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PAURA DI PERDERE LE CERTEZZE DEL QUOTIDIANO di Krishnamurti


PAURA DI PERDERE LE CERTEZZE DEL QUOTIDIANO di  Krishnamurti  
Così abbiamo separato la vita dalla morte. Morire è la fine della nostra vita e noi la mettiamo il più lontano possibile - dopo un lungo intervallo di tempo - ma alla fine del lungo viaggio dobbiamo morire. Cos'è che definiamo vita? Guadagnare soldi, andare in ufficio dalle nove alle cinque, lavorare come matti in laboratorio, in ufficio o in fabbrica, con un'infinità di conflitti, paura, ansia, solitudine, disperazione, depressione. Tutto questo è ciò che chiamiamo vita, vivere, ed è a questo che siamo aggrappati. Ma è vivere questo? Questo vivere è dolore, sofferenza, ansia e conflitto, con ogni forma di inganno e corruzione. Dove c'è l'interesse personale ci deve essere corruzione. Ed è questo che chiamiamo vivere. Conosciamo queste cose, sono molto comuni per noi, è questa la nostra esistenza quotidiana. Abbiamo paura di morire, cioè di lasciar andare tutto quello che abbiamo conosciuto, che abbiamo vissuto e accumulato: i nostri bei mobili, le nostre raccolte di quadri e dipinti. Ma la morte viene a dirci che non possiamo più tenerci tutte queste cose. E allora ci aggrappiamo al noto, e abbiamo paura dell'ignoto.