ce ne sono Sette oltre a noi, in altre parole più lontano nello spazio dallo I.Yoδ.Questi Signori, anche se si manifestano qui, sono ancora collegati con la propria Coscienza Cosmica. L’infinito è quello spazio più grande, da noi chiamato trascendentale. Quando gli I.Yoδ hanno completato la loro estensione nello spazio infinito, si uniranno al Latore della Fiaccola nello spazio trascendentale. Si devono conoscere le spirali di Spazio-Tempo prima di potervi entrare. Si sviluppa il potere di muoversi attraverso spazio e tempo solo dopo averli conosciuti. Vita e Morte esistono solo come termini comparativi. Ogni cosa ha il suo opposto: togliete un polo e l’altro cessa di esistere. Nel piano della coscienza nel quale si manifesta la più alta Coscienza Cosmica del Nove, la morte non è conosciuta: quindi la vita non è conosciuta. C’è solo esistenza, immortale ed eterna, senza variazione del punto focale di manifestazione o perdita di coscienza conscia. Quando l’uomo vince la morte, ha anche dominato la vita e per lui cessano entrambe di esistere. Il Signore del Nove è senza tempo nel proprio piano, perché il tempo è il risultato dell’esistenza della materialità, e la nona Coscienza Cosmica non manifesta una materialità. L’animo dell’uomo è una fiamma che è legata ad una montagna, la carne. Quando diventiamo Uno con lo I.Yoδ nel completamento finale del cerchio infinito, materialità e vita, che sono uno con la morte, cesseranno di esistere. Anche nell’ottavo ciclo, la vita e la morte sono uno e vi si manifesta solo l’esistenza eterna. L’ottavo ciclo cosmico è il ciclo della Luce, perché qui la Luce infinita si concentra sul disordine mandato dal nono ciclo, rompendolo in parti che sono trasmesse ai cicli cosmici inferiori. Il disordine che cambia in ordine è la base di ogni cosa. La Luce è maestra di tutto quello che esiste.È possibile procedere nel ciclo cosmico superiore quando le due parti di un’unità di coscienza diventano uno e tutte le altre parti sono diventate uno con l’Uno diventando Tutto.Thoth afferma chiaramente che tutte le parti della sua unità sono uno, quando dice che la sua meta è il Tutto. Thoth utilizza una preghiera alla Luce, che, come sempre, termina con un comando.Alla Luce quello che noi definiamo forma è senza forma, perché solo nella Luce esiste la vera realtà. Thoth offre liberamente la sua saggezza affinché anche altri possano percorrere lo stesso cammino.Ordina ai suoi seguaci di rivolgere lo sguardo sempre verso la Luce, dirigendo i propri pensieri verso il maestro interiore. Si devono dunque evitare le brillanti promesse del potere materiale dei Fratelli Neri.P.S. La prossima tavola di Thoth, tra un mese circa