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AUTOBIOGRAFIA DI UNO YOGI: LA MORTE DELLA MADRE DI PARAMAHANSA YOGANANDA E IL DONO DELL’AMULETO


AUTOBIOGRAFIA DI UNO YOGI: LA MORTE DELLA MADRE DI PARAMAHANSA YOGANANDA E IL DONO DELL’AMULETO 
   Avevo circa 11 anni all’epoca del fidanzamento di Ananta (il fratello). Mia madre si trovava a Calcutta a dirigere gioiosamente i preparativi per le nozze, mentre mio padre e io eravamo rimasti soli nella nostra casa di Bareilly, nell’India settentrionale.Mio padre e io, di umore festoso, pensavamo di raggiungere la famiglia in tempo per assistere alla cerimonia. Poco prima del gran giorno ebbi però una visione infausta.Era mezzanotte e dormivo accanto a mio padre nella veranda della casa quando fui svegliato da uno strano ondeggiare della zanzariera che avvolgeva il letto. Il velo leggero si scostò e vidi l’amata figura di mia madre.“Sveglia Tuo padre!”. La sua voce era solo un sussurro. “Prendete il primo treno della mattina, quello delle 4 e venite subito a Calcutta se volete rivedermi”. E la visione svanì.“Padre, la mamma sta morendo!”“Hai avuto un’allucinazione, non ti preoccupare”. Mio padre ebbe la tipica reazione di rifiuto di fronte a ogni situazione nuova.Giunse la mattina, che tristemente ci portò questo esplicito messaggio: “Nostra madre gravemente ammalata. Matrimonio rimandato. Venite immediatamente”.Mio padre e io partimmo precipitosamente.Giungemmo nella nostra casa di Calcutta solo per trovarci dinanzi all’agghiacciante mistero della morte. Sprofondai in uno stato di prostrazione assoluta, quasi senza vita. Molti anni passarono prima che la pace tornasse nel mio cuore.La morte di mia madre provocò una ferita insanabile in seno alla famiglia. Nei rimanenti 40 anni della sua vita mio padre non riposò mai e  assumendo il difficile ruolo di padre e madre divenne più tenero e disponibile.14 mesi dopo la scomparsa di mia madre appresi che prima di morire mi aveva lasciato un messaggio molto importante.Ananta porgendomi una piccola scatola, mi riferì il messaggio di mia madre ( che aveva espresso di rivelarlo dopo un anno della sua morte). Non eri che un bimbo fra le mie braccia, quando seppi qual era il sentiero che ti era stato destinato. Ti avevo portato dal mio Maestro Lahiri Mahasaya nella Sua casa di Benares. Ti prese in grembo e posando la mano sulla Tua fronte, ti impartì il Suo battesimo Spirituale.“Piccola madre, Tuo figlio sarà uno yogi. Come una possente dinamo Spirituale, condurrà molte Anime al regno di Dio”.Poco prima della Tua nascita, mi aveva già detto che avresti seguito il Suo sentiero…Più tardi, Tua sorella Roma e io fummo testimoni della Tua visione della grande Luce, osservandoti dalla stanza accanto, immobile sul letto col visino radioso.Una mattina il domestico entrò nella mia stanza. “Signora, è giunto uno strano sadhu (colui che è votato all’ascetismo e alla disciplina Spirituale) e insiste per vedere la madre di Mukunda (nome natale di Yogananda). Andai ad accogliere l’ospite e inchinandomi ai suoi piedi sentii di trovarmi davanti a un vero uomo di Dio.“Madre”, egli disse, dovrai custodire un amuleto d’argento. Ma non te lo darò oggi. Il talismano si materializzerà fra le tue mani domani, mentre sarai in meditazione. Prima di morire dovrai incaricare il tuo primogenito Ananta di tenere l’amuleto per un anno e di consegnarlo poi al tuo secondo figlio. Mukunda  (Yogananda) comprenderà il significato del talismano, dono dei grandi Maestri. Lo riceverà quando sarà pronto ad abbandonare tutte le speranze del mondo e a  iniziare la Sua irrinunciabile ricerca di Dio. L’amuleto rimarrà in Suo possesso per alcuni anni e, quando sarà servito al suo scopo, scomparirà. Anche se custodito le luogo più segreto, ritornerà da dove è venuto”.Offrii un’elemosina al santo e mi inchinai davanti a Lui con profondo rispetto. Senza accettare l’offerta, mi benedisse e se ne andò. La sera seguente, mentre meditavo, un amuleto d’argento di materializzò fra le mie mani.“Non addolorati per me, poiché il mio grande guru mi condurrà fra le braccia dell’Infinito. Addio figlio mio, la Madre Cosmica ti proteggerà”.Mentre entrai in possesso dell’amuleto, fui folgorato da un lampo di illuminazione Interiore, che risvegliò in me molti ricordi sopiti. Il talismano, rotondo e di foggia antica, portava incisi alcuni caratteri sanscriti. Compresi che proveniva da alcuni Maestri di vite precedenti i quali, invisibilmente, guidavano i miei passi. Il talismano aveva in realtà anche un altro significato, ma non si può svelare interamente ciò che si nasconde nel cuore di un amuleto…(sul talismano era inciso un mantra e possedeva, se pronunciato correttamente, una potenza vibratoria Spiritualmente benefica) Stralci da: AUTOBIOGRAFIA DI UNO YOGI di Paramahansa Yogananda